Peer cominciò ad accatastare la legna accanto alla stufa guardando le mani di Solveig, sua cugina, bianche e lisce anche dopo tanti lavori di casa. Erano mani di fata, le stesse mani che arrotolavano le palle di neve e gliele tiravano sul collo quando la nonna li prendeva tutti e due per le orecchie arrossate dal vento e li riportava in casa a pedate.

C’era questa faccenda dell’inchiesta di cui aveva sentito parlare all’osteria, dove mastro Scoldig, dopo tre boccali di birra, si era sporto verso di lui e, in tutta segretezza, gli aveva confidato d’aver parlato con la Baba Iaga per saperne un po’ di più su questa nuova tassa, ché poi, alla fine, di questo si trattava, no? Sempre di soldi, e lui, povero falegname che aveva passato tutta la vita in mezzo alla segatura, che cosa ne capiva della felicità?

Poi era crollato sul tavolo e si era messo a russare. Allora Peer si era affrettato a riprendere la strada di casa, per quella smania che sempre a sera lo afferrava di tornare da lei, di ritrovare la sua voce bassa e dolce, il suo modo di voltare gli occhi dall’altra parte quando lui la guardava, che pure questo di lei gli piaceva.

Chissà se Solveig aveva sentito parlare dell’inchiesta? Da quando il bambino era morto, non le si poteva rivolgere nemmeno la parola per quanto era ombrosa.

Invece lui non stava più nella pelle al pensiero che presto, a giorni addirittura, qualcuno, per la prima volta in tutta la sua vita, gli avrebbe chiesto se era felice.

«Peer, sei felice? Sei felice, Peer?»

Nessuno ti fa una domanda così: bella, diretta. Non gliela aveva fatta mai Solveig, quando mugolava nel soppalco abbrancata a quell’orso sceso dalle montagne per rubarle il cuore che, se non ci fosse stato lui, avrebbe potuto essere suo. Non glielo chiedeva la nonna, cuor d’oro, sì, ma tutta persa nelle sue ombre, con l’occhio distante, già avviato sui sentieri d’un altro mondo. Non glielo chiedevano gli amici mai, all’osteria o sulla strada, perché ognuno aveva qualcosa da fare, gli affanni suoi, e a nessuno veniva in mente di farti una domanda così.

Ma finalmente ora qualcuno gliela avrebbe fatta la domanda e, dopo, avrebbe pure ascoltato la risposta, non come quando la gente ti chiede come stai senza aspettarsi che tu dica qualcosa. Il funzionario avrebbe teso l’orecchio, avrebbe raccolto le sue parole, le avrebbe annotate premurosamente, avrebbe riempito di crocette le caselline del foglio e poi chissà, altro che tassa, dall’inchiesta sarebbe uscita una soluzione, qualcosa di buono per tutti, te l’avrebbero mandata davvero la felicità, magari per posta, o appesa al collo ingioiellato di una renna.

Sei felice Peer, questo gli avrebbero chiesto e lui non aspettava altro per rispondere che, diamine, no che non era felice, non si ricordava nemmeno più cosa fosse la felicità, dall’ultima volta che lei gli aveva sorriso, che gli aveva tirato una palla di neve con quelle sue mani di fata. Anche se c’era un buon fuoco dalla nonna e la birra schiumava bollente sul fuoco, non si poteva essere felici nella stessa casa dove Solveig, la sua Solveig dagli occhi sempre umidi, piangeva per un orso sceso dalle montagne.
 

Dal suo cantuccio d’ombra gli occhi semiciechi della nonna seguivano la zuppa che fumava sul fuoco e quella sua nipote che la allungava con le lacrime. Non aveva bisogno di cartelle fosforescenti per conoscere ciò che avevano nel cuore i nipoti. Era vecchia e la madre di sua madre aveva sangue di elfo nelle vene.

Il figlio di Ugric, povera anima, ora danzava con gli gnomi, misera fiammella di fuoco fatuo sulla palude, ma questo a Solveig non andava detto, lei preferiva credere in una nuova stella accesa nel cielo dal popolo della foresta.

E come sciogliere il dolore di quegli altri occhi fedeli, come confortarli, come aiutarli a combattere gli spettri di Ugric il fabbro e di suo figlio?

A giorni quelli dell’inchiesta sulla felicità sarebbero arrivati in paese. Forse, con un po’ di fortuna, si sarebbero dimenticati di lei, vecchio cantuccio d’aria senza forme, mucchio d’ossa e cenci.

O, magari, ce l’avrebbe fatta a morire prima che la scovassero.

Tutti i racconti

4
4
11

Sorriso Di Luna

16 June 2025

Si schiarisce il cielo della notte dopo la tempesta d'estate che si arrende ai raggi di luna, abbandonati sul tuo attraente sorriso di luna crescente, somiglia alla nostra passione, prima come fresco torrente d'impeto, poi estasi del riflesso della pace che mostri con orgoglio scintillante, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

12
9
52

Obsession

16 June 2025

"Mo' passando per via Toledo, appena dopo il magazzino di don Tiberio Sgambati.” "Quando?” "Non mi ricordo. Sa, era in uno di quei giorni afosi di agosto in cui chi non era andato al mare rimaneva segregato in casa al riparo di serrande sbarrate alla luce della canicola. Fu allora che incrociai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • zeroassoluto: Sempre spettacolari i tuoi racconti, che ti stuzzicano, ti fanno andare avanti [...]

