Aveva ancora i capelli increspati dal vento e il profumo di salsedine sulla pelle, quel pomeriggio di fine estate.

Adriana era rimasta ancora un po’ a casa a ultimare le pulizie prima della partenza. Aveva fatto l’ultimo bagno a largo anche se il tempo era po’ incerto, non poteva, però, andar via senza tuffarsi ancora una volta nelle acque limpide di un meraviglioso verde smeraldo. Il mare di sempre.

Intanto sorrideva pensando ai giorni che l’aspettavano al rientro, giorni di lavoro intenso, di ripresa delle attività, allestimento delle vetrine autunnali insieme ai nuovi colleghi. Aveva trascorso una vacanza rilassante, da sola,  nella sua casa al mare, quell’angolo di paradiso che scendeva a picco sul mare dove insieme alla sua famiglia aveva trascorso gli anni migliori. Ora sola, con il suo piccolo Dark, il cagnolino che  le faceva compagnia da quando i suoi genitori si erano trasferiti al nord, aveva trascorso la vacanza in piena tranquillità, staccando il cellulare e i contatti che sapeva essere attentati alla sua ritrovata serenità.

Villa Alba, anche se troppo vuota, rappresentava sempre quel posto sicuro in cui amava ritrovarsi, raccontarsi, coccolarsi. Giornate bellissime scandite dal musicale sciabordio delle onde, la brezza marina, le carezze del sole sulla pelle e la voglia di sorridere a quel mare immenso che risvegliava i giorni e cullava i suoi  sogni. Soprattutto in un periodo in cui la fine della storia d’amore con Paolo aveva svuotato un po’ il suo tempo, ma aveva riaperto respiri e orizzonti nuovi. Con entusiasmo cominciava a progettare cambiamenti in campo lavorativo.

Il rapporto con Paolo si trascinava da tempo, forse troppo tempo, nessuno dei due però aveva il coraggio di porre fine a un logorante cammino arrivato orami al capolinea. Paolo era stato  possessivo e opprimente nei suoi confronti negli anni. Aveva sempre avuto la pretesa di controllare la vita di Adriana, di interferire nelle sue decisioni. Qualsiasi sua iniziativa lo infastidiva, urtava la sua suscettibilità.

In una sera di metà giugno a cena Adriana esordì: – Amore sai, in azienda mi hanno proposto di occuparmi dell’allestimento della vetrina autunnale con i nuovi arrivi e i disegni che avevo preparato per la nuova collezione. Sono stati apprezzati tantissimo dal responsabile e da tutti i colleghi –

Lui smorzò subito il suo entusiasmo. – Non credo piacciano seriamente. È per darti un contentino e tenerti buona per timore di un’ulteriore richiesta di trasferimento da parte tua. –

Smontata come sempre, Adriana quella sera, stanca e insofferente, si alzò di scatto, raccolse le sue poche cose e andò via lasciando Paolo impietrito davanti al dessert, il loro preferito. Lui fece come per chiamarla, – Adry, Adry! –, ma lei si lasciò la voce alle spalle, senza voltarsi indietro. Fu l’ultima volta che vide Paolo. Nemmeno lui la cercò da quel giorno. Troppo orgoglioso per farlo.

E ora Adriana, ancora con i capelli increspati dal vento in quel pomeriggio di fine estate, ricomponeva le valigie per ritornare a casa e ricominciare la sua nuova vita, continuare il suo cammino da donna libera, incontro a nuove sorprese, la nuova stagione, il suo giovane, rinnovato entusiasmo.

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