Sinceramente non so cosa ci faccio qui.

Davvero, io in questa chiesa, cosa cavolo ci faccio?

Se qualcuno lo sa me lo dica per favore; fra l'altro è la stessa chiesa dove mi sono sposato con la mia prima moglie 35 anni fa e da allora non ci sono più entrato, nemmeno per il funerale dei miei genitori. Stavo fuori, indifferente, ad aspettare.

L'assassino non torna mai sul luogo del delitto!

È stato un matrimonio lampo avevamo confuso l'amore con quella che invece si è rivelata una profonda amicizia.

Beh comunque io che ci faccio qui?

C'è la mia seconda moglie, i miei fratelli, gli zii, i nipoti i cugini. Praticamente tutto il mio parentado, almeno quello che ne è rimasto. E che espressioni tristi amici miei, su un po di allegria, e che cazzo!

La chiesa è piena, tantissima gente in piedi assiepata ovunque, molti nemmeno li conosco.

Che musica d'organo mesta; animo ragazzi!

Fra poco esco perché non resisto, non respiro, troppa folla troppi odori. L'unica cosa positiva è il profumo di incenso che avvolge, in una nuvola l'altare, salendo biancastro, verso il mosaico di Cristo Salvatore del mondo. "Stai ferma, sussurro gentilmente alla mia compagna, mi pesti i piedi, non continuare a spostare la borsa da una parte all'altra, mi stai dando delle gomitate". Poi questa musica triste, questa luce fioca. Perché piangono? Quanti fazzoletti per asciugare gli occhi e soffiarsi il naso. Sarà morto qualcuno. Ho capito è mancato mio suocero! Era ora, nel senso che vecchio com'era, praticamente era un vivente abusivo, poi lui non mi pare di vederlo. E fosse morto non mi spiegherei i miei parenti e soprattutto non vedo i parenti di mia moglie. Oh ecco si comincia. Urca addirittura il vescovo, lo stesso stronzo, pardon, che non ha più rinnovato il contratto con la mia società.

Allora è una celebrazione solenne e quanti sacerdoti con lui! È un funerale da quello che sento. "Tu sai chi è morto?" Nulla mia moglie non mi risponde, si gira verso di me e saluta una collega, "Grazie per essere venuta, le dice". Sto per dirle qualcosa ma la voce del celebrante prosegue:

"Preghiamo per l'anima del nostro fratello Dario, marito premuroso e fedele...È un caso di omonimia, tranquilli, io sono stato fedele... grosso modo, ma non sono io, io sono vivo e vegeto seduto tra mia moglie e questa sua collega niente male. Ma chi caspita è allora questo Dario? Potrebbero almeno accendere il riscaldamento, fa un freddo cane! E quelli dietro al vescovo sembrano i miei genitori. Madonna come gli assomigliano! Se non fossero morti giurerei che siano loro, e quella donna al loro fianco una goccia d'acqua con la mia prima moglie, morta nel 2017.

Oh, finalmente qualcuno che mi sorride... era ora!

Ciao ciao, rispondo con un gesto della mano. Abbiamo finito, se Dio vuole, usciamo.

Ma un attimo, fuori, sul sagrato c'è l'auto dell'impresa funebre...ma io quello lo conosco, dovete sapere che io scrivo su un blog molto apprezzato di scrittori e quello è coso..come si chiama, coso, quello che scrive i racconti del becchino... ci sono mister Nose. Ma la foto sulla cassa è la mia, non è possibile io sto bene, non sento niente. Non ho alcun dolore.

"Ciao" mi dice la mia ex moglie prendendomi la mano, andiamo a casa, ti aspettano tutti.

Grazie per avermi ascoltato

 

 

 

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