Che poi alla fine per non spendere soldi  si va sempre lì.
Non importa quanto facciano schifo i panini con quelle sottilette di carne molle che dovrebbero essere hamburger e quel cetriolino acido che chissà perché ce lo mettono che tuo figlio lo sputa regolarmente e le patatine fritte che preparate da chissà quanto si freddano in meno di dieci secondi, non importa è sempre lì che si va quando uscite.
E non è solo una questione economica, no, è un fatto di autostima. Tu non ti reputi abbastanza signora da andare in un posto con le tovaglie sul tavolo o per lo meno con il set olio-aceto-sale e pepe.
Che ci farebbe una come te con le scarpe lerce e la borsa che è solo un sacco di tela con evidenti scuciture, a pasteggiare aperitivi e a farsi servire da un cameriere?
Non che siano posti di lusso, no di certo, ma ti coglie un’irresistibile vergogna a stare in un posto dove non ci sono straccioni e dove tutti hanno l’aria, si quell’aria, che ne so, di gente che sa cosa fare nella vita.
Certo all’imbanditore non interessa poi molto chi si siede ai suoi tavoli, i tuoi soldi valgono come quelli di chiunque altro e se ti comporti come si deve hai lo stesso diritto di essere servito di tutti quanti. Ma proprio non ce la fai.
Tu sei troppo timida per permettere a qualcuno di servirti, troppo timida per permettere a qualcun altro di guardarti rapidamente e notare chissà cosa non dovrebbe andare nella tua presenza là.
Non è il look, una maglia a maniche lunghe e un jeans per quanto vecchi sono un più che rispettabile abbigliamento, i capelli sono un po’ unti ma pettinati. Certo non sei truccata che in bicicletta l’aria ti fa sempre lacrimare e il copriocchiaie va a farsi benedire ma non è un fatto grave, non sei poi così brutta.
Ma a te resta sempre quella sensazione di essere così fuori moda, così fuori mondo, ma non come quelli che vestono stravagante o etnico che lo fanno apposta e se la tirano come quelli che vestono Prada perché sono alternativi, no sei semplicemente una che non compra vestiti dal novecento, magari i tuoi vestiti erano anche alla moda una volta chi si ricorda  ma ora certamente no, e  sei una incapace di usare le app sul toucthscreen e non conosci i nomi degli aperitivi a memoria…che ci fai in un ristorante?
Tu fai parte di quella parte di mondo un po’ degradata, trasandata e accattona che non ha niente di male in se ma forse si perde qualcosa non andando mai dall’altra parte.
È vero ci sono un sacco di barboni che non si fanno tanti problemi a sedersi dove è pulito e comportarsi da padroni ma tu proprio non ce la fai.
Così alla fine si va sempre là, al fast food, dove c’è casino e si mangia con le mani, con la scusa che è un posto che piace ai bambini e costa poco e forse si può anche mollare indisturbati, non l’hai mai fatto ma con l’odore e il rumore che c’è chi se ne accorgerebbe?
E guardi tuo figlio seduto di fronte che non vuole più il panino orribile costringendoti a una doppia porzione di cibo spazzatura, che si lo potresti anche buttare ma caspita l’hai pagato e poi è un insulto a chi non ha da mangiare buttare via il cibo;  lo guardituo figlio e pensi: “Lui sarà capace di entrare nei posti per signori? Lo vorrà fare? Sarà invidioso della “parte figa della città”? Sarà colpa mia? “


Tutti i racconti

0
0
3

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
2

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
6
31

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Malinconico e ben scritto passaggio di testimone tra le generazioni. Piaciuto.

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

4
8
50

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • MichelaDS: "le rughette" <3 Ottimo anche questo racconto, Smoki, grazie! [...]

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

2
8
37

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
9
23

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Una cosa del genere, sì. Ma chissà quante altre strade ci sono. [...]

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

4
6
36

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

3
6
22

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

6
9
38

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
12
30

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

  • GiuliaCango: Grazie ancora

8
8
31

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

10
26
38

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo agli estimatori del racconto e come te sono appassionato di crime [...]

  • Maria Merlo: Grazie, L.D. AVA è davvero forte. Strana coincidenza: io avevo chiamato [...]

Torna su