L’indomani mattina Giulio si svegliò di soprassalto. Aprì gli occhi e le trovò tutte lì, in piedi intorno al suo letto. Nessuna parlava, ma lo osservavano con attenzione, come se lo stessero pesando con lo sguardo.

La prima a rompere il silenzio fu Caterina.

«Come ti chiami?»

«Giulio».

«Da dove vieni, Giulio?» incalzò Giuseppina, piegando leggermente la testa, come a volerlo mettere a suo agio.

«Sono un soldato… un fante dell’esercito italiano. Dopo la rotta di Caporetto ho deciso di abbandonare il mio reggimento. Nella confusione mi è stato facile. Temevo le rappresaglie degli alti comandi… le decimazioni. Cadorna cerca sempre un colpevole… a qualunque costo».

Abbassò gli occhi. Sembrava pesare ogni parola, come se dovesse ancora giustificarsi , forse prima di tutto con se stesso.

«Non sono un codardo. Non mi sono mai tirato indietro di fronte al pericolo. Ma essere accoppato solo perché qualche pezzo grosso vuole scaricare le proprie responsabilità… no, questo proprio non potevo accettarlo».

Fece una pausa. Deglutì a vuoto, poi lo sguardo gli si fece opaco, come se vedesse qualcosa che non era lì.

«Una notte, eravamo appostati sul San Michele… ci fu l’allarme, ma tardi. Troppo tardi. I primi proiettili di gas erano già esplosi tra le trincee. Il vento cambiò all’improvviso, piegando le erbe basse e sollevando una polvere secca che sembrava annunciare la catastrofe. Poi arrivò il silenzio, quel silenzio innaturale che precede solo le cose più orrende. Un sibilo sottile, come il fiato di un serpente, anticipò il gemito della prima nube.

Dal lembo opposto del fronte si levò un banco di fumo verdastro, denso, lento, impastato d’odio. Il gas strisciava sulla terra come un animale affamato, insinuandosi tra le trincee, colmando ogni buco, ogni respiro, ogni speranza.

Quando la nube ci raggiunse, il mondo divenne ovatta. L’aria era veleno. Chi non aveva fatto in tempo a indossare la maschera tossiva sangue, si piegava in due, si aggrappava al terreno come se potesse salvarlo.

E tra quella nebbia lattiginosa iniziarono ad apparire figure. Sagome lente, curve, avvolte in divise logore e maschere antigas che deformavano i volti in mostruose caricature. Sembravano fantasmi dolenti, anime perdute in cerca di pace. Ciechi, smarriti, camminavano tra i compagni agonizzanti senza sapere se cercassero un nemico o se stessi. I vetri opachi delle maschere riflettevano solo la morte.

Un soldato passò accanto a me: sembrava fluttuare, le braccia abbandonate lungo i fianchi, la testa reclinata. Mi guardò, o forse no, e proseguì nel fumo. Aveva il passo di chi non cerca più nulla, di chi è già oltre.

In quel momento capii che la guerra aveva rotto qualcosa di più del corpo. Aveva corrotto anche i confini tra la vita e l’aldilà. In quella nebbia, eravamo tutti morti che camminavano».

Le donne rimasero in silenzio, ma i loro volti erano cambiati. Qualcosa nel modo in cui lo guardavano era diverso.

Ci fu un momento di stasi, rotto solo dal crepitio della legna nella stufa.

«A quale unità appartenevi?» chiese infine Maria.

«Al VI Corpo d’armata… Brigata Cuneo, 8º Reggimento fanteria».

 

I giorni trascorsero nel villaggio, lenti ma pieni. Per Caterina era una dolce incombenza occuparsi di Giulio. Le passeggiate quotidiane nel bosco si trasformarono in un rituale silenzioso, un momento di quiete sospesa nel frastuono lontano della guerra. Giulio le parlava spesso della sua famiglia: dei genitori, contadini che vivevano in una località poco distante, e dei due fratelli, entrambi al fronte. Le sue parole erano semplici, ma sapevano di casa, di terra, di una vita interrotta troppo presto.

Una sera, dopo una lunga giornata, Caterina si concesse un bagno veloce. L'acqua era fredda, ma le ridonava lucidità. Si stava asciugando con un telo ruvido e profumato di lavanda, quando, senza bussare, Giulio aprì la porta.

«Caterina, vieni, voglio farti vedere… Oh, scusami…»

Lei fece appena in tempo a stringere il telo contro il petto. Giulio si bloccò sulla soglia. Per un istante sembrò incerto, poi si avvicinò in silenzio. La sua mano le sfiorò i capelli ancora umidi, una carezza leggera come un pensiero. Poi le sue labbra si posarono sulla fronte di lei, con timidezza.

Caterina chiuse gli occhi. Una sensazione di pace, e insieme di trepida attesa, la avvolse come un’onda calda. Era un fremito che la inebriava, che le riempiva il petto fino a farlo traboccare. In quel buio dolce e volontario, le sembrò di vedere, nitida e vicina, una felicità che non aveva mai conosciuto prima. Una felicità semplice, luminosa, a portata di mano. Lasciò che il telo le scivolasse addosso, lentamente, con abbandono. Era la prima volta che si mostrava così, completamente indifesa davanti a un uomo. Ma non aveva paura. Non con lui.

