Un giorno la Teresina andò ad aprire e sulla porta ci trovò i carabinieri che erano venuti a portarla via. Lei, che di carabinieri stava per sposarne uno. Lei, che li conosceva tutti perchè la caserma era proprio di fronte al bar dove serviva i caffè ogni giorno. 
Pensò quasi ad uno scherzo o a qualche pratica per il matrimonio imminente, ma il capitano le si rivolse con durezza: "Signorina, quello che ha fatto è molto grave, è concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Il bambino è stato ritrovato"
Sentì che il mondo si capovolgeva. Quale bambino? quale omicidio? quale cadavere?
Non capiva neanche di cosa le stavano parlando, talmente era lontana dall'indovinare la realtà. Poi all'improvviso sentì un clic tra i suoi pensieri, uno squarcio tra le nuvole che aveva in testa le riportò nitidamente agli occhi un'immagine.
Un giorno, di pochi giorni prima, nell'appartamentino che divideva con le altre due cameriere del bar, alzandosi al mattino presto per prendere servizio, aveva trovato la Marisa con le gambe nella vasca da bagno, che si lavava via il sangue, un fiume di sangue a dire il vero.
"E' il ciclo - dice la Marisa - ero in ritardo e adesso è arrivato molto abbondante. Oggi non vengo a lavorare, me ne sto a letto, diglielo tu al padrone"
Un giorno, di pochi giorni dopo, nel suo giorno libero, la Marisa era andata al paese come tutte le settimane e lei, la Teresina, l'aveva accompagnata alla corriera e l'aveva aiutata a portare le borse.
"Il bambino è stato ritrovato in una roggia, dentro una borsa e lei è stata vista trasportare quella borsa, signorina. Lei è complice. L'ha aiutata a partorire e a disfarsi del neonato" fu l'accusa del capitano.
Oh madonnina mia bella, aiutami tu! non lo avrei mai potuto fare, neanche sapevo che la Marisa era incinta. Sì, certo era ingrassata un po', ma mai avrei pensato... sì, l'ho trovata in un lago di sangue, ma come potevo pensare... sì l'ho aiutata a portare la borsa, ma.... oh madonnina santa, c'era il suo bambino morto nella borsa che portavo io?
Le girava la testa, non riusciva neanche a pensare, piangeva di rabbia verso la Marisa, per quello che aveva fatto e per il guaio in cui l'aveva messa e rabbia contro se stessa, per non avere capito, interpretato, sospettato. Perché adesso, col senno di poi, a ripensarci bene, qualche dubbio avrebbe potuto venirle, gli indizi, a metterli tutti insieme, adesso le erano evidenti. Lei lo sapeva che la Marisa aveva un amore clandestino, uno sposato. Li aveva visti una notte, tornando a casa alla fine del turno al bar, prendersi in fretta e in furia schiacciati in un angolo, nel buio del cortile.Era salita di corsa, facendo finta di non essersene accorta.
E poi era tanto che non si lamentava del ginocchio, quello che le faceva male tutti i mesi quando aveva le sue cose. E non capitava più che girasse per casa mezza nuda come prima. Si vergognava per i chili in più, diceva. E si strizzava in strati di ventriere e fasce elastiche. Per nascondere la ciccia, diceva. E ora capiva cos'era quell'odore acre e dolciastro che aleggiava nella casa negli ultimi giorni, appena camuffato da un grande spruzzar di profumo e deodorante.
"Non sapevo niente, mai mi sarei prestata, stavo dormendo. Se mi avesse chiamata glielo avrei impedito e il bambino ci sarebbe ancora"
"Signorina, lei non sta dicendo la verità"sputò aspro il capitano "non si può partorire da sole, senza farsi sentire, senza gridare. Un giorno anche lei avrà un figlio e se ne renderà conto"
La Marisa alla fine confessò, confermando che la Teresina non c'entrava niente, per carità, lei non l'aveva chiamata apposta, sapeva che non l'avrebbe mai aiutata a fare quello che voleva fare, quello che doveva fare. Lasciatela stare la Teresina, lei non sapeva, sono stata brava a nasconderee a fare tutto da sola.
Le scrisse una lettera dal carcere, la Marisa, qualche tempo dopo: un giorno forse potrai perdonarmi, scriveva. Non è a me che devi chiedere perdono Marisa, avrebbe voluto dirle, ma non le rispose mai.
Un giorno, poco più di un anno dopo, toccava a lei a partorire, alla Teresina, che aveva poi sposato il suo carabiniere, nonostante tutto. E mentre sudava e gemeva, mentre piangeva e spingeva, le vennero in mente le parole del capitano,ripensò alla Marisa a patire quegli stessi dolori da sola in un bagno e si chiese: ma come hai fatto Luisa, come hai fatto?
Poi l'ultima spinta e un giorno, quel giorno, sono nata io.


