«Sono mesi che giriamo senza sosta in questa tetra caverna!», disse la Paura all’Amore con tono lamentoso. «Io direi di lasciar perdere!»

L’Amore imperterrito, procedeva in testa, tenendo con la mano sinistra una lanterna in cui era racchiusa la luce della Speranza, con la quale illuminava giusto quel tanto quel posto tenebroso, mentre invece con la mano destra tastava le pareti di pietra ruvida come alla ricerca di qualcosa.

«Sei pregato di smetterla e di lasciarmi fare il mio lavoro», gli intimò infastidito l’Amore.

«E tu lasciami fare il mio!», esclamò imbufalito la Paura.

I due litigavano spesso poiché entrambi avevano idee opposte e, per di più, erano costretti a procedere insieme. 

A ogni modo, l’Amore non si lasciava sopraffare, in quanto era fortemente convinto di trovare prima o poi il tasto che avrebbe fatto brillare il Cuore Nero.

 

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Alessandro se ne stava affacciato al balcone di casa sua a osservare malinconicamente il mare e con i pensieri rivolti a lei. Da cinque mesi usciva con Lavinia, una ragazza bellissima, dolcissima e piena di vita che aveva conosciuto all’università. Non si erano ancora dati il primo bacio nonostante le molteplici occasioni.

Insieme potevano essere perfetti, ma qualcosa li ostacolava affinché la loro amicizia non si tramutasse in amore, difatti il ragazzo, seppur molto attratto dalla ragazza, non voleva esporsi in quanto temeva il rischio di una nuova delusione. Un anno prima, essendo stato tradito e lasciato da Veronica, la sua ex, decise che avrebbe chiuso il suo cuore sopprimendo il più possibile la sua indole delicata e sensibile. 

«Sto rischiando di perderla!», valutò il ragazzo tra sé.

«Ho paura di soffrire!», pensò ancora, non sapendo in che modo spezzare quel sortilegio auto-creatosi.

A un tratto gli arrivò un messaggio su WhatsApp. Era Lavinia.

--- Cucciolo, sto pensando a quel giorno in cui ti ho incontrato per la prima volta all’università e da quel momento la mia vita è cambiata. Immagino che la stessa cosa sia accaduta anche te, ma attualmente i tuoi sentimenti sembrano congelati. Hai voglia di abbracciare ma non puoi, hai voglia di amare ma non puoi, vorresti lasciarti andare ma non vuoi. Sono mesi che le lacrime bagnano il mio cuscino, un cuscino che stringo ogni notte. Fai male a me e fai male a te stesso. Ti ricordi alcuni giorni fa, nel cortile dell’università quando ti presi la mano e te l’appoggiai sul mio petto? Ti ricordi di quanto il cuore mi batteva forte? Ti dissi per scherzo che era per via dell’esame di architettura. Non dirmi che ci avevi creduto? ---

 

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«L’ho trovato, evviva!», esultò l’Amore e premette il tanto agognato pulsante.

All’improvviso una luce accecante rischiarò il buio accompagnata da un fortissimo terremoto, tant’è che le pareti di roccia si sgretolarono.

La caverna divenne un bellissimo e paradisiaco giardino colorato con un Cuore al centro, di un rosso particolarmente acceso che pulsava di una intensa vitalità.

«Bravo, ci sei riuscito! In fondo cos’è la Vita senza Amore?», ammise la Paura dissolversi gradualmente e infine sparendo in una coltre di fumo.

Dalla lanterna uscì la Speranza, che insieme all’Amore si avviò felicemente in direzione del Cuore per penetrarvi.

 

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Alessandro cominciò a sentire il cuore battere all’impazzata.

--- Piccola, tra poco sarò a Villa Carso in una delle panchine dove tante volte abbiamo ripassato il materiale universitario. Incontriamoci ma stavolta senza libri! ---

Le rispose senza freno a mano, conscio di avercela fatta, per poi ricevere sul suo display una miriade di faccine dalle bocche cuoriciose.       

Entrambi, neanche a farlo apposta, si presentarono all’appuntamento nello stesso preciso istante. Alessandro regalò a Lavinia una rosa rossa e un sorriso incredibilmente radioso, seguito da un forte abbraccio amorevole.

«Dopo quel tuo messaggio ho capito che dentro il mio cuore vivi soltanto tu. Ora possiamo vivere la nostra favola!», disse il ragazzo con la voce rotta dall’emozione.

«Sapessi quanto ti ho aspettato. Ti giuro su Dio che non ti farò mai del male e ti prego di non avere mai paura», promise Lavinia al suo amato con due lacrime che le fu impossibile trattenere.

Si baciarono, dapprima lentamente, poi sempre più appassionatamente e nel frattempo uno splendido tramonto faceva da cornice al loro amore finalmente sbocciato.

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