Vedere  New York coperta di neve  non era certo uno spettacolo inusuale, ogni anno la città  viene sepolta da coltri di neve più o meno abbondanti. Anche quest’anno come al solito la città era impegnata in una lotta impari fra lei e le condizioni meteo, erano giorni difficili, camminare o procedere con la macchina su quelle strade ghiacciate non era facile né piacevole per nessuno.

Mark e Melrose abitavano al Village in un minuscolo cottage che dava loro solo un  tetto per ripararsi, giusto  per non dormire in strada. Una sola camera con un servizio e un fornello per un caffè. Senza riscaldamento o spazio per muoversi, in pratica loro passavano tutta la giornata al College e in quel rifugio andavano solo per dormire. Erano studenti entrambi iscritti al corso di letteratura americana, la loro storia era iniziata all’inizio dell’anno scolastico, quando si erano incrociati in segreteria per le iscrizioni ai vari corsi. Lui era originario dell'Oregon, lontano molte miglia dalla caotica New York, veniva da un paese dove la maggior parte dell’anno c’era il sole, mentre lei era del Maine, abituata più di lui alla vita frenetica di una grande città.

Incontrarsi e innamorarsi era stato solo questione di minuti, il classico colpo di fulmine. Si erano piaciuti subito. Lei era intelligente, spiritosa e spigliata come può esserlo una ragazza di città. Non aveva  particolari esigenze, un tipo allegro e spensierato, le piaceva godersi la vita. Lui, invece, era più introverso, un carattere chiuso, incline al silenzio e alla riservatezza. veniva dalla campagna, un provinciale e non aveva quella disinvoltura della ragazza. Quando si erano incontrati e parlati, a lui non era parso vero che una ragazza carina come lei si fosse interessata a lui. A lei piaceva proprio per questa sua aria spaesata di bravo ragazzo e anche perché era un fustaccio, di quelli naturali, non pompati come i soliti giganti di cartone, come li definiva lei, i frequentatori di palestre. Un ragazzone alto e robusto dallo sguardo sincero. lo aveva preso in simpatia proprio per quei motivi.

Dopo poco infatti si erano messi insieme e, obbligati dagli studi, avevano preso in affitto quel cottage che li vedeva sempre insieme, studiavano, mangiavano e facevano l’amore in quel bugigattolo. I primi tempi erano stati meravigliosi, avevano vissuto la loro storia d’amore in un crescendo di emozioni, di scoperte reciproche, lei aveva notato che lui non amava le verdure pur arrivando da un paese in prevalenza agricolo, mangiava quasi esclusivamente carne, tanta! Le sue bistecche erano di dimensioni extra large. Lei invece era di chiara impronta vegetariana con qualche strappo solo per il pesce. Due stili di vita opposti, eppure andavano d’accordo, sia per la forza dell’amore che per una forma di educazione che portava al rispetto reciproco.

I problemi cominciarono quando arrivò l’inverno, la temperatura nel cottage calò in modo impressionante e gli effetti sui due giovani furono immediati.  Furono giorni di nervosismo, di disagi, uscirono allo scoperto le vere caratteristiche di ognuno. Ci furono screzi che per fortuna non sfociarono in nulla. L’amore, piano piano, stava prendendo di nuovo il controllo della situazione.   

I due giovani dopo le ore di lezioni evitavano di tornare presto a casa, non c’erano i presupposti per vivere in quel buco, restavano nei paraggi del College. Anche  se era tutto coperto di neve, andavano a passeggio tenendosi per mano, una sosta in un bar per una cioccolata calda, un’altra quasi fissa nei centri commerciali dove al caldo potevano trascorrere il resto della giornata senza spendere nulla della loro grama risorsa finanziaria. Quando la maggior parte della gente era al caldo della loro casa, loro due erano in giro per la città, uniti da quell’alchimia particolare che unisce due anime e due corpi che si chiama amore. Due giovani che, volendo fare riferimento a un vecchio detto che recita “due cuori e una capanna“ dovevano accontentarsi di quello che avevano, ma loro non condividevano.

È semplice parlare di queste cose non vivendole in prima persona, il detto poteva andar bene dalla primavera all’autunno, ma l’inverno  era un’altra cosa, trovarsi in una capanna con mezzo metro di neve intorno senza altro calore che quello dei loro corpi non era sufficiente, nemmeno all’amore. Arrivati alle feste natalizie, di loro si persero le tracce, erano tornati ai rispettivi paesi e il loro amore si era disperso sulla neve come le impronte di un passerotto intirizzito.

Tutti i racconti

3
10
22

Una vita felice

26 August 2025

Sì, questo aveva: una vita felice. Conquistata giorno dopo giorno, affrontando problemi grandi e piccoli che si presentavano lungo il cammino. Certo, in alcuni momenti si era sentito scoraggiato — soprattutto quando certe questioni sembravano non voler finire mai, e alcune avevano avuto epiloghi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
15
44

L'Urlo

26 August 2025

Sai ragazzo, una volta in questa foresta sentire l’Urlo voleva dire due cose: o eri una canaglia e ti assaliva la paura o eri nei guai e confidavi in un aiuto prezioso. Per decenni l’Urlo ha vegliato su queste terre. Oggi non più, ma la leggenda vive ancora. *** NdA: ho scritto questo microracconto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Visionata e apprezzata la coperita "tarzanesca". La nota ci vuole [...]

