“Dai Armaduc svegliati! 

Oggi dobbiamo andare vicino al Lago Gelato, perché fra un paio d'ore arriva l'elicottero! 

Svegliati, svegliati!"

“Vengono anche Rodoc e Leirina?”

“Si caro, loro sono già quasi pronti!”

I due occhioni di Armaduc fecero capolino dalla spessa coperta di pelle d'orso polare.

Provò a mettere un piede fuori dal lettone, ma subito lo ritirò indietro.
“Brrr. Che freddo!”

“Dai dai, su poltrone... alzati e non fare storie. Per la strada avremo freddo, ma ho organizzato tutto per bene. I cani sono già pronti”.
 

La slitta era in attesa dei passeggeri, con ben otto cani super addestrati e fedeli.

Mamma Armida, Rodoc, Leirina ed Armaduc si disposero per benino, bilanciando i pesi. La mamma al centro con le redini in mano e i ragazzi in piedi dietro di lei, tutti coperti all'inverosimile.
Yhaaaa!”
La slitta iniziò la sua corsa verso il Lago Gelato.
Di Armaduc e degli altri, si scorgeva solo il giallo dei grossi occhialoni da neve.

Max e Maya erano i due husky di testa; conoscevano a memoria il percorso per il Lago Ghiacciato e tutte le insidie. Spesso cambiavano direzione, facendo ampie curve sul manto gelato.

Quando arrivarono, c'erano già una decina di slitte ad attenderli.

L'elicottero non si fece aspettare e ben presto atterrò, sollevando una grossa nuvola bianca.

Tre personaggi ricoperti da pesanti pellicce, fecero la loro comparsa sulla scaletta, mentre tutti gli altri si affaccendavano a trasportare i contenitori, con tutto quanto utile alla comunità... viveri, medicinali, coperte, persino una motoslitta nuova di zecca.

“Mister Semprini, mister Semprini... benvenuto nel nostro mondo gelato!”.

“Vi presento mia moglie Olga e la mia piccola Clotilde, che non vede l'ora di conoscere Armaduc”.
 

Armaduc aveva 12 anni ed era un ragazzino bravo e ben educato. I suoi genitori avevano insistito per farlo studiare ed Armaduc li aveva ricambiati con un grandissimo impegno. Abitava con la sua famiglia nei pressi di una base Americana, dove i genitori erano riusciti a farlo accettare nella scuola.
Qui Armaduc si era distinto per il suo impegno ed i suoi risultati, tanto che il colonnello responsabile della base gli aveva dato in uso un tablet, stabilmente connesso con il mondo intero.
E lì Armaduc aveva conosciuto Clotilde Semprini... una ragazzina italiana dai capelli rossi e ricci, piena zeppa di lentiggini e con gli occhi di un blu acceso.

Si erano scambiati diversi messaggi e diverse foto e avevano instaurato una bella amicizia.

Papà Semprini era un ricco imprenditore Italiano e quando la figlia Clotilde aveva richiesto come regalo di Natale di voler incontrare Armaduc, non aveva esitato ad organizzare questo costosissimo viaggio.

Ovviamente, Armaduc, non stava nella pelle. Quella ragazzina italiana le era entrata nel cervello e nel suo cuoricino di adolescente.
 

"Ciao Clo'..." Armaduc non riuscì a dire di più, tant'era la sua emozione!

Clotilde gli venne incontro e lo abbracciò calorosamente.

“Dai... andiamo! L'elicottero ci porterà nel nostro albergo in città e passerai una settimana con noi! Saluta la tua famiglia e andiamo!”

Armaduc si sentì colto alla sprovvista... doveva lasciare la sua slitta, i suoi adorati Husky e la sua famiglia per passare una settimana in una vera città? Tentennò un pochino, guardò ancora una volta la sua slitta, poi salutò con tutte e due le mani coperte dai pesanti guanti di pelo e seguì Clotilde verso l'elicottero.
 

Il viaggio fu molto lungo... Ci vollero più di tre ore per arrivare all'eliporto di Anchorage, nell'Alaska meridionale.

