Quel giorno il parco era affollato e le panchine tutte occupate. Si guardò intorno e notò che, poco distante, ce n’era una su cui sedeva una sola persona, una ragazza. La raggiunse.
«Buongiorno» disse e prese posto. La ragazza non ripose, sembrava assorta, quasi in contemplazione. Lui aprì il libro e si immerse nella lettura. A un tratto la ragazza si mosse appena, lo sfiorò con il gomito ed ebbe un sussulto.
«Mi scusi, non l’aveva vista».
«Mi sono seduto qui perché non c’erano altri posti, non volevo disturbarla, sembrava che pregasse».
«Non mi disturba, non si preoccupi».
Lui riprese a leggere e la ragazza a guardare davanti a sé, chissà cosa.
«Non pregavo» dissè dopo un po’. «Parlavo col diavolo».
Lui la guardò ma non disse una parola. Richiuse il libro e continuò a guardarla.
«Cos’altro può fare il frutto del peccato?» chiese lei con la voce rotta dal pianto. 
«Vuole parlarmene? Sono un sacerdote, come vede» disse lui, indicandole con la mano la veste che indossava.
Non aveva genitori, raccontò lei: la mamma era morta a seguito del parto e il padre non l’aveva riconosciuta. Non sapeva nemmeno dove fosse. Lei era stata adottata da una sorella del padre, che aveva già quattro figli, una fervente cattolica. «Forse anche troppo» aggiunse arrossendo un po’. In casa aveva sempre ricevuto le stesse attenzioni degli altri figli ma non l’amore riservato a loro.  
La madre adottiva manifestava nei suoi confronti una costante irritazione, anche se lei si impegnava con tutte le sue energie ad assecondarla. Mai un segno di affetto, solo rimproveri. Da ragazzina, le mollava spesso uno scappellotto condendolo con un “farai la stessa fine di tua madre”, detto con rabbia. Quando poi, da adolescente, mostrava una qualche ingenua attenzione per il suo corpo la zia diventava una belva e la picchiava selvaggiamente. La sera, poi, era un calvario perché le chiedeva sempre la stessa cosa: voleva sapere se si toccava e, senza aspettare una risposta, le pungeva le dita con uno spillo. Quando aveva avuto la prima mestruazione il suo commento era stato «Ecco, ora sei pronta». 
Lei, che non capiva a cosa si riferisse la zia-madre, si sentiva indesiderata, indegna di far parte di quella famiglia, sporca dentro. E quasi a voler confermare che lei era quella cosa sporca che lasciava intendere la zia, non si lavava, dando la stura a nuovi insulti da parte sua. 
Certo, lei sapeva di essere la figlia di un prete e forse la zia la riteneva responsabile del grave peccato commesso dal fratello, venuto meno al voto di astinenza.
«L’altra sera mi ha accompagnata a casa un ragazzo che frequento da qualche tempo. Mi ha salutata con un bacio. Lei ha seguito la scena da dietro le tende della finestra. Quando sono entrata in casa aveva gli occhi iniettati di sangue e la schiuma bianca agli angoli della bocca. «Farai la puttana come tua madre» mi ha vomitato addosso. E così ho saputo di essere figlia di una prostituta e di un prete. Ho perso la testa, sono scappata di casa, ho preso il primo treno, poi un altro. E ora eccomi qui».
“È sempre doloroso lasciare la propria terra, soprattutto quando si è in qualche modo costretti” pensò il sacerdote. E, inevitabilmente, gli ritornò alla mente il giorno in cui fu costretto a lasciare la sua parrocchia e a trasferirsi lontano, per volere della gerarchia. Una punizione che lui si era meritato, certo, l’unica che potesse consentirgli di continuare a fare il prete.
«Da dove viene?».
«Da Verona».
Il sacerdote la guardò per alcuni istanti in silenzio.
«I genitori rimangono tali per i figli e per il Signore. Il parere degli altri ha poca importanza».
«Per me è così… sarebbe stato così…ma non li ho più. Mia madre è morta, e lui…».
«Allontanarsi da un figlio non è facile per nessuno. Lui ha certamente pagato… e continua a farlo» disse il sacerdote con un filo di voce.  «Quanti anni hai?» le chiese dandole affettuosamente del tu.
«Venticinque. Domani è il mio compleanno».
Gli occhi di lui si riempirono di tristezza, quasi di smarrimento. Forse pensava alla solitudine di quella sventurata.
«Tanti auguri» le disse. «Sono certo che te li fa anche Malvina».
«Grazie…ma come fa a sapere il nome di mia madre?».
«Credo di essere tuo padre».  

