IL COW-BOY GIGANTE


 

Ai tempi di Kyzmiaz, cioè quando ero un adolescente difettoso, sognavo tanto, sì sognavo come un matto. Alcuni erano sogni ripetitivi, sognavo spesso cascate o spiagge, oppure di volteggiare in una pioggia di fiori o di volare. Certuni erano terribilmente statici come "il lampione nella nebbia" ed era tutto lì, non succedeva proprio niente, c'era un lampione la cui luce gli si diffondeva attorno come un alone sporco e incerto e nient'altro, nemmeno un audio o la percezione di qualche presenza, niente.

A dire il vero questo  è proprio il primo sogno che ricordo, poi ce n'è un altro e giuro che a quei tempi di fantascienza conoscevo solo Flash Gordon, comunque c'era mia nonna con altre vecchiette sedute in un cortile all'imbrunire e dopo un pò di preghiere mormorate ieraticamente, dall'orizzonte lontano saliva un terribile mostro infiammato che incombeva su di loro e tanto incombeva e si agitava minaccioso tanto loro continuavano indifferenti. Aveva in comune con l'altro sogno una sensazione di staticità e di immobilità senza un prima e un dopo, chissà che significa, dovrò spiegarmelo da solo temo, non ci vado dallo psicologo che ho paura di smettere di scrivere.

Alcuni di quei sogni avevano delle conseguenze, se sognavo delle cascate o di nuotare in una piscina mi svegliavo e correvo a pisciare, se facevo sogni erotici rimanevo lì e insomma ecco, se sognavo fiori dal cielo ridevo nel sonno, se sognavo di volare e precipitare nella giungla, di sfiorare i campi di grano con un elettrizzante volo rasoterra o di seguire il profilo di vette altissime mi svegliavo con i brividi di freddo.

Poi capitava anche di svegliarmi senza sogni e in tante occasioni mi svegliavo sanguinando dal naso.

Semplicemente quando capitava mi sentivo come quando il peggio è passato e le endorfine entrano in gioco e ti lecchi le ferite e dopo tutto quello spavento pare che l'universo intero ti riversi addosso il suo amore e le cure siano solo per te.

C'erano anche notti d'ansia, così senza motivo. Ora io ho sempre pensato che l'ansia mi serva a percepire il pericolo e ad assicurami la sopravvivenza, penso anche di essere un paranoico troppo pigro per costruirsi accuratamente le sue difese e quindi è normale così. Sono strano Eh? Beh direi che un paranoico dovrebbe correre e sudare a fissare sistemi di controllo e sicurezza ovunque  possibile e io invece guardo il soffitto e poi entrano gli incubi, e certo che altro dovrebbe succedere se non ho recintato il mio campo?

Quindi c'erano notti d'ansia che mi tenevano sveglio e se l'ansia era un segnale di pericolo qualche volta aveva senso di essere, e il senso arrivò.


 

Cominciarono le mie notti sudate di paura: La dinamica era sempre quella, l'orrore stava ritto sulla porta della camera, la sagoma contornata dalle fioche luci notturne e lì stava immobile. Non reagiva agli insulti né agli oggetti lanciati, spariva solo con la luce accesa.

Stava lì sulla porta e nemmeno una parola, ma io sapevo che era lui: “Il Cow-boy gigante.”

In realtà talvolta parlava, con riverberi da incubo e altri effetti da filmhorror, di solito mi allietava con i suoi ridicoli motti da cow-boye ma vi racconto questa che è l'ultima cosa che mi disse il Cow-boy gigante: - Beh, rilassati, mi sono stufato della tua faccia sudata e dei tuoi brividi di paura, me ne vado e con me viene via anche il mio cavallo.......mai visto il cavallo eh? Beh, era qui fuori…….ci vediamo frittola, e attento a non cadere da cavallo! -

In sogno riuscii a rispondergli: - Ehi coso, non chiamarmi Frittola! -

Sentii solo un cavallo che galoppava allontanandosi.


 

Beh! Non era divertente? mi dispiace, potete infilarvi gli speroni e piegarvi sulle ginocchia a controllare qualche traccia e piegatevi abbastanza da pungervi il culo, e magari provate più volte. Yeehaw yeehaw……... e qui l'audio del mio cavallo a galoppo.

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