Il sequestro di Annelise Bormann, ormai, era arrivato al ventunesimo giorno e la polizia ancora brancolava nel buio.

Non c’erano state richieste di riscatto e questo rendeva l’indagine più complicata e alquanto insolita, Annelise era l’unica figlia del miliardario Bormann, il re delle catene alberghiere disseminate sul territorio nazionale. Gli investigatori avevano seguito più piste che alla fine si erano rivelate infruttuose. Non essendoci una richiesta di riscatto, veniva  meno il movente consueto, il denaro, e altre possibili motivazioni. La famiglia era stata messa sotto osservazione dalla polizia per eventuali contatti, ma fino a questo momento nessuno si era fatto vivo.

La moglie del magnate di sua iniziativa aveva assunto un investigatore privato affinché seguisse altre piste. Conosceva bene il marito, restio a cacciare dei soldi, fosse anche per salvare sua figlia. L’incaricato, un tale Dick Anderson, aveva seguito un suo ragionamento personale molto diverso da quelli standard delle forze dell’ordine.

Fin dal principio, da quando aveva accettato l’incarico, lui aveva sentito che qualcosa non quadrava, era un sequestro anomalo, troppo tempo era passato senza avere notizie dei rapitori, eppure la vittima era una preda appetibile, la figlia unica di Bormann rappresentava la classica gallina dalle uova d’oro. Perché allora tanto silenzio? Il sequestro di persone di quell'importanza in genere non durava tanto, c’era il riscatto e tutto finiva in poco tempo, questa volta il denaro non doveva essere la causa del rapimento, doveva esserci un motivo diverso e Dick stava cercando di scoprirlo.

Passarono alcuni giorni durante i quali fu impegnato nel verificare una pista che si era presentata all’improvviso nel quadro delle indagini. La polizia non aveva avuto sentore, ma lui sì in seguito a una soffiata ricevuta da uno dei suoi informatori usuali. Adesso era concentrato nel seguire una macchina lungo la strada che portava fuori città.

Era una vettura molto vecchia, un modello degli anni sessanta, sembrava una Buick che un tempo doveva essere di colore rosso amaranto e ora era diventata tutta macchie di ruggine. Dick si era messo nella sua scia e la seguiva come un’ombra. Il guidatore della vettura era tranquillo non si voltava mai indietro e guidava con scioltezza, non era preoccupato di un eventuale inseguitore che potesse trovarsi alle sue spalle, Dick così poté seguirlo con facilità. Dopo quasi un’ora di viaggio, erano già usciti dal groviglio di incroci stradali che si trovano nelle periferie delle città per far immettere nei vari percorsi cittadini. Adesso si trovavano in un tratto di aperta campagna, a un tratto l’auto deviò per prendere un sentiero sterrato, che nemmeno si vedeva nascosto da dossi e avvallamenti di sabbia. Dick si mantenne a distanza anche perché la zona era deserta ed era facile seguire da lontano i movimenti dell’auto sospetta.

Improvvisa, come sorta dal nulla, apparve una baracca di legno. Era una struttura cadente, seminascosta fra le dune e pochi arbusti che ne celavano una parte. Dick lasciò la macchina all’inizio del sentiero che conduceva alla baracca e proseguì a piedi, nascondendosi fra i radi cespugli e cactus. Arrivato a pochi metri dalla baracca vide una finestra disastrata, corrosa dal vento, e dietro il vetro vide una figura umana.

La riconobbe dalla foto segnaletica che aveva con sé, era la ragazza rapita. La donna era in piedi con le braccia alzate e le mani  aperte appoggiate sul vetro, poteva sembrare la condizione di segregazione della donna, ma quello che lo fece inorridire erano le sue mani. Erano totalmente sporche di qualcosa di rosso, come se le avesse immerse in un bidone di vernice rossa. Quella visione era terrificante. Aveva messo le palme aperte contro il vetro e il rosso colava dai polsi sul vetro. Nonostante il disgusto per quell’immagine che rimase impressa nella sua mente, restò fermo al suo posto a sorvegliare.