  • Rubrus: Credo che tecnicamente sia un caso di "erotomania"; il soggetto cioè [...]

5
6
23

La luce e l'oscurità

15 June 2025

La luce e l'oscurità Ci sono mani che pregano e mani tese in avanti per non sbattere Ci sono occhi che ammirano una nascita e occhi chiusi per un addio Ci sono piedi che attraversano nuvole e piedi che scottano Ci sono pensieri che danno libertà ed altri che rinchiudono per sempre Ci sono vite [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: La poesia arriva diretta...like

  • Oggetti Smarriti: Una poesia sentita, limpida e sincera, che riesce a comunicare un messaggio [...]

7
7
30

Stazione

15 June 2025

Cammini con passo incerto questa mia vita, in bilico su un binario morto. Passeggiare annoiato di un viaggiatore sbadigliante che attende in una stazione vuota, qualcosa che non sa. Mi hai giurato amore, perfetto come una circonferenza, incantevole illusione, consunta da brevi lacune di felicità. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
33

La finestra verde

14 June 2025

“Mamma, mamma, corri, c’è qualcuno che mi spia dalla finestra!” La giovane donna salì di corsa la lunga scalinata. Fu aggredita da un’improvvisa tachicardia che l’accompagnò per tutto il tragitto fino alla camera del figlio. È vero, i bambini sono molto creativi e fantasiosi, ma il suo grido d’aiuto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
9
30

Ascia Nera

Dax
14 June 2025

Trom posò il guanto corazzato sulla porta di legno della taverna. Le lanterne ardevano già, e il tramonto aveva lasciato dietro di sé un alone rosato su nuvole color latte. Quando i cardini gemettero, l’odore di fumo e maiale arrosto lo accolse come un vecchio amico. Varcò la soglia. Si fermò. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Scure nera è carino, magari di può modificare il titolo....

  • Lo Scrittore: ben scritto, descrizione perfetta e divagazione sul tema Nani - Gimli della [...]

5
3
20

Baobab

13 June 2025

Baobab Ballonzolando beatamente come un babbuino sopra un baobab nell'isola di Bora Bora, durante la festa della befana, mi balenò per la testa che a Bologna c'era la sagra del bombolone e del budino alla banana con bacche di betulla. Così invitai la badante bielorussa di mia nonna Brenda che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
12
22

Lei e Pasquale

13 June 2025

Aveva litigato con Serena. Donato lo ascoltava in silenzio, seduto allo stesso tavolo del dopolavoro. "… Dopo dieci anni di matrimonio Martina ancora si comporta come una bambina. Non mi rivolge la parola. Se faccio io il primo passo mi ignora, esce di casa senza dire dove va, salta il pasto e..." [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Scorrevole, divertente e ben scritto.

  • Lo Scrittore: prima del web gli appuntamenti al buio era di tutt'altro tipo. c'era [...]

8
16
65

Forme e colori a Boccadasse

Storie colorate

12 June 2025

L'Italia è un paese fantastico, un paese unico, un paese che se qualcuno avesse voluto inventarlo mai avrebbe potuto farlo così bello e perciò amici lettori eccoci di fronte a una visione spettacolare, vengo a parlarvi di una storia che ha come protagonista un sassofonista di Boccadasse, antico [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
72

INSONNIA

12 June 2025

Buonasera Notte, mi farai dormire? Buonasera a Te, che mi vieni a cercare, a me ora ti volgi chè ti porti alle stelle? Che miele, sei antica! ma dimmi: stanotte mi farai riposare? Sai bene chi è prima causa di sé, nemmeno rispondo… ti svelo però che dentro tu trovi chi rallentare la sua imprimitura, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Domenico Caricasulo: Mimmo ok, grazie a tutti per i like, per questa volta e l'altra... La realtà [...]

  • Riccardo: shakespeariano pensiero...piu in profondità
    amletico nelle numerevoli [...]

7
10
34

Lanterna...

Da leggere dopo il racconto "Seconda stella a destra"

11 June 2025

Ho freddo… Qui, fuori, è tutto buio. Sopra, lontano lontano, si intravedono minacciose nuvole nere che viaggiano spostate dal vento e innumerevoli puntini luminosi, che sembrano irraggiungibili. Siamo in dieci, tutte sorelle e tutte ancora trattenute al suolo da una cordicella. Alberto aveva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
12
31

La curva dell'imprevisto (3/3)

Un imprevisto non avvisa. Entra in scena, e riscrive tutto

11 June 2025

Tremava, ma sapeva esattamente perché era lì. James, intanto, stava parlando sottovoce con il suo manager. Poi si voltò verso la sala. I suoi occhi incrociarono quelli di Amanda. E si fermò, sgranando gli occhi. Amanda sentì un brivido lungo la schiena. Lui la stava guardando. E le stava sorridendo. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ondine: Intanto benvenuta. Ho letto tutti e tre le parti, si legge con piacere, forse [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette tutte le parti. Ok, il romance non è nelle mie corde (anche se [...]

Torna su