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"E quindi sei qui. Ora sei qui, ma domani, o dopodomani, o tra tre giorni, la settimana prossima, potresti non esserci più. Che buffo, eh?" Un sorriso tristemente ironico m'incorniciava le labbra sottili, mentre la mia voce tremante scandiva quella che doveva essere una battuta. Una battuta infelice. Le mani composte e giunte riversate sul legno del tavolo al quale eravamo seduti, la calma inquietante che mi teneva inchiodato al mio posto e gli occhi che ti vedevano lì di fronte a me, ma che non ti guardavano affatto. Lontani, persi, immersi nei pensieri, nelle domande. Come farò senza di te? Persino il fuoco scoppiettava con discrezione tra la legna, come timoroso di disturbarci. Si concedeva solo di sfiorarti il profilo del viso con una dolce carezza, conferendoti un tenue color bronzeo sulla carnagione pallida. Sei così bella, amore mio, perché il Dio in cui credi tanto vuole farti questo? Io continuo ad affermare di non credere in lui, ma se non è lui, allora, chi altri potrebbe mai voler far del male...a te? Perché è ovvio, c'è un colpevole in tutto questo. Deve esserci un colpevole. Una cosa che ammiro e invidio di te, da sempre, è la forza, sai?, la forza di cui ognuna di voi donne è provvista. Un fattore che a me è mancato da sempre e sempre ha fatto la differenza, rendendoci diversi, quasi estranei, come in quel momento, rovesciati su quelle sedie. Io fragile e distrutto, tu ottimista e fiduciosa. Neanche la malattia era riuscita a toglierti il sorriso, Cathy. Ma come fai? Mi stringi piano le mani, sono morbide e calde: un'ondata di silenzioso conforto. Io mi ci aggrappo, te le stringo forte, come se io stessi per annegare e tu fossi il mio salvagente. Vedi, non si sa mai adesso che hai i battiti contati. Sorridi e mi sussurri che andrà tutto bene, sei così bella che quasi ci credo. Quasi. Come fai ad accettare tutto questo? Cosa ti rende così serena? Natale era ormai finito e lungo le strade, un po' alla volta, tutte le luci si stavano spegnendo e anche tu con loro, dentro, poco a poco ti stavi svuotando. Tra non molto sarebbe tornato il buio e la desolazione attorno a me, dentro di me. Mentre mi sfiori con uno dei tuoi baci, per l'ennesima volta mi è inevitabile pensare: Quali saranno le ultime parole che sentirò uscirti di bocca? Quando sarà l'ultima volta che mi sorriderai? Quale sarà l'ultimo nostro abbraccio? E ancora, per quanto altro tempo, potrò sentire il sapore caldo delle tue labbra sulle mie, prima che tu te ne vada?
Piccola stella, 16 April 2024
CUORE DI DONNA
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Lawrence Dryvalley, 15 April 2024
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Patapump, 11 April 2024
Fa freddo qui
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Utente Anonimo
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Tizia è una casalinga. Madre di tre figli piccoli. Sposata con un operaio. Quando ha del tempo libero dalle sue mansioni e dal doversi curare dei figli, si diletta nella sua passione preferita: la lettura. Un giorno, navigando su internet, scopre il sito “Letture da Metropolitana”. Essendo una [...]
Un calcio al pallone poi di testa la prendo Provo un tacchetto faccio una finta chiedo un passaggio tutto sommato non sono malaccio stanno al gioco i ragazzini e con la fantasia godo e mi inebrio ah! Se i potenti avessero questi poteri nella memoria nascosti. N'carcio ar pallone poi la [...]
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Walter Fest:Messaggio per tutti coloro che entreranno nei commenti....oltre Piccola Stella [...]
Mi viene voglia di fare due passi all’aperto. Quando, arrivato al parco di un paesino confinante al mio, incontro un amico con un pallone da calcio. Due tennisti di passaggio ci interpellano su un possibile due contro due al tavolo da ping-pong. - Non questa volta - rispondiamo - al massimo giochiamo [...]
Psyco [Mamma] Ho finito di rassettare in cucina e sono stanca. Mia figlia ha detto che c’è un bel film in TV. Mannaggia che mal di schiena! Sono proprio invecchiata. Ma ora mi seggo sulla mia poltrona preferita. Davanti a me, sul tavolo basso, c’è il televisore, proprio sotto la finestra. Di [...]
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stapelia:Grazie Zio Rubone! Inutile dire che il testo, a me. arriva, Ci ho trovato altro [...]
Patapump:piaciuto Ezio molto toccante il finale del voler proteggere 💯
Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino di un castello. Il castello ha alte mura e torri e un fossato e un ponte levatoio chiuso, ormai [...]
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Alterne, dure e drammatiche vicende, avevano portato il nostro protagonista Vincenzo Capperi ad adottare una definitiva e drastica soluzione. Da tempo si sentiva prigioniero nell'ambiente familiare. Prigioniero del suo lavoro, schiavo dei suoi clienti, dei suoi fornitori. Di obblighi da rispettare. [...]
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L’esilioDiRumba:Io non ho ancora la quantità di esperienza di vita di stapelia, ma condivido [...]
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Un elevatissimo numero di volte la nostra realtà si ripete. Se potessimo vedere ognuna di esse con occhi umani non le distingueremmo. Ogni risultato individuale originale, trovata esclusiva del proprio gusto e ingegno, è ripetuto identico ogni volta da perfetti sconosciuti, [...]
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