Il panino n. 38 era rimasto l'unico. Attorniato dal panino n. 37 Viva la mamma e dai salamini n. 39. Loro erano in buona compagnia. Se anche venivano presi, venivano subito rimpiazzati da un altro Viva la mamma n. 37 e altri salamini n. 39.
Il panino n. 38 cotto e formaggio se ne stava saldamente arpionato all'anello metallico della molla pronta a spingerlo giù.
Per un attimo non poté vedere più granché oltre il vetro che lo separava dal mondo. Da un momento all'altro sapeva che avrebbero potuto sceglierlo.
Lui resisteva sul ciglio. Voleva vedere si il mondo, ma non in quel modo. Quella sagoma scura davanti a lui. Chi era? Che voleva? Tra tanti, non pensava che...si insomma, proprio lui...Con tanti altri numeri che aspettavano tutti in piedi o un po' ammaccati di saltar giù, meccanici, per entrare nel mondo e uscire dal vetro... Tloc! Questo rumore...3 solo 3? Ma non c'è il n. 3 ... 8. 3-8, 38.
Il carrello si mise in movimento. Un clangore ubbidiente segnò l'inizio dell'ascesa: prima la leva si sganciò dal fermo magnetico, poi una corrente spinse le ruotine del vagoncino lungo i binari spostandoli da sinistra a destra. La leva fece scattare il braccio metallico che si mosse szivolando verso l'alto.
Il panino n. 38 avvolse più tenacemente l'ala bianca dell'involucro di plastica attorno all'anello. La molla si mosse.
Era stato scelto. Ricevette un lieve colpetto. Qualcuno voleva proprio lui per saziare la sua bassa fame. La bocca del carrello era sotto di lui. La molla metallica lo spinse lievemente. Non voleva saltar giù. Non voleva scendere nella sua bocca, non voleva entrare nel mondo cosi.
Si lanciò di pancia, mettendosi di traverso alla vaschetta del carrellino e rimanendo con testa e piedi sui bordi, il corpo teso di piatto per non cadere giù. Il distributore non gradì. Per un po' si freezerò incapace, poi reagì azionando il motore e scendendo verso i piani inferiori. Toccò il fondo, risalì, ripartì in quarta verso sinistra e poi ancora follemente a destra. Poi di nuovo su e giù, strattonando con lievi colpi d'acciaio il panino n. 38. Non mollò. Uno strappo ottusamente ubbidiente lo vacillò di botto, le sue ali di plastica si disarcionarono un po'. Il carrello diligente rieseguì i suoi compiti meccanici: in alto, a sinistra, in basso, a destra, più forte, più in fretta, in alto, a sinistra, sul fondo, a destra. Piccole violenze nella perfetta meccanica di legge. Il panino fu scosso, strattonato, centrifugato, mareato, su giù su destra sinistra destra con forza strattonato ondeggiato stirato spinto di corsa e di botto arrestato: la bocca del carrello. Flonf, dentro. La luce, l'aria, una mano. Sckriock schriock. Di nuovo dentro. Umido tortuoso secrezionante.
"Sei una merda!" disse lei.
"Per forza, ti ho attraversata tutta - disse lui - ho assorbito le tue scorie, cosa volevi che diventassi?"
Tirò l'acqua. Swash. Laghi fiumi pianure.
Spuntò una spiga nel campo di grano.
La trebbiatrice della Grande Distribuzione Obbligata stava per compiere il suo lavoro.
Il bambino colse la spiga. "Preso!" - urlò.
"Ahi!" - rispose il nonno.
"Ti ho colpito! Ti ho colpito!"
"Ah si? Allora prendi!"
La battaglia fu fittissima. Vinse il nonno.
Tornarono a casa con un ricco bottino dorato appunzonato alle magliette.
"Vedi? Questi sono i semi con cui la nonna fa la farina per il pane" disse la mamma.
"Possiamo farla anche noi?"
"Non sono abbastanza, ma possiamo pestare questi e aggiungere il ricavato alla farina della nonna."
Con la farina impastarono quattro piccole pagnottelle.
"Posso farmici il panino da portare alla gita? E anche uno per quel bambino che non ha mai niente di buono! E uno per il nonno e la nonna e uno per te e il papà!"
Per andare alla gita passarono davanti al distributore della metro.
"Ma...che succede?" Qualcosa si agitava nello zaino.
I nuovi panini n. 37 e i nuovi salamini n. 39 sussultarono di gioia al suo passaggio.
"Eeeehhh! Urrah! Grande così! Sei tutti noi!" Le molle d'acciaio fremettero, ma loro non cedettero di un millimetro.
"Nonno, mi sa che c'è una festa nel mio zaino!".
La metro arrivò e fu gita.
"Strano - disse la mamma al marito - nostro figlio non hai mai voluto il panino al cotto e formaggio".

Tutti i racconti

0
0
6

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
7

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
1
25

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
4
27

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

5
4
37

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

9
8
44

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
7
37

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
5
27

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Maria Merlo: Molto bella davvero. Like.

  • ducapaso: Paolo, Filiberto, Dax, Maria a voi un grande abbraccio di ringraziamento, temevo [...]

6
8
61

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
9
57

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Sono situazioni relativamente comuni, specie nelle grandi città, in [...]

  • Dax: Racconto carino...mi spiace per Cesare. like

3
2
35

CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

  • Dax: Un racconto eccentrico. Fatico a comprenderne il senso..Like

3
4
48

Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: bello, intenso...mi spiace per il protagonista 😢.
    like

  • Rubrus: Come dicevo, rieccomi. Devo dire che per un habituè del genere avevo [...]

Torna su