Anno 2513. Una notte cupa e tempestosa, un luogo quasi disabitato, sterminato nei secoli dalle guerre nucleari. Le radiazioni accumulate negli anni, o forse l'energia dell'uragano avevano causato una sorta di esplosione involontaria generando qualcosa di magnifico, ma al tempo stesso orribile. Esisteva in quell'area, nota in epoche lontanissime come Hiroshima, un laboratorio genetico, mai smantellato. Quella notte, lente e implacabili, creature non umane avevano iniziato ad uscire dal laboratorio. Dei mostri, due tipi di mostri. I più grossi sembravano degli enormi striscianti girini verdi, alti circa un metro, ricoperti di squame insanguinate e di bolle piene di uno strano liquido mentre i più piccoli erano blu, bassi e piatti, schiacciati come delle lattine e bizzarramente saltellanti, decisamente ridicoli. In quei tempi sulla Terra gli umani rimasti erano pochissimi e nella zona del laboratorio i superstiti, oltre a me, erano solo tre giovani dalla pelle scura, i lineamenti fini e i capelli lunghi e ricci, Ornon, Omega e Zot, e insieme a loro, le loro famiglie. In tutto una quarantina di umani tra adulti e bambini frutto di modificazioni genetiche che combinavano elementi orientali, arabi e africani. La razza bianca era estinta da tempo.
Quella sera stessa gli umani si riunirono.
"Dobbiamo impadronirci dei mostri" disse Ornon con voce roca.
"Si, dobbiamo prenderli e sfruttarli" disse Zot.
"Ai girini, che sono grossi, facciamo fare i lavori faticosi mentre quelle buffe lattine blu le usiamo per divertirci" chiuse Omega.
Fu facile vincere. I mostri, disarmati e vulnerabili, vennero catturati in poche ore, durante la notte, con le armi laser potenti e sofisticatissime di cui disponevano Ornon, Zot e Omega. Furono trascinati in ciò che rimaneva delle fogne che millenni prima erano state uno splendido teatro, una specie di Colosseo giapponese.
Le donne si occuparono del laboratorio, che venne trasformato in una fabbrica di "Gadget mostruosi" in cui mostri nuovi venivano generati e venduti come oggetti, mentre i vecchi mostri catturati venivano rottamati e fusi insieme per poi essere rielaborati e rivenduti.
Passarono due mesi. I mostri, divenuti furbi, avevano lasciato fare, ma erano cresciuti moltissimo in quantità e intelligenza, raggiungendo un'eccellente organizzazione e acquistando una certa potenza. Una mattina il loro capo riunì nel laboratorio tutti i mostri maschi delle due razze.
"É giunto il momento di diventare noi la razza dominante su questo pianeta". L'entusiasmo della folla di mostri accolse la proposta.
"Finalmente il mostro governa e l'uomo é reso schiavo!"
"Li useremo nelle arene come gladiatori!"
"Li fonderemo insieme tra loro!"
E per Orion, Zot, Omega e gli altri umani fu tutto inutile. Quella stessa notte, sotto una pioggia torrenziale in un fragore di tuoni, si scatenò una nuova feroce e sanguinosa battaglia. Orion, Zot e Omega furono uccisi e gli altri umani ridotti in catene, feriti. I mostri erano troppo forti ed evoluti, le armi che li colpivano li trapassavano senza fare il minimo danno.
"Fermi, fermi, non capite quel che fate?" gridai. "Così diventate come gli umani. Anche loro un giorno diventeranno di nuovo più forti e riconquisteranno il dominio e questo é un giro continuo, chiuso, che non finisce mai, fermatevi!" dissi io, Mostrotocle, il più vecchio e più saggio dei viventi di quei giorni. Non fui ascoltato e quel che dissi, accadde. Ma almeno voi, ricordate le mie parole e conservatele. Questa é la storia dall'anno 2513.

