Diana sospirò, osservando la calma piatta di mare che aveva davanti. Non un'onda increspava quella superficie, nemmeno della spuma biancastra a interromperne la perfezione. L'acqua era limpida e chiara, e rifletteva le delicate sfumature rosseggianti del cielo, che ormai si stava inscurendo. Era un afoso e secco pomeriggio inoltrato di Agosto, uguale a tutti gli altri pomeriggi inoltrati precedenti e probabilmente anche uguale ai pomeriggi inoltrati successivi. E nessuno si lamentava, nessuno che cercava di dare una botta di vita a quella noia; e anzi, tutte le persone che erano venute in vacanza con lei pregavano che si ripetesse all'infinito. I suoi amici e colleghi più cari, che due settimane prima lei stessa aveva giudicato i compagni migliori che si potessero avere in un hotel, erano risultati più fastidiosi di venti copie del loro capo messe insieme il Lunedì mattina alle otto.

Tutti i giorni era sempre la stessa noiosa routine: sveglia più o meno alla stessa ora, si faceva colazione con sempre le stesse cose, si scendeva in spiaggia, si sceglieva sempre lo stesso ombrellone in fila centrale un po' defilato sulla sinistra, ci si spaparanzava sul lettino, si prendeva il sole per qualche ora e, dopo un po', un breve bagno. Poi pranzo, ritorno in hotel, pisolino, si riscendeva in spiaggia a leggere e, verso le sei, un altro bagno. Mezz'ora dopo, tutti ad asciugarsi e a prepararsi per risalire.

Erano infatti le sei e trentacinque minuti, e Diana avrebbe saputo collocare, pur stando voltata a guardare il mare, tutti i suoi amici nella spiaggia, dando pure le coordinate spaziotemporali: Sandro era sdraiato sulla sabbia, coperto da un telo mare, perché a detta sua le sei e mezza erano l'unico orario in cui avrebbe potuto trovare piacevole una posizione di quel tipo; Valerio si stava facendo una doccia nei bagni della spiaggia di fianco; Lisa, la fidanzata di Valerio, stava cercando di pulire un lettino per finire di leggere Alla ricerca del tempo perduto, e infine Claudia stava incominciando la sua corsetta serale.

Tutto come al solito, tutto come sempre. Persino i loro vicini non accennavano ad un cambiamento: i soliti due gemelli stupidi che giocavano con la sabbia proprio di fianco a loro, la solita vecchietta che provava una debole conversazione con uno di loro, il bell'uomo della terza fila che si asciugava gli addominali, l'adolescente dell'ombrellone accanto che sbirciava sua madre che cercava di non farsi notare mentre rileggeva per la quarta volta 50 sfumature di grigio...

Nessuno che mai facesse accadere qualcosa di nuovo. Persino il tempo si ripeteva sempre uguale.

Finché Diana non si voltò.

"Ragazzi, perché non...".

E si interruppe, incredula.

Dietro di lei non c'era nessuno.

Erano tutti scomparsi.

Erano rimasti solo dei teli mare sui lettini, delle ciabatte mezze sotterrate dalla sabbia e delle borse sparpagliate qua e là.

Dei suoi amici, neanche l'ombra.

Inizialmente, pensò che fosse uno scherzo. Probabilmente si erano accorti che negli ultimi tempi si era dimostrata insofferente alla loro routine e avevano deciso di dimostrarle che sapevano ancora sorprenderla. Magari si erano nascosti da qualche parte mentre lei era rimasta a guardare il mare e a deprimersi, e ora la stavano spiando da dietro una cabina, o tra le foglie di un cespuglio.

Poi, però, mentre tornava all'ombrellone, trovò per terra il cellulare di Claudia. E, lo sapeva bene, Claudia non si muoveva mai - mai - senza cellulare. Era stata capace di portarselo dietro persino durante un bagno in cui avevano deciso di raggiungere le boe, ricoprendolo con una custodia e infilandoselo in una piccola borsa impermeabile che aveva comprato appositamente per queste situazioni di emergenza e che portava a tracolla. E infatti, quella si trovava ora poco distante dal telefono, con il manico scomposto.

Come se Claudia la stesse portando addosso fino ad un attimo prima.

Raggiunto l'ombrellone, ecco altri indizi.

Il libro di Lisa era sul lettino, ma era disposto in modo strano: le pagine erano tutte spiegazzate, il segnalibro mezzo fuori e mezzo dentro al libro; come se qualcuno lo stesse leggendo da sdraiato e poi, per qualche ragione, l'avesse lasciato cadere senza preoccuparsene. E il telo mare di Sandro, che aveva ancora l'impronta del suo corpo?

E infine, perché improvvisamente erano rimasti solo i ragazzi, in spiaggia?

Niente figaccione e relativi addominali - con il suo asciugamano abbandonato per terra -, niente mamma dell'adolescente che leggeva - e il suo libro che aveva subito la stessa sorte di quello di Lisa -, niente vecchina chiacchierona, niente genitori dei due gemellini - e infatti quelli sbraitavano più del solito -...

Diana incominciò a preoccuparsi sul serio.

Era l'unica adulta in spiaggia.

 

NdA: ispirato al romanzo "Gone" di Michael Grant.