Le dita di Giulio la sfiorarono con delicatezza, esplorando il suo corpo come si sfiora una ferita antica, con attenzione, con rispetto. Si strinsero. Il letto… il loro rifugio. Nessuna parola, solo respiri, mani intrecciate, silenzi.
Per la prima volta, Caterina non era né sorella, né spia, né fuggitiva.
Era solo una donna.
Una donna innamorata.

 

< continua  a breve  in  Le Sorelle:  il Rimorso di Caterina >



 

 

Tutti i racconti

0
0
8

Non so perché lo faccio

03 October 2025

Non lo so perché lo faccio. Mi sveglio presto, alle 5. Ma perchè? - Ah, sì. Devo andare al lavoro. Ma perchè? - Per guadagnare i soldi. Ma perchè? - Per avere dei soldi. Ma perchè quello è importante? - Per comprare, che necessito. Ma perchè devo necessitare qualcosa? - Per poter mangiare, vestirmi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
6

La fotografia 2/2

03 October 2025

La lama tra le vostre mani. Con uno strappo disperato riesci a spingerla verso l’alto: il colpo non cade. L’assassino vacilla, ti guarda con disprezzo. “Hai rovinato tutto. Senza il gesto non c’è storia. Nessuno ha mai potuto fermare Napoleone nella Storia prima che compisse il suo destino, né [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
2
16

Il mostro (2/2)

Seconda parte

02 October 2025

Era ormai mattina e la nebbia leggera sulle colline pisane rivolte verso Firenze scendendo a valle rendeva la visibilità molto incerta, così Giorgio, anche se terribilmente ansioso di mettere fine alla sua angoscia, era costretto a procedere a bassa velocità e con cautela. Alla fine raggiunse il [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

2
7
21

La fotografia 1/2

02 October 2025

Il formato della fotografia è rettangolare, sviluppato in verticale. Lo sguardo, catturato dalla cornice, entra senza esitazioni nell’interno di un appartamento cittadino. Le superfici sembrano innocue: porte verniciate di bianco, pavimenti rivestiti da piastrelle decorate con discreta eleganza. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

8
8
37

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (2/2)

01 October 2025

Trascorsero altri due cicli. Secondo il sistema di misurazione del tempo in uso sulla Terra, correva l’anno 2038. Felipe II diede l’ordine tanto atteso: «Cancelleremo una delle loro città, New York la chiamano, con una cannonata fotonica. Poi daremo le nostre condizioni». I terrestri scrissero [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: il nemico del mio nemico è mio amico, quindi questo futuristico Francis [...]

  • Luigia: Ormai pollicio prima di leggere. Bello tanto.

2
1
21

Il mostro (1/2)

Prima parte

01 October 2025

Giorgio era finalmente arrivato a destinazione: carcere di Volterra, ala di massima sicurezza. Avevano chiuso il presunto mostro in una cella a prova di ogni tentativo di evasione, considerando che se era davvero lui il responsabile dei cinque omicidi commessi, la polizia si trovava davanti a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
9
37

Piove

Dax
30 September 2025

Piove leggero Piove sul mondo intero Sulle lacrime Sul sudore Sulle iniquità Sulle vittorie e le sconfitte Piove Su ciò che resta di noi I sogni, le speranze Piove, bagnando i visi I capelli, gli occhi I sorrisi Piove a catinelle Sommergendo la violenza Irrorando le cose belle Piove perché ci [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

7
7
26

La Selva Oscura: l'armata silenziosa (1/2)

30 September 2025

Un osservatore esterno avrebbe scambiato Hell H1 per un buco nero. In realtà si trattava di un gravidisguise, una struttura gravitazionale artificiale progettata per imitare una singolarità. Il campo gravitazionale divergeva sulla superficie di una sfera, ma all’interno era approssimativamente [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
33

Ciak! Si scrive! "Neverland - Un sogno per la vita"

29 September 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Chiunque può accedervi cliccando il link BLOG in home-page. Invitiamo alla lettura e al commento in calce allo stesso. Buona visione! Lorenzo Aaron

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
21

Lee

Tentativo di poesia stile Rara avis, utente come noi, che mi ricorda le iniziali dei personaggi di Stan Lee

29 September 2025

Lungo le larghissime lande limone, liturgiche lagne librate lentamente da una lingua lussuriosa. Limo lastre di lavagna. Laccando lunghe listelle là, ove latitanti lombrichi hanno lasciato linee lievi. Locandomi con lascività una lente di lavorazione latina. La lettura di lettere su lanterne [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
40

Martha

la vita non è solo rosa

29 September 2025

Martha viveva con la sua famiglia in una regione isolata dell’Ohio. Una terra arida e battuta dal vento, ma nonostante i grandi disagi, il padre si ostinava a volerla coltivare. Erano arrivati in quella terra dopo un viaggio di molti mesi, partiti dall’Irlanda, decisi a stabilirsi in America per [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Volevo concludere dicendo che mi resterà dentro questa storia, ma temo [...]

  • Paper♂️perAbitudine: Ogni tanto dovrei scrivere anche io una storia pratica e quotidiana come questa. [...]

18
20
100

Una macchina a pois

We love a coloured world

28 September 2025

"Pochi sono quelli che osano avere una macchina gialla. Ancor di meno i temerari che acquistano un'auto di colore verde pisello. Ma una carrozzeria a pois può sembrare a tanti un concetto tanto folle da poter essere preso in considerazione solamente se distesi sul lettino di uno strizzacervelli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su