<Brava Domitilla, ti sei comportata da saggia, al contrario di me che mi sono buttata in questa avventura senza pensare. Comunque questo mostro deve pagare il male che ha fatto, troveremo un modo.>

<Grazie mater, per le ragazze scomparse non vi preoccupate, sono sane e salve, non ho ucciso nessuno io. Il Dio Pan insieme con il dio Bacco mi avevano incaricato di procurare delle baccanti. Per creare un po’ di timore e non far venire nessuno in queste zone, avevo ideato questa specie di leggenda. Più avanti oltre le vasche ci sono delle caverne dove i due Dei quando vengono vogliono restare in pace e dedicarsi ai loro baccanali con le ragazze. Ora che sono stato scoperto credo che dovremo cambiare zona, qui non è più possibile. Lasciatemi andare prima che arrivi il pretore, lui di certo mi condannerà a morte, ma io non c’entro, sono anche io uno schiavo di quei due.>

<Adesso ti metti paura, mostriciattolo? Una lezione la meriteresti, ma non voglio sporcarmi le mani e del resto anche se ti uccidono non cambierebbe molto. Qui sarà sempre un posto proibito, forse hai ragione tu, convinci gli Dei fannulloni a cambiare sito, lasciate le vasche a noi, abbiamo bisogno di questo posto per la popolazione, non certo per i vostri lascivi giochi erotici, e visto che ci sei potresti ammainare questa specie di giavellotto che hai fra le gambe, non è uno spettacolo decoroso per una signora.>

<Ci proverò padrona, ma sa che per noi è difficile resistere a certi richiami. Se vuoi lasciarmi ti giuro che non farò nulla, né scapperò. Se mi tengono le tue ancelle loro non ispirano pensieri proibiti, sono stupide galline senza cervello.>

<D’accordo, non mi piace sapere che sono un oggetto da far insorgere desideri osceni. Domitilla e Galeria prendete le redini dei cavalli del carro e cerchiamo di legare questo tizio a un albero, facciamo in modo che si possa muovere ma non fuggire, dopo allontanatevi da lui, questi sgorbi esercitano sulle ragazze un potere ipnotico, usano modi suadenti e gentili  per poi approfittare di loro. Avete visto cosa usano per ammaliare le donne, sono poche quelle che riescono a resistere e non vorrei trovarmi con le ancelle rovinate, squartate in due.>

Con non poca fatica riuscirono nell’intento giusto in tempo per sentire  il passo di molti uomini. Era il pretore Albinus che arrivava seguito da un pugno di uomini armati.

<Ave Apuleia, finalmente ti trovo, certo che ti sei spinta lotano>

<Ave a te, marito, se vuoi fermarti un attimo ti spiego, guardati intorno e dimmi cosa vedi.>

<Per il momento donna vedo solo un satiro legato a un albero. Sei stata tu immagino, sei sempre la solita non ti ferma nessuno. Posso sapere il perché? Poi vedo delle pozze d’acqua putrefatta e odore di zolfo, sono le porte dell’Ade?>

<No marito, sono la nostra salvezza, queste vasche sono piene di acqua calda termale, capisci cosa vuol dire questo? Un incremento delle entrate per le casse dell’erario, un'occasione per dimostrare quanto vali e uno svago per me.>

<Per le saette di Giove, donna, hai un vero talento per complicare le cose. Ti aspetti che metta sottosopra questa montagna solo per farti fare le tue abluzioni?>

<Albinus! – esclamò irritata Apuleia – sei uno stolto figlio di cane, non scherzare! Hai capito benissimo il potenziale di queste acque, ora sembrano messe male, ma con i nostri ingegneri sono sicura che faremo un ottimo lavoro. Inoltre, per rispondere anche alla tua prima domanda, il satiro che vedi là si era impadronito della zona per conto degli Dei, Bacco e Pan si erano accasati su questi monti, io li ho fatti sloggiare, ora possiamo procedere, nessuno ci darà fastidio, dico bene mostriciattolo dal lungo pene?>

<Certo padrona, ormai questo posto è stato profanato e gli Dei non gradiscono. Andremo in un altro posto, il mondo è tanto grande! Che ne dite mater, volete liberarmi adesso?>

<Ancora no, aspetta, lo dico io quando. Aspetto la risposta del pretore che ancora non è convinto.>

<Mia cara moglie, sai bene che finisco con il fare sempre quello che vuoi, credo di non avere molta scelta, ti dirò che anche a me non dispiace l’idea di avere delle terme naturali sul posto. Meglio di quelle che abbiamo in città, che sono artificiali. Parlerò con gli artigiani del posto e sotto la nostra guida sono sicuro che verrà un complesso che sarà apprezzato anche nella capitale. Ora però è ora di tornare a casa il cielo si scurisce e non voglio affrontare la discesa con il buio. Libera quel disgraziato e andiamo, se vuoi ottenere il favore degli Dei non li devi contraddire. Il satiro ha capito e si comporterà di conseguenza, giusto?>

<Sì Pretore, chiaro coma la luce del sole, non sentirete più parlare di noi. Voi volete la pace e il piacere delle acque, noi vogliamo la serenità e lo spazio per divertirci, ognuno lontano dall’altro. Credo che si possa fare, ora se permettete io vado, i miei padroni saranno in pensiero per me e vista la notizia che devo riferire si adireranno ancora di più. Addio bella padrona peccato di non aver potuto fare un altro tipo di conoscenza, sarà per un’altra volta.>

<Vattene di corsa piccolo sgorbio, prima che ci ripensi, ancora non ho smaltito la rabbia per lo scherzo che mi stavi facendo e le parole che hai detto.>

Il satiro appena libero sgambettando sulle gambe da capra si allontanò ridendo. La loro indole era tutta dedita al gioco, al divertimento e alle donne. Non aveva particolari motivi di avercela con quegli umani. Aveva giocato con loro e anche loro tutto sommato non avevano fatto altro.

