Il mondo non esiste più.

Un virus misterioso ha trasformato quelli che una volta si chiamavano uomini in bestie feroci. Gli zombie hanno invaso il mondo. Non ricordo come tutto ebbe inizio. So solo che sono rimasta sola e ho paura. Scappo, corro e mi nascondo nei posti più disparati. L'idea di essere l'ultima sopravvissuta sulla terra mi terrorizza e mi scoraggia. Mi scoppia la testa e la stanchezza inizia a prendere il sopravvento. È tutta la mattina che mi sposto senza sosta e devo riposarmi un po'. Appena giro l’angolo di un’ennesima via di non so più di quale città sia capitata, noto un teatro abbandonato. Perfetto. Non mi fido più delle case. C’è sempre qualcuno rimasto lì con il proposito di non lasciarla mai, ma alla fine muoiono per la fame o morsi vari e diventono tutti zombie. Forse in un teatro erano scappati tutti. Devo comunque rischiare, perchè non ho davvero più forze. Me n’è rimasta giusto giusto per aprire il portone di ingresso che per la mia debolezza sembra essere pesantissimo. Il teatro. Sorrido. Quanti bellissimi ricordi quando ci andavo con la mia famiglia. Faccio un giro di perlustrazione. Camerini. Dietro le quinte. Tutto sembra tranquillo. Infine mi affaccio sul palcoscenico. Cerco il generatore e con soddisfazione scopro che c’è ancora la corrente. E luce fu. Su tutto il teatro. Immenso. Straordinario. E nessuna traccia di zombie.

Qualcosa però colpisce subito la mia attenzione e la stanchezza sembra essermi passata all’improvviso.

Per un attimo mi dimentico che sto sfuggendo da un mondo diventato assurdo e pericoloso. Lì al centro del palco si trova un'asta . Mi posiziono davanti e di getto prendo il microfono.

“Signore e signori. Madames et messieurs. E’ con sommo piacere che Vi presento la bellissima nonchè bravissima cantante, idolo dei giovani. Ecco a voi .........MILAAAAA!” Mi tiro i capelli e imito le urla isteriche dei fan eccitati nel vedere la loro cantante preferita. “Grazie grazie. Comincio subito con il cantarvi la mia canzone, prima in classifica questo mese! La dedico a Voi! Sììì....“

Pubblico in delirio. Immagino le loro urla. Yeahhh!
Mi sono immedesimata troppo bene nella parte.

Quante volte avevo cantato allo specchio di camera imitando Madonna o Lady Gaga.

Inizio a cantare. La mia voce un po’ roca per la stanchezza diventa all’improvviso intonata e pura... il coro da scoordinato diventa un’unica voce soave e melod... Come?! Quale coro?? Ho un coro??

Non è possibile. Mi giro di scatto e mi ritrovo tre zombie donne dietro di me, che invece di attaccarmi, se ne stanno lì da una parte a CANTARE con quel loro strano lamentio, seguendo delle note che non esistono.

Mi blocco e le scruto. Mi guardano stupite, come se non capissero sul perché abbia smesso di cantare.

Una di loro sembra addirittura arrabbiata con me e fa quasi cenno con la testa come per dirmi “Ragazzina, non abbiamo provato ore e ore per niente. CANTA”. Degluttisco e le dico con un filo di voce “scusa”.

Faccio cenno con le dita... ”3, 2, 1... suona la nostra musica, Sam”. E la musica parte.

E la musica parte??? Come? Cosa? No, c'è qualcosa che non va... non posso credere alle mie orecchie.

Al pianoforte un altro zombie. E sta suonando. Beh, strimpella più che altro. Mi blocco nuovamente. Mi guarda in cagnesco.

Cavoli. Qui mi conviene rigare dritto. Chiedo “scusa” anche a lui. Tossisco per schiarirmi la voce. Cooff cooff. E via ... canto e ballo e gli zombie mi accompagnano.... siamo in sintonia. Il buon vecchio “Sam” mi guarda e mi fa l’occhiolino... sono veramente brava.

Siamo una bella squadra! Dobbiamo trovare un nuovo nome al gruppo... “Mila e gli zombie band”. Wow. Che emozione. Diventeremo famosi in tutto il mondo. Sono ore che canto. Comincio a sentire di nuovo la stanchezza iniziale.

Il teatro ormai è “un tutto esaurito” di zombie e dalla loro postazione questi cominciano ad agitare le braccia in segno di protesta.

Ma io non ce la faccio più. I loro lamentii aumentano e tutti insieme si avvicinano sempre di più verso il palcoscenico. Le mie coriste mi fissano e il mio caro e amico “Sam” non mi strizza più l’occhio. Comincio ad avere paura.

Indietreggio. Inciampo sui miei piedi. Casco all'indietro. E loro avanzano lentamente verso di me. Mi sembrano furibondi. Ma per quanto tempo avrei dovuto cantare ancora? Ma cosa vogliono?! Li guardo a uno a uno e urlo “Eh.. comodo per voi, eh? Sono una cantante viva IO, mica morta come voi!!” Non so come mai, ma ho una vaga impressione che non abbiano apprezzato la mia lamentela, perchè il loro passo si fa più veloce... e io li vedo sempre più vicino. Devo scappare. Non posso affrontarli da sola! Mi rialzo in piedi. Ce la faccio. Tiro fuori la mia pistola. Do’ il ben servito alla mia band sparando un colpo in testa a ognuno dei miei 4 componenti. Un ultimo inchino e *bang*. I miei “fan” avanzano sempre di più. Passo dietro le quinte, supero di corsa i camerini. Corro senza voltarmi. Raggiungo il portone super pesantissimo e apro. Via di corsa verso la strada. Comunque sia, fuori è più sicuro del teatro. Mai fare arrabbiare i propri fan.

Soprattutto se zombie.

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