Ore 16.00

La sigla dell’eurovisione inizia maestosa:

«Devo ancora finire il cocomero»

«Sono ore che stiamo a tavola, almeno passate in salotto!»

«Ahò che volete, chiacchierando passa il tempo»

«Sì, ma sempre delle stesse cose, politica e calcio»

Per papà si riduce tutto a “col mago Oronzo Pugliese non saremo più la Rometta”, “Dio vota Democrazia Cristiana!” e “Presidente Saragat: Bianco, Rosso e Verdicchio”.

«Iniziano gli inni, fate silenzio»

«Ma smettila, è l’ultimo momento tranquillo, sennò il caffè te lo fai da solo»

«Le pastarelle quando arrivano? Teresa, ma vengono da tanto lontano?»

«Tieni padrone, contento? Adesso possiamo fare due chiacchiere in santa pace?»

«Basta che non disturbate!»

Accendo la radio, tenendola bassa, stanno passando “Riderà” di Little Tony.

Le donne della famiglia si mettono vicino alla finestra da cui, fra circa un’ora, passerà la Madonnina, io mentre aspetto continuo a scrivere sul diario

“vorrei tanto conoscere Giulio! La prossima settimana devo riuscire a farmi notare, mezzo rione sta ad Ostia, arriviamo tutti insieme col trenino che parte da San Paolo e ci deposita a Cristoforo Colombo, poi a piedi arriviamo agli stabilimenti, qualcuno prende l’autobus e arriva fino ai cancelli, noi no, si perde troppo tempo, arriviamo all’ATAC, uno dei primi, a sinistra della rotonda.”

Tema, dei Giganti è prima in classifica, mi piace!

“Siamo in tanti, ma il gruppetto nostro è sempre lo stesso, Jole, Stefy e Wanda, è più di un mese che lo facciamo tutti i giorni feriali, il sabato e la domenica vado in macchina con papà, quindi ci vediamo direttamente sull’arenile. Ultimamente non si può, perché ci sono le partite!!!”

All’inizio del secondo tempo della partita mamma annuncia: «E’ spuntata dal Vicolo del Buco, la Madonna Fiumarola sta arrivando»

Ancora ho diritto alla prima fila in finestra, posso esprimere un desiderio! La Madonnina non sarà d’accordo con me, ma io voglio un ragazzo! Che ti costa, non sono brutta, un po’ magra ma caruccia! Fammi la Grazia, se è Giulio tanto meglio, sennò quello che mi mandi tu andrà benissimo!

Sembra fatto apposta, “Perdono” di Caterina Caselli inizia quando vedo la madonnina.

La statua sta arrivando, tutte le beghine, le donne della parrocchia pregano seguendo i portatori che faticano a mantenere l’andatura sotto il sole spietato.

Eccola, è a pochi metri, allungo il braccio, come se fosse possibile arrivare a toccarla, sembra che mi stia guardando.

«E che cazzarola, hanno segnato i russi, Cislenko!»

Smette di guardarmi… non avrò la Grazia, mio padre si è fatto scoprire a guardare la partita, non riuscirò mai a baciare Giulio, non bacerò più nessuno, rimarrò zitella, come la vicina di casa.

«Maledetti comunisti»

Si è girata, mi ha guardato benevolmente, forse papà con la sua crociata mi ha salvato, lunedì mi metto dei fazzoletti nella parte superiore del costume ed affronterò Giulio! Prima dei sedici anni mi farò baciare!

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