Perdere quel posto umido e pieno di acqua puzzolente in fin dei conti non era una grande rinuncia. La storia che aveva inventato sulle direttive avute da Bacco e Pan, ovvio non era vera. Era lui soltanto che aveva trovato il modo di approfittare di giovani fanciulle impaurite. Finché era andata bene si era dato da fare, ora poteva essere una buona cosa cambiare aria.

Scomparso nel folto del bosco il satiro, Apuleia fece avvicinare il marito a un delle vasche, scostando le erbe sulla superficie videro l’acqua torbida di un colore cinereo, lei immerse le braccia fin che poteva, restò così per un po’, poi ritirò le braccia e si fece detergere dalle ancelle. Osservò la pelle e la vide liscia e delicata, le proprietà naturali erano benefiche con quella percentuale di zolfo che conteneva era un toccasana per la pelle.

<Hai visto marito mio la bontà di queste acque? Non è un semplice acqua di fonte, alle nostre terme dopo le abluzioni dovevo mettere sempre degli unguenti, degli oli per ammorbidire la pelle maltrattata da tutti quei passaggi nelle acque, qui basta immergersi e basta.>

<Ho capito moglie, ora basta, smettila di parlare di questo ne ho fin sopra i capelli, io ho anche altre cose a cui pensare. Sono un pretore e devo occuparmi di cose serie. Adesso andiamo a casa.>

 

 

 

 

 

 

Tutti i racconti

0
0
7

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
9

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
2
25

CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

  • Dax: Un racconto eccentrico. Fatico a comprenderne il senso..Like

3
4
36

Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: bello, intenso...mi spiace per il protagonista 😢.
    like

  • Rubrus: Come dicevo, rieccomi. Devo dire che per un habituè del genere avevo [...]

4
7
40

Carta straccia

14 December 2025

Guidavo quella Cadillac diroccata, che sbuffava fumo grigio. Avevo lasciato Billy, mi inquietava parecchio. Stava al quindicesimo piano con il suo strano gatto siamese, quello con una splendida eterocromia iridea. Aveva cambiato la serratura di casa almeno tre volte, ma qualcuno era riuscito a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
31

Pensieri sulle persone

Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

14 December 2025

Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Riccardo: benvenuta, ed un buon esordio.
    cerca un nick rispetto all anonimato 🤗
    identifica [...]

  • Smoki: Per fortuna le relazioni mutano assieme alle persone. Se rimanessero sempre [...]

2
4
39

La creatura 2/2

13 December 2025

Un giorno Maria stava esaminando uno di quei reperti ed era completamente sola, immersa nella meditazione su quei segni incisi. Quando, a un tratto, sentì dei suoni: una musica disarmoniosa, del tutto fuori da ogni schema armonico. Poi vide che qualcosa si era mosso nella parete — o era la parete [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
4
33

Mio nonno

13 December 2025

Ognuno di noi vive o vivrà la propria morte, io vivo ogni giorno la morte degli altri. Sai nonno, il primo morto che ho visto eri tu, avevo sedici anni, ti ricordi? Ti avevano sistemato in una bara-frigo nella tua stanza al piano terreno dove impagliavi le sedie, era il tuo laboratorio. In quella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Smoki:
    Questo nonno con gli occhi chiari e le mani magiche mi ricorda un po' [...]

  • GustavLebo: Grazie a tutti. Smoki ti ha steso forse perche è tutto vero.

4
4
32

Il tempo e il profumo

12 December 2025

Oggi c'è il sole. Marco guarda Miriam. Sono in un giardino seduti su una panchina. L'aria è fresca, piacevole come lo sono le mattine di primavera inoltrata. Il sole colpisce il loro viso. Sono fermi a guardarsi. Lui si avvicina al volto di lei, ne percepisce il leggero profumo che la avvolge. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Sulle panchine, Peynet docet. Quanto al ricordo del profumo e in genere degli [...]

  • Dax: Triste ma capita spesso...si cambia e non ci si riconosce più. like

4
6
36

La creatura 1/2

12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Smoki: Ecco. Ora mi tocca coscrivere gli amici per giocare ad Arkham Horror o alle [...]

  • AliDiNotte: Grazie a tutti per i commenti. Smoki è proprio l'effetto che voglio [...]

3
4
39

I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Walter Fest: Per i miei gusti 5 minuti di lettura erano troppi, forse dovevi essere piu' [...]

  • Dax: bello, triste.Like

12
17
77

La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

Torna su