Tutti i racconti

5
7
24

Mucchietti di sabbia

03 May 2025

La fine della scuola ci dava la sensazione di una ritrovata libertà, con la spiaggia di giugno non ancora affollata, le corse nell’acqua, la pelle bruciata dal sole e le lunghe giornate di luce. Claudia fu la prima a parlare di ragazzi. «Lo so che vi piace Sergio. Piace a tutte!» «A me no! È antipatico [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ondine: Buongiorno a tutti, grazie dei vostri commenti, sono contenta di essere riuscita [...]

  • Ondine: ... ma aspetto volentieri anche chi di voi si vuole aggiungere a noi, parlare [...]

1
3
17

IL VOLTO

03 May 2025

I colpi si ripetevano ritmicamente riempiendo con il loro rumore il piccolo locale. Fuori, qualche lieve fiocco di neve cominciava ad imbiancare i tetti delle case vicine. Lui non era più giovane, avrà avuto forse settant’anni. Le mani erano piccole ma la pelle era spessa e le unghie affondavano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
3
21

Non eri tu.

02 May 2025

Non eri tu A farmi tremare il cuore Non eri tu A farmi scoppiare in lacrime Non eri tu A tenermi per mano Quando fuori c’era la tempesta E I nostri corpi Erano ignudi sotto la pioggia E le galassie ci guardavano Con rammarico e deferenza, Non eri tu A sussurrare ‘’ti amo’’ Mentre I tuoi occhi mentivano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Virginia Lupo: molto triste questa poesia.
    bella ma triste.
    Mi permetta di esserle [...]

  • Mina Morense: "Non eri tu a sussurrare ti amo mentre i tuoi occhi mentivano sotto le [...]

5
11
28

La metamorfosi

02 May 2025

Non ho piu una faccia. Ho una maschera. Quei 4 amici che mi leggono penseranno che tutti indossiamo una maschera per apparire come gli altri ci vogliono. Ma la mia non è una maschera metaforica è reale, in carne e ossa. Tutto è cominciato cinque mesi fa quando ricevetti una telefonata da una mia [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Peccato che si concluda così invece che con una progressiva, esponenziale [...]

  • An Old Luca: Bravo Dario. Scritto veramente bene.

7
8
42

Resa dei conti

01 May 2025

« Rivestiti, dai, rivestiti e vattene in fretta ». Bagno, vestiti raccolti e indossati, scarico, rubinetto aperto e poi chiuso, oggetti raccolti. Si apre la porta ed esce una nuvola di vapore. Il condizionatore ronza furioso nel grande bagno senza finestra. Dalla strada arriva il rumore della [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • PRFF: I lke.
    Intrigante, scorrevole,asciutto,ritmato con bravura:
    Ci saranno [...]

  • Ecate: .... non mi stupisce che Juana vi sia piaciuta ;-)

4
3
23

La maschera della virtù

01 May 2025

Nino era un bambino, con gli occhi grandi e curiosi come la luna piena. Ogni domenica, si recava all'oratorio con il suo amico Francesco, per giocare e ridere insieme. Ma il parroco, con la sua voce severa come un tuono, li costringeva a partecipare alla messa. Un giorno, mentre il prete parlava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
8
34

Acqua

Dax
30 April 2025

Acqua, La vita è in Lei la terra la brama l'uomo la usa, la sottovaluta, è solo Lei; Ma quando furor di cielo Incontra l'arroganza dell'uomo preso di sé, Che la dimora sua trascura, allora schiuma, e forza Onde che nulla ferma, Rivi e torrenti, diventan giganti dai mille denti. Lacrime e perdita, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: @,Dario Mazzolini.
    Grazie, poi controllo. Dici che l'iniziativa si [...]

  • Ondine: Attuale e limpida come l'acqua :)

5
7
29

Giuseppe

30 April 2025

Giuseppe chiuse la valigia, guardò il suo letto perfettamente rifatto, le mensole con i modellini di aereoplani che aveva collezionato con tanto impegno e il letto di suo fratello Mario. Quella stanza gli era sempre sembrata piccolissima per due persone, ma ora gli pareva bellissima. Si sedette [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • L’esilioDiRumba: Classicissima frase da madre nel racconto 😀 che punta sulla golosità [...]

  • Lise: Grazie a tutti per aver letto il tacconto.🙏

4
4
27

IL CANE DEL PROFESSOR JONES E UN CANE RANDAGIO

29 April 2025

Dexter era un collie di tre anni e viveva in una bella villa con giardino di proprietà del professor Jones. La casa del professore si trovava in periferia di un piccolo paese ed era sempre chiusa con un cancello con sbarre di ferro, dove da fuori si poteva guardare la bellezza del giardino ben [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Bello, in effetti due temi importanti medsi sullo dtesso tavolo. libertà [...]

  • Ondine: Ciao Luca. Mi e piaciuto tanto, piacevole da leggere e poi ... io amo le piccole [...]

3
12
44

Go to Mars

Storie colorate

29 April 2025

Bisogna ammetterlo che siamo troppo presi a guardare in giù che di rado guardiamo in su, naturalmente siamo troppo con i piedi a terra e poco con gli occhi verso le stelle, anche perché soprattutto nelle grandi città con l'inquinamento al top le stelle fanno flop e non possiamo vederle nella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: ragazzi eccomi scusate il nuovo ritardo....Rubrus grazie tremila per essere [...]

  • Walter Fest: EDR. grazie tremila pure per te! In realta' nell'opera di rosso ce [...]

6
5
137

L'OBIETTIVO

un sogno irrazionale. O forse no?

28 April 2025

Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
15
27

STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su