Mi chiamo Francesca e sono musicista, diplomata in pianoforte al conservatorio Giuseppe Verdi. Il piano è troppo grosso e ingombrante per portarlo in giro, non va bene in un angolo di strada, quindi ho optato per una maneggevole chitarra classica o il mio amato mandolino. Non sono sola, con me ci sono alcuni amici che suonano strumenti più maneggevoli di un piano. Gli angoli delle strade o i portici di piazza S. Carlo sono il nostro palcoscenico e a volte la gente è generosa, quindi di sera ci scappa una pizza. Detto fra noi, siamo davvero bravi, e di tanto in tanto ci scritturano per matrimoni o banchetti o (sig) funerali. Siamo strampalati e suoniamo pezzi di grandi musicisti, ma anche brani di nostra composizione. Lavoriamo tutti, durante la settimana, ma il sabato pomeriggio e la domenica ci esibiamo agli angoli di strada. Una domenica, al Valentino, durante una pausa a Sergio viene un'idea. Lui è un creativo sempre pieno di idee a volte strampalate, a volte geniali <<Raga, che ne dite di incidere un cd con tutti i nostri brani? Siamo bravi, lo facciamo per divertirci e se funziona magari ci scappa un po' di beneficienza>>
In verità siamo un po' dubbiosi e Anna, che suona il flauto dice <<Figurati, chi vuoi che se lo compri un disco di musicisti di strada!>>
Sara, chitarra elettrica (porta sempre con se un piccolo ma potente generatore) ribadisce <<Io sono d'accordo, perché siamo bravi e sarà un successo>>
E così cominciamo a scrivere musica come forsennati. Ognuno di noi ha una particolare predisposizione per uno strumento, ama il rock, la musica sinfonica o le canzonette: Claudio, col suo violino fa sognare. Sara compone alla Jimy Hendrix, Anna fa miracoli col flauto, Sergio suona qualsiasi cosa e i suoi brani sono come lui, strampalati e divertenti. Alvaro e Angela, sua moglie, lui clarino lei sax contralto, sono molto divertenti. Tutti sono pronti per la sala di registrazione che abbiamo affittato con tanti sacrifici, rimettendoci lo stipendio di un mese
I lavori procedono spediti sotto la guida di un tecnico del suono che ci insegna i rudimenti della registrazione, e in breve il cd è pronto. L'iscrizione alla SIAE doverosamente assolta e un amico libraio accetta di darci ospitalità nella sua vetrina. I primi giorni non accade nulla e anche se ripassiamo tutti i giorni più volte i dischi sono sempre la con la loro copertina, disegnata da Sergio che è anche pittore. Siamo delusi e sconfortati, ma un giorno, un ragazzo entra in libreria e compra un disco. Gli piace così tanto che innesca un passaparola a dir poco strepitoso. In meno di una settimana i dischi sono esauriti e pure le prime ristampe. La gente si affolla davanti alla libreria ed acclama a gran voce i suoi preferiti. Vogliono vederci, conoscerci e ci chiamano per fare delle serate in teatro. Un successo incredibile.
Ci chiamano in gruppo o da soli e noi, intimiditi come scolaretti partecipiamo. Via via diventiamo sempre più famosi e acquistiamo coraggio e a Sergio le idee sfuggono dalla mente e deve rincorrerle.
Ci chiamano per il grande concerto di Natale, dove suoneremo davanti al grande presepe in piazza Castello.
Non abbiamo più un minuto per noi. Li guado mentre suonano e mi pare di non conoscerli più. Non sono più gli sciamannati che suonavano sotto ai portici, sempre allegri, ma voglio a tutti loro un bene dell'anima e sono felice del successo ottenuto. Sono bravi e lo meritano.