Una Limousine era lì pronta e i quattro furono subito trasportati nell'imponente Hotel Crowne Plaza.
Armaduc si sentiva a disagio in tutta quella abbondanza e non faceva che pensare alla sua casa modesta e alla sua amata famiglia: non disse una parola durante tutto il viaggio, mentre Clotilde parlava, parlava, parlava...
Mamma Olga ravvisò subito l'umore del suo ospite e, mentre Clotilde continuava a parlare, parlare, parlare, si rivolse ad Armaduc: “Cosa c'è ragazzo? Qualcosa non va?”
 

Armaduc diventò rosso come un peperone e Clotilde spalancò i suoi splendidi occhi blu...

“Veramente” abbozzò Armaduc “non pensavo di essere coinvolto in tutto questo; mi manca la mia casa gelata, la mia famiglia, i miei cani. Non posso stare una settimana intera lontano da loro”.

E mentre parlava, i suoi occhioni grandi e neri si riempirono di lacrime.
“Arcibaldo! Hai sentito cosa dice questo ragazzino? Organizza subito il viaggio di ritorno! Armaduc starà con noi solo due giorni e poi andremo tutti a stare con loro, sino alla fine della settimana!”

“Grazie mamma Olga, grazie!”


E così fu fatto.
Armaduc e Clotilde girarono in lungo e in largo tutta Anchorage, visitando i luoghi più belli e i locali più caratteristici.
La mattina del terzo giorno, il Cav. Arcibaldo Semprini fece portare tutti all'eliporto, dove partirono in elicottero verso Nord.

La casa di Armaduc era in un villaggio sperduto, lontano dalle città, ma la sua casa era abbastanza grande per ospitare tutti.
Armaduc si collegò a internet con il computer di bordo e riuscì a guidare il pilota proprio sulla sua casetta. Per fortuna la casa era abbastanza isolata e il pilota individuò subito una radura coperta di neve e ghiaccio, dove avrebbe potuto atterrare.

Mamma Armida si dimostrò molto ospitale e organizzò subito il soggiorno dei nuovi arrivati e anche del pilota.

Anche mamma Olga fu molto contenta della decisione presa; quel fine settimana fu per lei un vero Viaggio-Avventura: lo avrebbe raccontato con orgoglio a tutte le sue invidiose amiche dei salotti buoni.
 

“Andiamo?” 

Armaduc era super felice: Clotilde aveva accettato di fare un bel giro con la slitta e con i suoi adorati cani.

I giorni rimasti trascorsero in un lampo. Il Cav. Semprini con tutta la sua famiglia e con quella di Armaduc, furono invitati alla base americana per festeggiare la notte di capodanno e, da bravo imprenditore, non si fece scappare l'occasione per stipulare un importante accordo commerciale con il colonnello comandante della base, per la forniture di numerose apparecchiature elettroniche.
 
Ma come tutte le belle avventure, la settimana terminò e si doveva rientrare in Italia. Il Cav. Semprini aveva delle importanti riunioni d'affari e doveva rientrare.
Come sempre fu mamma Olga a sistemare le cose: “Arcibaldo! Io e i ragazzi vorremmo trattenerci qui ancora una settimana. Tu vai pure. Io e Clotilde ti raggiungeremo alla fine delle vacanze scolastiche”.

Così disse e così fu.
Clotilde ed Armaduc, continuarono le loro scorribande con la slitta e concordarono di rivedersi almeno una volta l'anno, sino all'esame di maturità. Poi una volta terminate le scuole superiori, avrebbero cercato di frequentare la stessa università.

Clotilde, timidamente, confidò questi loro progetti a mamma Olga: “E allora? Che problema c'è? Ci penserà il mio Arcibaldo a far studiare te e il tuo Armaduc nelle migliori università d'America e d'Europa!”. 

Buon Natale!