Tutti i racconti

0
0
3

Haiku

20 April 2024

tra i primi freddi quei rossi gigli ragno - tributo al cielo Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
4

Che poi mia moglie vuole anche lei

Vita fantozziana - contiene riferimenti al sito Letture da Metropolitana su cui scriviamo

20 April 2024

Tizia è una casalinga. Madre di tre figli piccoli. Sposata con un operaio. Quando ha del tempo libero dalle sue mansioni e dal doversi curare dei figli, si diletta nella sua passione preferita: la lettura. Un giorno, navigando su internet, scopre il sito “Letture da Metropolitana”. Essendo una [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
1
5

Un calcio e via

Potere alla fantasia

20 April 2024

Un calcio al pallone poi di testa la prendo Provo un tacchetto faccio una finta chiedo un passaggio tutto sommato non sono malaccio stanno al gioco i ragazzini e con la fantasia godo e mi inebrio ah! Se i potenti avessero questi poteri nella memoria nascosti. N'carcio ar pallone poi la [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Messaggio per tutti coloro che entreranno nei commenti....oltre Piccola Stella [...]

0
0
3

lacci

20 April 2024

lacci sciolti danzano al soffio della vita, nell'inceder dell'essenza sullo srotolante sentiero ignoto..

Tempo di lettura: 30 secondi

5
10
20

CERCANDO

Ispirazione

19 April 2024

Furtiva tengo a bada un'anima persa su nuvole di passaggio. Abissi profondi sondati da occhi curiosi. Parole appaiono esigenti, spunti di bellezza.

Tempo di lettura: 30 secondi

2
7
22

Volevo solo fare due passi

Un racconto tergiversato

19 April 2024

Mi viene voglia di fare due passi all’aperto. Quando, arrivato al parco di un paesino confinante al mio, incontro un amico con un pallone da calcio. Due tennisti di passaggio ci interpellano su un possibile due contro due al tavolo da ping-pong. - Non questa volta - rispondiamo - al massimo giochiamo [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
8
22

Psyco

19 April 2024

Psyco [Mamma] Ho finito di rassettare in cucina e sono stanca. Mia figlia ha detto che c’è un bel film in TV. Mannaggia che mal di schiena! Sono proprio invecchiata. Ma ora mi seggo sulla mia poltrona preferita. Davanti a me, sul tavolo basso, c’è il televisore, proprio sotto la finestra. Di [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • stapelia: Grazie Zio Rubone! Inutile dire che il testo, a me. arriva, Ci ho trovato altro [...]

  • Patapump: piaciuto Ezio
    molto toccante il finale del voler proteggere
    💯

5
7
26

Guscio

18 April 2024

Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino di un castello. Il castello ha alte mura e torri e un fossato e un ponte levatoio chiuso, ormai [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

1
2
11

Haiku

18 April 2024

acheni al vento sfioriti verso il viaggio - flusso di vita Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

4
8
14

L'uomo nasce libero ma ovunque è in catene

La società annienta l'uomo.

18 April 2024

Alterne, dure e drammatiche vicende, avevano portato il nostro protagonista Vincenzo Capperi ad adottare una definitiva e drastica soluzione. Da tempo si sentiva prigioniero nell'ambiente familiare. Prigioniero del suo lavoro, schiavo dei suoi clienti, dei suoi fornitori. Di obblighi da rispettare. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Gennarino: Stapelia, sinceramente grazie per la tua stima e fiducia.

  • L’esilioDiRumba: Io non ho ancora la quantità di esperienza di vita di stapelia, ma condivido [...]

5
7
24

La paura non è niente

17 April 2024

La paura non è niente La paura non è niente Dammi la tua mano Un altro inverno passerà sai Ed arriverà il profumo dei fiori Stringi le tue braccia intorno a te Ma devi stare tranquilla La paura non è niente Veste solo male Forse non ha neanche un buon odore Attraversa con me il fiume Ha lente [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
3
14

Rugiada motivazionale

Poesia concettuale ispirata da “T con 0” di Italo Calvino e “Un infinito numero” di Sebastiano Vassalli

17 April 2024

Un elevatissimo numero di volte la nostra realtà si ripete. Se potessimo vedere ognuna di esse con occhi umani non le distingueremmo. Ogni risultato individuale originale, trovata esclusiva del proprio gusto e ingegno, è ripetuto identico ogni volta da perfetti sconosciuti, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Patapump: hai dato molte possibilità e riflessioni
    opto nel cercare di non [...]

  • stapelia: Appare più una riflessione filosofica piuttosto che una poesia,Molto [...]

Torna su