Tutti i racconti

1
1
11

Non so perché lo faccio

03 October 2025

Non lo so perché lo faccio. Mi sveglio presto, alle 5. Ma perchè? - Ah, sì. Devo andare al lavoro. Ma perchè? - Per guadagnare i soldi. Ma perchè? - Per avere dei soldi. Ma perchè quello è importante? - Per comprare, che necessito. Ma perchè devo necessitare qualcosa? - Per poter mangiare, vestirmi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
2
9

La fotografia 2/2

03 October 2025

La lama tra le vostre mani. Con uno strappo disperato riesci a spingerla verso l’alto: il colpo non cade. L’assassino vacilla, ti guarda con disprezzo. “Hai rovinato tutto. Senza il gesto non c’è storia. Nessuno ha mai potuto fermare Napoleone nella Storia prima che compisse il suo destino, né [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    chapeau!
    bravissimo addirittura più bello della prima [...]

  • Teo Bo: Intrigante l'idea di calarsi nella realtà di un quadro e muovere [...]

4
2
16

Il mostro (2/2)

Seconda parte

02 October 2025

Era ormai mattina e la nebbia leggera sulle colline pisane rivolte verso Firenze scendendo a valle rendeva la visibilità molto incerta, così Giorgio, anche se terribilmente ansioso di mettere fine alla sua angoscia, era costretto a procedere a bassa velocità e con cautela. Alla fine raggiunse il [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

2
7
22

La fotografia 1/2

02 October 2025

Il formato della fotografia è rettangolare, sviluppato in verticale. Lo sguardo, catturato dalla cornice, entra senza esitazioni nell’interno di un appartamento cittadino. Le superfici sembrano innocue: porte verniciate di bianco, pavimenti rivestiti da piastrelle decorate con discreta eleganza. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

8
8
37

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (2/2)

01 October 2025

Trascorsero altri due cicli. Secondo il sistema di misurazione del tempo in uso sulla Terra, correva l’anno 2038. Felipe II diede l’ordine tanto atteso: «Cancelleremo una delle loro città, New York la chiamano, con una cannonata fotonica. Poi daremo le nostre condizioni». I terrestri scrissero [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: il nemico del mio nemico è mio amico, quindi questo futuristico Francis [...]

  • Luigia: Ormai pollicio prima di leggere. Bello tanto.

2
1
21

Il mostro (1/2)

Prima parte

01 October 2025

Giorgio era finalmente arrivato a destinazione: carcere di Volterra, ala di massima sicurezza. Avevano chiuso il presunto mostro in una cella a prova di ogni tentativo di evasione, considerando che se era davvero lui il responsabile dei cinque omicidi commessi, la polizia si trovava davanti a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
9
37

Piove

Dax
30 September 2025

Piove leggero Piove sul mondo intero Sulle lacrime Sul sudore Sulle iniquità Sulle vittorie e le sconfitte Piove Su ciò che resta di noi I sogni, le speranze Piove, bagnando i visi I capelli, gli occhi I sorrisi Piove a catinelle Sommergendo la violenza Irrorando le cose belle Piove perché ci [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

7
7
26

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (1/2)

30 September 2025

Un osservatore esterno avrebbe scambiato Hell H1 per un buco nero. In realtà si trattava di un gravidisguise, una struttura gravitazionale artificiale progettata per imitare una singolarità. Il campo gravitazionale divergeva sulla superficie di una sfera, ma all’interno era approssimativamente [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
33

Ciak! Si scrive! "Neverland - Un sogno per la vita"

29 September 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Chiunque può accedervi cliccando il link BLOG in home-page. Invitiamo alla lettura e al commento in calce allo stesso. Buona visione! Lorenzo Aaron

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
21

Lee

Tentativo di poesia stile Rara avis, utente come noi, che mi ricorda le iniziali dei personaggi di Stan Lee

29 September 2025

Lungo le larghissime lande limone, liturgiche lagne librate lentamente da una lingua lussuriosa. Limo lastre di lavagna. Laccando lunghe listelle là, ove latitanti lombrichi hanno lasciato linee lievi. Locandomi con lascività una lente di lavorazione latina. La lettura di lettere su lanterne [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
40

Martha

la vita non è solo rosa

29 September 2025

Martha viveva con la sua famiglia in una regione isolata dell’Ohio. Una terra arida e battuta dal vento, ma nonostante i grandi disagi, il padre si ostinava a volerla coltivare. Erano arrivati in quella terra dopo un viaggio di molti mesi, partiti dall’Irlanda, decisi a stabilirsi in America per [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Volevo concludere dicendo che mi resterà dentro questa storia, ma temo [...]

  • Paper♂️perAbitudine: Ogni tanto dovrei scrivere anche io una storia pratica e quotidiana come questa. [...]

18
20
100

Una macchina a pois

We love a coloured world

28 September 2025

"Pochi sono quelli che osano avere una macchina gialla. Ancor di meno i temerari che acquistano un'auto di colore verde pisello. Ma una carrozzeria a pois può sembrare a tanti un concetto tanto folle da poter essere preso in considerazione solamente se distesi sul lettino di uno strizzacervelli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su