Eccomi qua di ritorno… ma noto che non vi sono mancato! E cos’è questo immondezzaio? Mi sono assentato per un solo secolo e subito vi siete venduti lo spirito che vi ho donato, a quel gran Cornuto di Satana. Questa terra l’ho creata io… è mia, non è vostra! Che cosa vi siete messi in testa? Voi stessi siete parte della mia creazione, e pertanto siete tutti quanti di mia proprietà.

Vi ho creato “giardinieri” perché teneste in ordine la mia opera più riuscita, perché la curaste, perché la amaste.  Com’è potuto accadere che la mia creatura più preziosa, la perla più luminosa di incomparabile bellezza che ha solcato tutti i cieli dell’infinito universo, si sia piegata a serva alla volontà del Nulla Distruttore?

E poi, cosa sono queste maledette macchine assordanti, infernali strumenti di morte che contaminano la purezza della Mia Aria? E questo sterco che rigurgitano senza sosta nei miei fiumi, nei mie mari, laghi e oceani, a cosa vi serve? Quale felicità ne ricavate da quest’orrore?  Avete fatto marcire e fondere i miei ghiacciai perenni, e messo impudicamente a nudo le mie più alte vette, e che mai nessuno avrebbe dovuto violare. Vergogna! E le mie balene, i capodogli, le mie sirene e gli agili delfini, che fine hanno fatto? Dove sono finite tutte le mie creature… che ne è di loro… rispondetemi? Dove sono le mie foreste primordiali, le valli fiorite profumate dai miei infiniti fiori, colorati d’arcobaleno e accarezzati dal mite vento della mia estrema generosità ?

E che ne è stato del timor di Dio, come lo avete rimosso? E del libero arbitrio… e di quella coscienza che io stesso ho forgiato con le mie stesse mani, perché voi poteste distinguere il bene dal male, la libertà dalla licenza e la bellezza dalla bruttura?

Voi, dissacratori della mia opera, apostati, voi, che avete ferito a morte la mia Terra, perforandola, profanandola per estrarne quell’energia mortifera che la mia Volontà creatrice aveva da sempre sotterrato e imprigionato sotto i vostri piedi, lontana da ogni tentazione. Tutto allora fu fatto con uno scopo preciso, per un motivo superiore, e niente, dico niente, fu per caso.  

Avete scoperchiato il vaso di Pandora della mia infinita pazienza, e per voi, luridi bastardi e parassiti, è arrivato il tempo di morire.

Adesso guardatevi… su, guardatevi! Fate schifo! Siete grassi, deformi, flaccidi, frustrati, poveri, indolenti e depressi - la felicità non ha mai accarezzato il vostro cuore, nè la passione inondato le vostre anime. Vi ho dato un corpo, il mio corpo, dentro il quale custodire la vostra anima, e ne avete fatto ammasso d’argilla per cancellare con la lama insanguinata dei vostri carnefici, i tratti che Io, Dio, avevo modellato per voi.

Sono allibito e sconvolto nel vedervi ricucire addosso gli organi sacri sottratti a un vostro simile e mercanteggiati al mercato di Satana al migliore offerente. Loro, i miei organi vitali che ho progettato con cura e amore, ridotti a merce, profitto e a omicidio, per saziare l’arsura delle vostre perversioni e depravazioni.

Come potete minimamente credere di potere clonare la mia opera divina, di manipolare il mio corredo genetico e omologare la suprema diversità delle mie cose per farne mercanzia insanguinata in vendita sul Mercato del Sommo Impostore?

Altro non siete che sterco di Satana, cialtroni in camice bianco intenti a vivisezionare il frutto del mio Genio incommensurabile, immaginando di potere decifrare e codificare la formula della vita. Ignoranti e fottuti miscredenti… sono io la formula della vita! Non c’è niente da scoprire… tutto era già alla luce del giorno. Bastava solo che apriste le palpebre dormienti del vostro cuore asfittico.

Certo, vorreste essere immortali e così soddisfare in eterno le vostre perversioni e insane pulsioni – ma oggi non siete altro che luride bestie ammaestrate al soldo del Demonio.

Avreste potuto curare ogni dolore con le mie erbe benedette, proteggere il vostro spirito immergendovi al centro della natura, saziare la vostra sete alle mie sorgenti immacolate che, fresche, sgorgano dal cuore della terra, e poi sperare, potere sperare, ricordandovi di me con le preghiere che io stesso avrei pronunciato con le vostre labbra. Avreste potuto amare, amarvi, amarMi, comprendere il significato della brevità della vostra esistenza e la necessità della morte per ascendere verso i prati celesti della mia immensa misericordia. E invece no… voi, luridi bastardi, figli di luride puttane, codardi e traditori, avete innalzato cattedrali di fango, lugubri edifici di culto, dove santificate il dio denaro. Che cosa siete diventati… ditemelo… idolatri del cazzo! Io stesso non trovo le parole, aggettivi adatti per descrivere una tale degenerazione! E si che sono Dio… unico e solo Dio! Cosa mi sta accadendo, Cristo santo? Dove ho sbagliato… Io, Dio, che non contemplo errore ?

Intendevate forse spodestarmi…? Come avete potuto solo immaginarlo, razza di idioti?

Io adesso sono qui… sono tornato! E ho tutta l’intenzione di rimettere le cose a posto!

Questa è la mia Terra - mia… avete inteso? E’ miaaaaa… e di nessun altro.

 

Così ho deciso – lascerò che tutto volga per il peggio, limitandomi ad accelerarne il processo, in modo che voi capiate e possiate vedere di persona gli effetti apocalittici dei vostri atti snaturati.

Lascerò che la temperatura salga fino a tormentare le vostre notti, senza che nulla possa intervenire a mitigare una tale tortura. Lascerò che i ghiacciai si sciolgano, che le acque sommergano le terre emerse, e che infine l’infernale calore bruci ogni cosa. Perché è dalle vostre ceneri che ricreerò nuova vita.

Farò però in modo che qualcuno si salvi, schermandolo fra le braccia della mia residua bontà infinita; quei pochi uomini giusti che hanno perseverato a credere in me, lottando, soffrendo e donando la vita, cercando di mantenere integro e intatto il frutto della mia creazione, avendolo loro ritenuto l’espressione più straordinaria della mia onnisciente, onnipresente e imperturbabile esistenza.

A loro è dato il compito della ricostruzione.

 

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