La scena era davvero di un orrore senza pari, ma il suo buonsenso lo spingeva a ragionare, non poteva essere sangue, che cosa avrebbe mai fatto con quelle maini da sporcarsi in quel modo, anche se avesse ucciso una persona tutto quel sangue era troppo. Lei doveva essere la vittima, la sequestrata, come aveva fatto a uccidere qualcuno se, da come aveva capito, era rimasta da sola, prima dell’arrivo dell’uomo che lui aveva seguito. Il tizio che era arrivato era entrato in casa e non era successo niente di strano, solo che la donna alla finestra era rientrata lasciando sul vetro le impronte delle mani che continuavano a colare.

Dick era ancora in postazione a sorvegliare la casa quando poco dopo uscirono in due. Il tizio che lui aveva seguito in macchina e la donna con le mani sporche di sangue. Ridevano e scherzavano come se niente fosse, come una coppia felice. Lei portava un grosso involto dal quale uscivano delle zampe di un animale, che lui identificò come quelle di una pecora, o almeno una sua parte. I due andarono alla fontana per lavarsi le mani e, mentre lei apriva il pacco e metteva la carne su una tavola, lui accendeva il fuoco. Dick li guardò darsi da fare per arrostire quella carne come se fossero una coppia in un giardino, uno dei tanti di New York dove si facevano i tradizionali barbecue del week end. Il fumo dell’arrosto si sparse alto nel cielo. Quei due stavano godendosi una tranquilla giornata in armonia, la carne cuoceva e loro ogni tanto si scambiavano qualche effusione, era l’immagine di una coppia affiatata, non certo un rapitore e una rapita.

Dick decise che poteva bastare, scoperto il mistero, secondo la prassi lui avrebbe dovuto prelevare la ragazza e condurla dalla famiglia. Qualcosa dentro di lui lo indusse a non farlo, perché doveva spezzare quell’atmosfera quasi idilliaca? Era chiaro che i due si amassero e avevano convenuto di trovare quello stratagemma per allontanarsi. La ragazza non aveva nessuna intenzione di tornare a casa. Quella doveva essere solo una tappa della loro fuga.

Lentamente ritornò sui suoi passi e messosi in macchina si diresse verso la città. Una volta arrivato avrebbe declinato l’incarico ricevuto dalla madre della ragazza, inutile continuare in ricerche ormai terminate. Ovvio che non avrebbe fatto parola della sua scoperta. Quei due meritavano di godersi il loro amore, a dispetto di una società razzista e bigotta che voleva lei come sposa di un riccone come il padre.

Con il saldo del suo compenso, Dick contava di andare in vacanza anche lui con la sua fidanzata, un bel barbecue non glielo toglieva nessuno.

Tutti i racconti

2
3
11

C'è?

22 September 2023

Varco la soglia fra me e quella che ogni giorno mi guarda dallo specchio e va in giro col mio nome la mia borsa i miei occhi i miei caffe chiama col mio cellulare scrive con le mie penne parla con la mia voce paga col mio orgoglio vende col mio schifo compra col mio bisogno. Varco la soglia fra [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dario De Santis: Ekkekkazz Lulù, famo a gara a chi è più pessimista, brava [...]

  • Walter Fest: Beh! Si per buona parte pessimista ma poi con "per fortuna" nel finale [...]

1
3
12

Ombra (vers. monologo teatrale)

22 September 2023

Ombra Una mattina svanirono le mie certezze e caddi violentemente nel mondo degli invisibili, dove il tuo nome è solo una matricola. E il sole è sempre pallido, a righe. Dove non hai alberi intorno ma alti muri di cemento e chiome elettriche arrotolate tra di loro. Senza fiori o profumi ma solo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Patapump: ciao Walter
    mia sorella fa teatro
    abbiamo adattato il tutto ad una [...]

  • Walter Fest: Ricca' per il chinotto mi metti in difficolta' perche' non vorrei [...]

1
2
14

Morto in Papa... 2^ parte

21 September 2023

D’altronde ero (e sono) senza dubbio un miglior partito rispetto a quel vecchio snob e spilorcio del cugino Pierfranco. Dalla mia ho un lavoro migliore, una casa in zona super residenziale, un’auto da sballo (oltre alla Smart) e risorse finanziarie assai più sostanziose. E in più, anche fisicamente, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Walter Fest: Caro/a Purpleone, chi sa se il mio commento ti piacera' e utile sara'? [...]

