C’è stato un tempo in cui sono stata viva. Adesso è difficile ricordarlo. Di tanto in tanto, mentre metto lo zucchero nel caffè, o infilo le scarpe, o siedo sul divano fissando il quadro di fronte..... Una strada di montagna, dei pioppi, è autunno, sono ingialliti. La strada serpeggiante porta a una casupola lontana e si vede uscire dal camino un filo di fumo. La ragazza sulla strada ha i sandali in mano e cammina leggera verso la casupola, reggendosi con l'altra mano l'orlo dell'ampia e lunga gonna. Adoravo quel quadro quando ero viva. Gli passavo davanti mille volte al giorno e ogni volta guardavo la ragazza pensando "Arriverà alla casupola un giorno, si siederà vicino al camino e non dovrà desiderare più nulla". Adesso conosco ogni ciottolo della strada, ogni piega della gonna, ogni spira del filo di fumo. So che, se la ragazza arrivasse alla casupola e sedesse vicino al camino, comincerebbe subito a rimpiangere l'ombra dei pioppi sulla strada. Le giornate sono così lunghe e uguali e inutili. Bisogna alzarsi dal letto la mattina. Alle sei e venti precise metto giù i piedi. La stessa ora di quando ero viva. I miei piedi si muovono da soli. Se non mi alzo alle sei e venti, forse posso anche non alzarmi mai più. Ma sono in piedi. La gonna, la camicia che ho tolto ieri sera. Non sto bene con quella gonna, ma le altre mi stanno tutte strette. Sono ingrassata ultimamente. Il mio corpo sembra contento di essere lasciato a se stesso. La mia mente è schiacciata sotto un macigno e non le importa della pancia, dei capelli bianchi, dei denti che ingialliscono. Sono prigioniera del mio corpo, il mio corpo e' prigioniero della mia casa, la mia casa di questo misero paese. La cucina adesso riesco a tenerla quasi pulita. I figli sono lontani, immersi nelle loro vite, famiglie, lavoro. Per un attimo ricordo troppo bene quando ero immersa nella mia vita, famiglia, lavoro. Quando accettavo con un sospiro di rassegnazione di pranzare a casa dei nonni. Le mie giornate erano troppo piene. Non avevo bisogno di nessuno. Ora nessuno ha bisogno di me. Preparo il caffè, la tazza del latte, il pane da inzuppare. Mi siedo di fronte al quadro. Perché mai una ragazza dovrebbe camminare scalza su una strada ciottolosa? Non avesse le scarpe capirei, ma le tiene in mano. Lavo la tazza, non mi piace vedere stoviglie sporche nel lavandino. Da fuori sento le voci dei vicini che aprono le finestre, si salutano, svegliano i figli per la scuola. La mia dirimpettaia una volta mi piaceva, mi sembrava una simpatica vecchietta, finché non ho capito che niente di quello che diceva veniva dal cuore. Pettegolezzi e cattiverie mascherate da frasi gentili. E l’altra vicina che quando il marito è uscito urla alla figlia piccola ingiurie da postribolo. E quella all'angolo, cleptomane dico io, ruba alle sue caritatevoli vicine. E che dire di me, una stupida vecchia solitaria che non si unisce alle chiacchiere delle vicine la sera e chiude le finestre per non sentire il chiasso dei bambini che giocano? Perché uscire, perché stare in mezzo a loro? Ogni parola falsa che esce da quelle bocche mi ferisce, i bambini, meravigliosi e crudeli mi feriscono, i gatti randagi coperti di croste mi feriscono. Poi capisco perché la ragazza porta le scarpe in mano. Sentire i ciottoli duri sotto i piedi nudi deve far sentire meravigliosamente vivi.

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In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

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  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

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Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

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  • Maria Merlo: Davvero originale e ben scritto. Bravo.

  • thecarnival: mea culpa;) ops errore temporale ... ora la memoria continua a farmi cilecca [...]

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Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

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  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

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La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Riccardo: benvenuta e ai tuoi prox scritti..
    questo okkkk 👌👌🤗

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

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Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

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Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • An Old Luca: A me è piaciuto molto. Scritto bene e il finale sospeso è un'ottima [...]

  • Maria Merlo: Grazie, An Old Luca. Sono contenta che il racconto e il finale ti siano piaciuti.

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Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Un po' grinch e un po' Calimero, che si sbianca col mattarello invece [...]

  • Dax: "Con la violenza si aggiusta tutto"(cit. Legs Weawer)Like

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Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: la donna che si riveste allonspecchio è un'immagine potente, ricca [...]

  • Elena D.: Parole che evocano istantanee nitide. Perdermi in racconti e storie rimane [...]

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Il libro magico (1/2)

Intrigo a casa Natale

29 November 2025

Oltre il regno della neve e del gelo dove vive Babbo Natale con gli elfi e le sue amate renne, andando verso oriente e camminando per giorni e giorni, si arriva in una città chiamata Blacktown. Un posto altrettanto freddo, ma del tutto privo di luce, di alberi e di animali. In quelle terre c’è [...]

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  • Virginia Lupo: buonasera. Una storia, una favola più adatta alle persone adulte. La [...]

  • Dax: Una favola "nera"...attendo la seconda parte Like

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Jean Vallette parte (2/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

29 November 2025

È giorno fatto da un pezzo quando Jean e Jòrdi giungono in vista di Carcassonne. La doppia cinta di mura merlate e le torri che proteggono l’antica città hanno anche questa volta un grande effetto sul giovane. Jean ripercorre con gli occhi della mente i sei anni trascorsi al Petit Séminaire. Latino, [...]

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Jean Vallette parte (1/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

28 November 2025

2 ottobre 1865 È ancora notte a Rieux-Minervois. Un vento gelido soffia, promettendo un cielo terso e una bella giornata d’autunno. «Lo gal canta, Joan-Baptista. Lo sénher Jòrdi t’espèra» [1]. «Óc, maman»[2], dice il ragazzo prendendo la sua valigia di cartone e scendendo per la rampa ripida [...]

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  • La Gigia: In questo intrigante racconto c'è uno studio approfondito non solo [...]

  • Dax: Piaciuto. Attendo continuo.Like

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Tutte le mattine

28 November 2025

Tutte le mattine, più o meno alla stessa ora, li vedo. Lui è lì, sul marciapiede poco prima della fermata della corriera. Lei è al balcone, pigiama chiaro e una sigaretta tra le dita. Quando passo in auto li intravedo soltanto per qualche secondo, ma è sempre uguale: lui guarda verso l’alto, lei [...]

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