24/12/2016 Lecce
 

Tutti i racconti

5
6
31

Resa dei conti

01 May 2025

« Rivestiti, dai, rivestiti e vattene in fretta ». Bagno, vestiti raccolti e indossati, scarico, rubinetto aperto e poi chiuso, oggetti raccolti. Si apre la porta ed esce una nuvola di vapore. Il condizionatore ronza furioso nel grande bagno senza finestra. Dalla strada arriva il rumore della [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
3
16

La maschera della virtù

01 May 2025

Nino era un bambino, con gli occhi grandi e curiosi come la luna piena. Ogni domenica, si recava all'oratorio con il suo amico Francesco, per giocare e ridere insieme. Ma il parroco, con la sua voce severa come un tuono, li costringeva a partecipare alla messa. Un giorno, mentre il prete parlava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
8
30

Acqua

Dax
30 April 2025

Acqua, La vita è in Lei la terra la brama l'uomo la usa, la sottovaluta, è solo Lei; Ma quando furor di cielo Incontra l'arroganza dell'uomo preso di sé, Che la dimora sua trascura, allora schiuma, e forza Onde che nulla ferma, Rivi e torrenti, diventan giganti dai mille denti. Lacrime e perdita, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: @,Dario Mazzolini.
    Grazie, poi controllo. Dici che l'iniziativa si [...]

  • Ondine: Attuale e limpida come l'acqua :)

4
5
22

Giuseppe

30 April 2025

Giuseppe chiuse la valigia, guardò il suo letto perfettamente rifatto, le mensole con i modellini di aereoplani che aveva collezionato con tanto impegno e il letto di suo fratello Mario. Quella stanza gli era sempre sembrata piccolissima per due persone, ma ora gli pareva bellissima. Si sedette [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
26

IL CANE DEL PROFESSOR JONES E UN CANE RANDAGIO

29 April 2025

Dexter era un collie di tre anni e viveva in una bella villa con giardino di proprietà del professor Jones. La casa del professore si trovava in periferia di un piccolo paese ed era sempre chiusa con un cancello con sbarre di ferro, dove da fuori si poteva guardare la bellezza del giardino ben [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Bello, in effetti due temi importanti medsi sullo dtesso tavolo. libertà [...]

  • Ondine: Ciao Luca. Mi e piaciuto tanto, piacevole da leggere e poi ... io amo le piccole [...]

3
12
40

Go to Mars

Storie colorate

29 April 2025

Bisogna ammetterlo che siamo troppo presi a guardare in giù che di rado guardiamo in su, naturalmente siamo troppo con i piedi a terra e poco con gli occhi verso le stelle, anche perché soprattutto nelle grandi città con l'inquinamento al top le stelle fanno flop e non possiamo vederle nella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: ragazzi eccomi scusate il nuovo ritardo....Rubrus grazie tremila per essere [...]

  • Walter Fest: EDR. grazie tremila pure per te! In realta' nell'opera di rosso ce [...]

6
5
134

L'OBIETTIVO

un sogno irrazionale. O forse no?

28 April 2025

Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
13
25

STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
6
34

La rinascita di Angelica

27 April 2025

Era bellissima Angelica. Il suo corpo statuario, i suoi profondi occhi neri, un incanto. Era molto corteggiata. Non aveva ancora un legame stabile. Alla soglia dei trenta non si era mai innamorata veramente. Negli ultimi mesi al lavoro subiva la corte di un collega. Una sorta di seduzione che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

13
8
70

Amante

frammento da una storia

27 April 2025

Questa volta non avevo chance . La convocazione era giunta con la solita telefonata. Ma questa volta il tono della voce ed un paio di imbarazzati silenzi, mi avevano fatto intuire ciò che mi aspettava. Sapevo sin dall'inizio che sarebbe arrivato il giorno in cui le cose mi avrebbero costretto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • PRFF: brava Ondine.
    questo gioco meraviglioso che ci siamo scelti ci permette [...]

  • Dax: Storia carina,un po' monodomensionale. in effetti l'idea dell'Harem [...]

10
11
50

La preghiera

26 April 2025

La preghiera Non so, se ne sono capace Ed anche se verrò mai ascoltato In fondo, questa cosa non mi è mai appartenuta Lei era nascosta in una tasca Avvolta in un panno nero, stretta, stretta Come volerle impedire di esserne abbracciata Poi arrivano periodi della vita, dove invocare Dio, Buddha, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
25

Razza superiore

26 April 2025

Ghnog si fermò all’ingresso della caverna, poi, quando i suoi occhi si abituarono al buio, fece qualche passo all’interno. Dagga teneva il corpo del piccolo tra le braccia, dondolandosi e intonando una nenia in quella sua lingua incomprensibile. Ghnog si avvicinò. Il neonato aveva la pelle scura [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su