  • Rubrus: Mi viene in mente una battuta un po' cinica che sarebbe fuori luogo, ma [...]

2
7
15

Partigiano anche io

«Solo dopo la Liberazione seppi di aver contribuito alla lotta partigiana negli ultimi mesi del '44». Il racconto di mio padre

21 September 2023

«Avevo 11 anni e "Munsu Cesco", titolare di un laboratorio di falegnameria nella strada dove abitavo, mi chiese di portare un cassettone da un verniciatore di via Lagrange. Mi avrebbe dato la mancia. Dissi a mia madre che sarei andato all'oratorio "Michele Rua" - molto lontano da casa - per giustificare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
3
20

Luna piena

danza notturna

20 September 2023

Ancora con gli occhi rosso fuoco e le zampe insanguinate dell'ultima vittima, s’inoltrò nella foresta attratto da una musica che riempiva ogni angolo del bosco. Doveva esserci qualcosa di speciale in quella fitta vegetazione. Era il suo territorio di caccia e finora non aveva mai sentito dei suoni [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lo Scrittore: si trovava e ha fatto un po' di spese per la settimana😆😆😆😆😆

  • Lawrence Dryvalley: Bello! 🌕🏰🐺
    Le ultime righe mi hanno riportato alla mente l'immortale [...]

*********************

*********************

Spazio Pubblicitario

*********************

*********************

0
0
7

Morto un Papa... 1^parte

20 September 2023

E’ successo! Non pensavo potesse capitare anche a me, ma è successo: mi ha lasciato! “Poche storie e benvenuto nel Club”, dirà qualcuno di voi. E grazie tante, rispondo io. Ma non sono mai stato un fan del mal comune e quindi, scusate se mi rode! Non nego che c’erano state minacce qualche settimana [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

1
0
6

Mar Dell'Oblio

19 September 2023

Oh mio orizzonte d'oceano increspate e danzanti onde son le tue schiume sepolte nelle tue viscere. Sei scompigliato tappeto in andirivieni intessuto di seta dall'alchimia dei fugaci venti, e le tue mire si svelano meraviglie nell'incredibile tra la procella che scuote le vele innocenti con ira, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

1
4
14

Domenica al mare

19 September 2023

Lo avevo detto a quella squinternata della mia ragazza, “non farti impressionare dal primo sole di primavera, sembra caldo, ma è infido.” Lei pur di non ascoltare il mio consiglio e dimostrare che è libera di comportarsi come vuole, mi ha convinto, mio malgrado, ad accontentarla e siamo andati [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Lorenzo sai che c'e' secondo me? A te il corto ti penalizza, mi metto [...]

  • Walter Fest: per il resto tranquillo, che c'e' nelle mie corde? La scrittura che [...]

1
5
20

San Valentino

18 September 2023

San Valentino «Amore! Tu mi vuoi bene?» «Amore, mi senti! Dico a te, mi ascolti anima mia.» «Cosa c’è!» «dicevo, ma tu mi ami?» «Secondo te?» «Amò, così mi rispondi? Allora vuol dire che non mi vuoi bene.» «Ma quando mai, chi l’ha detto, era una risposta retorica» «Che fai adesso parli difficile, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

*********************

*********************

Spazio Pubblicitario

*********************

*********************

1
0
5

gocce

18 September 2023

gocce di pioggia lavano il grigio dal vetro.. come lacrime di gioia spazzano la tristezza dal viso che si apre il sorriso..

Tempo di lettura: 30 secondi

5
15
66

La Strada

17 September 2023

Non ricordo di preciso da quanto sto guidando su questa strada sperduta. Strano, non ricordo neppure di essermi mai fermato per un rifornimento. Il sole è sempre davanti a me, basso sull’orizzonte e rosso come il fuoco dell’inferno. Ricordo solo lo sparo. [pubblicato originariamente sull'account [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
3
9

Pensieri Erranti

17 September 2023

Vi è quel pelago di pensieri erranti tra i fili danzanti d'erba coi suoi petali svelleri, nel soffio del vento nel polline fecondo di lacrime di catarsi, e con essi si innalzano mute voci del mio io vagante politeista braccando congrue braccia, per raccontare sottovoce fiabe di realtà [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

Torna su