Tutti i racconti

7
6
22

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

6
16
21

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Grazie per il commento, Dax. Cerco di rispondere alla tua domanda. Lei studia [...]

  • Dax: Grazie per la risposta 😃

3
3
27

Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Un po' grinch e un po' Calimero, che si sbianca col mattarello invece [...]

  • Dax: "Con la violenza si aggiusta tutto"(cit. Legs Weawer)Like

3
10
58

Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Sofia85: È sincretismo. Gabriele D'Annunzio ne rappresenta un precedente.

  • Dax: la donna che si riveste allonspecchio è un'immagine potente, ricca [...]

3
3
30

Il libro magico (1/2)

Intrigo a casa Natale

29 November 2025

Oltre il regno della neve e del gelo dove vive Babbo Natale con gli elfi e le sue amate renne, andando verso oriente e camminando per giorni e giorni, si arriva in una città chiamata Blacktown. Un posto altrettanto freddo, ma del tutto privo di luce, di alberi e di animali. In quelle terre c’è [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Virginia Lupo: buonasera. Una storia, una favola più adatta alle persone adulte. La [...]

  • Dax: Una favola "nera"...attendo la seconda parte Like

13
10
35

Jean Vallette parte (2/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

29 November 2025

È giorno fatto da un pezzo quando Jean e Jòrdi giungono in vista di Carcassonne. La doppia cinta di mura merlate e le torri che proteggono l’antica città hanno anche questa volta un grande effetto sul giovane. Jean ripercorre con gli occhi della mente i sei anni trascorsi al Petit Séminaire. Latino, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

14
5
41

Jean Vallette parte (1/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

28 November 2025

2 ottobre 1865 È ancora notte a Rieux-Minervois. Un vento gelido soffia, promettendo un cielo terso e una bella giornata d’autunno. «Lo gal canta, Joan-Baptista. Lo sénher Jòrdi t’espèra» [1]. «Óc, maman»[2], dice il ragazzo prendendo la sua valigia di cartone e scendendo per la rampa ripida [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • La Gigia: In questo intrigante racconto c'è uno studio approfondito non solo [...]

  • Dax: Piaciuto. Attendo continuo.Like

7
8
38

Tutte le mattine

28 November 2025

Tutte le mattine, più o meno alla stessa ora, li vedo. Lui è lì, sul marciapiede poco prima della fermata della corriera. Lei è al balcone, pigiama chiaro e una sigaretta tra le dita. Quando passo in auto li intravedo soltanto per qualche secondo, ma è sempre uguale: lui guarda verso l’alto, lei [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
28

Una giornata a Chiari 2/2

27 November 2025

Quando si voltò verso di me, Luca aveva addosso un’aria strana. Gli occhi gli brillavano di una luce nuova, come se quell’incontro improvviso avesse risvegliato qualcosa. “Questa è Micol, ci siamo conosciuti ai tempi dell’università”, annunciò. “Piacere”, dissi. Le parlai dei miei racconti e le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • GustavLebo: grazie dei commenti

  • Dax: Carino, carico di nostagia... però Micol è vstata scortese alla [...]

27
29
205

Todos Hotel

Come il vetro

27 November 2025

Un pomeriggio, era domenica, alla mia porta in ospedale si affaccia uno dei tanti in camice bianco. Capelli cortissimi e grigi, naso importante, sguardo limpido. Sorride. Premurandosi di non essere invadente. Quasi senza voglia di piacere a tutti i costi. Misurato nei gesti infonde nell'aria una [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
8
36

Intervista con il Destino

26 November 2025

- Buonasera e grazie per aver accettato questo incontro. Innanzi tutto mi lasci dire che sono piacevolmente sorpreso di trovarmi di fronte a una donna. - Non capisco la sorpresa, è ancora vivo. Se il Destino fosse maschile l'umanità sarebbe scomparsa molto tempo fa. - Non fa una grinza. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: A proposito di incidenti, giusto oggi ho ritirato il verbale dell'incidente [...]

  • La Gigia: Molto carino, originale e con un dialogo ben strutturato.

3
11
31

Una giornata a Chiari 1/2

26 November 2025

“Allora vieni?”, mi chiese Luca qualche giorno prima. “Mah, non lo so… vedrò come sono messo sabato”, gli avevo risposto quando mi aveva telefonato. Il giorno prima mi aveva chiesto di andare con lui al Festival della Microeditoria di Chiari, in provincia di Brescia. Non sapevo se sarei andato, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su