  • Lawrence Dryvalley: Grazie Rubrus! Ben conscio che il fumetto popolare non è più [...]

3
3
23

Apologia del calzino spaiato - 2/2

Esercizi di nonsense

25 August 2025

Ma si può aver paura del proprio calzino? E del proprio partner? Non c’è dubbio che il calzino, se spaiato, cagioni ansia, quasi noi percepissimo il suo risentimento: starsene desolato ai piedi del letto, gli unici piedi che lui non ama, o trascinato da animali domestici verso i canti più stonati [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: D'altra parte ce lo hai segnalato nei tag: umorismo, gioco di parole, non [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti... mi sento spaiato! 😁 Ciao!

7
10
35

Il caffè

25 August 2025

Quella del caffè comunque è decisamente una mia mania, o un vizio, ecco. Un rito che scandisce il trascorrere della giornata, tiene a bada l’impulso pressoché onnipresente di mangiare e aiuta a sentirmi parte di una comunità che cerco in tutti i modi di immaginarmi. Comunità di cui voglio e non [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Benvenuta! E il caffé... benbevuto! Rito che abbiamo tutti nel DNA italico, [...]

  • CURZIO LUCANO: Mi ci ritrovo in quel continuo oscillare tra desiderio di far parte e bisogno [...]

3
2
32

Apologia del calzino spaiato - 1/2

Esercizi di nonsense

24 August 2025

Spaiato, è così che mi sento spesso e tutto sommato volentieri. Non me ne vergogno insomma, eppure il termine non ha accezione positiva, e chissà perché mai? Tutti noi, o quasi, si è spaiati, seppur accompagnati, nel senso che non si può considerare il proprio partner alla stregua di una scarpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

6
9
26

Nido di fringuelli

24 August 2025

Me l’aveva detto, quel vecchio, che da quella parte non ci dovevo andare. Ma, secondo voi, una come me, che vuole sempre l’ultima parola, può seguire il consiglio di un vecchio pazzo? Perché sì, pazzo mi era parso. Con quella barba così lunga che due fringuelli avevano persino deciso di farci un [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: allora! prima di tutto benvenuta in questa gabbia di.... uomini con barba lunga [...]

  • Lawrence Dryvalley: Benvenuta! Ci leggo la morale che è meglio passeggiare in città! [...]

10
11
38

Maledetto TripAdvisor

23 August 2025

C’era una volta... in una casa lontana lontana, una principessa non più giovanissima, ma ancora ben tenuta. Viveva una vita spensierata, godendo di tutte le sue fortune. Talvolta, osservava con un misto di stupore e fastidio i comuni mortali, che si affannavano per i loro tormenti. Li giudicava [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
7
80

Acqua di cocco

23 August 2025

Quando sono entrata in quel bar quella sera tutto mi sembrava poco chiaro. Le luci erano soffuse e mi attirava terribilmente quel profumo di fiori da campo. È strano, non credi? Un bar che ha un odore di fiori da campo, era cosi strano: eppure sembrava così. Mi accomodai al tavolino in fondo, in [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

9
7
37

Sabbia

Profezia del vento

22 August 2025

Dalle colline di quel monte, che solo i suoi antenati ne conoscevano il nome, fatto di rocce sgretolate, sassi appuntiti , scendeva il ragazzo. Non era un vero e proprio sentiero, ma tra spine e rovi riusciva a trovarne il varco. Sotto di lui solo una enorme distesa rossa, e rami di ulivo arsi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Adribel: Complimenti per questa voce divina che hai saputo evocare.

  • zeroassoluto: Una voce che pochissimi ascoltano.
    Mi ricorda il grande fotografo Salgato [...]

8
9
37

Un epitaffio per il povero Arturo

22 August 2025

“Strano che abbiano pensato proprio al nostro asilo per girare la scena di un film.” fece la giovane maestra ravvivandosi la folta chioma quasi crespa mentre camminava lungo il corridoio. Guardandola, Lionel non poté fare a meno di pensare a una zuppiera d'insalata riccia. “Beh, non sono io a scegliere [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: L'unione fa la forza.
    Metti un bambino "traquillo" assieme [...]

  • Cherie: Cinica rappresentazione della realtà: piccoli despota crescono e i grandi [...]

6
7
30

Assenza Di Te

21 August 2025

Stringimi forte al tuo fiato, ultimo mio ricordo svanito, affinché accarezzi ancora il suo viso. La sua assenza è disco che piange negli angoli del mio cielo, squarciato dal rancore senza luce che m’illumini. Il suo silenzio è sciabordio di colpe che si infrangono nelle mie vene, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

6
11
39

Sulla punta

21 August 2025

«Non è stata imbrattata. L’abbiamo dipinta apposta così». L’uomo col costume strano sobbalzò. Intento com’era a osservare la statua, non aveva sentito arrivare la ragazza. Fu colto da una sensazione di disagio. In costume da bagno, nel bel mezzo di una proprietà privata in cui si era intrufolato [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su