Adesso era lì davanti al fatto compiuto. Quello che temeva si era avverato. Immaginava cosa avrebbe dovuto sopportare il lunedì in ufficio. Il mattino di lunedì arrivò anche troppo presto per lui. Era stato in agitazione per tutta la notte. Ancora non si rendeva conto di come, il destino, lo aveva beffato. Tre numeri assurdi, dati a casaccio, avevano fatto vincere altri e non lui. Numeri che non aveva preso in nessuna considerazione. La giornata si annunciava dura per lui. Si fece coraggio e si avviò al lavoro. Arrivò in ufficio, distratto come sempre; non si accorse di essere solo. Andò alla sua scrivania, non fece in tempo a sedersi che, dalla stanza attigua, sbucarono festanti i suoi colleghi. Lo attorniarono e, stappando una bottiglia di spumante gridarono in coro:

«Hip hurrà! Evviva il ragioniere, il nostro caro don Vincenzo! Il nostro benefattore»

«Ragazzi vi prego che state facendo, non mi sembra sia il caso di esagerare.»

Vincenzo era rimasto senza fiato. Guardava ora l’uno ora l’altro, ma non capiva il motivo di tanto entusiasmo. Si aspettava di tutto, meno un’accoglienza di questo tipo. I quattro colleghi più giovani, quelli che di solito lo punzecchiavano di più, si fecero avanti con la faccia seria e contrita

«Caro don Vincenzo, voi... ci dovete scusare e perdonare.  Riconosciamo che fino a oggi ci siamo comportati in modo poco corretto nei vostri confronti e, qualche volta, abbiamo anche ecceduto con gli scherzi.»

«Non vedo cosa...»

«No, per piacere ragioniere, fateci parlare. Voi avete tutto il diritto di essere arrabbiato con noi. Vi promettiamo che, da oggi in poi, tutto questo non si ripeterà. Voi siete una persona più anziana di noi e meritate il rispetto di noi giovani. Avete dimostrato di essere molto paziente con noi e, adesso, avete dato prova di essere anche generoso. Ci avete dato la possibilità, di vincere una bella sommetta. Sappiamo per certo che voi non avete giocato quei numeri. Permetteteci di onorare il nostro impegno. Siamo uomini di parola. C’era una promessa di darvi una parte e siamo molto felici di poterla mantenere, anzi, abbiamo raddoppiato la quota. Il merito è tutto vostro ed è giusto che sia così. Man mano, che ascoltava le parole dei giovani colleghi, Vincenzo non credeva alle proprie orecchie, com’era possibile che quelli fossero i suoi colleghi  proprio quelli che gli davano più fastidio! Possibile che fossero cambiati da un giorno all’altro. Capiva che la vincita di un terno poteva averli indotti a un clima di euforia, ma quel cambiamento così radicale non era giustificabile. La vincita non era poi così elevata, meno di un milione a testa. Non osava pensare a cosa fossero in grado di fare, se avessero vinto con il suo sistema, in quel caso si parlava di molti, molti milioni. Provò a rifiutare i soldi che gli stavano offrendo, ma non vollero sentire ragioni e, allora dovette accettarli. Oltre ai soldi, ricevette anche una serie di gentilezze e attenzioni alle quali, lui non era abituato. Con quei tre numeri era riuscito ad ottenere quanto non era stato capace di ottenere in tanti anni di lavoro insieme: il loro rispetto! Ora aveva creato i presupposti per ricevere la dovuta attenzione e la stima dei suoi compagni. Ben presto avrebbe avuto il consenso di tutti. Era l’occasione che aspettava, il sistema ormai era a buon punto, i soldi c’erano, la sua fortuna era assicurata. Dopo, poteva lasciare quel lavoro da quattro soldi. Voleva mettersi in proprio con un lavoro che gli potesse dare più soddisfazioni e sicurezza. Voleva comprare una villetta per la sua numerosa famiglia. Voleva dare una dote adeguata alle figlie. Tutti questi sogni, si potevano realizzare grazie al suo sistema infallibile che gli avrebbe assicurato vincite favolose. Era felice. I colleghi decisero di favorirlo in quella giornata particolare, gli permisero di uscire prima dell’orario normale, coprendo la sua assenza in ufficio, per dargli modo di andare a casa a festeggiare in famiglia. Si preparò con eccitazione, sembrava un bambino che aveva avuto in regalo una borsa piena di caramelle. Mise i soldi nella borsa e uscì dal municipio sorridendo come non faceva da anni. Non vedeva l’ora di raccontare tutto alla moglie. Camminava distrattamente, immerso nei suoi pensieri tanto che, non si accorse di due giovani in vespa che gli venivano incontro. Gli scipparono la borsa proprio, mentre stava pensando se valesse la pena mettere una piscina, nella sua futura dimora.

Tutti i racconti

0
0
2

FELICITA'

19 July 2025

“Cosa posso fare per farti felice?” La domanda arrivò inattesa ed improvvisa mentre stavo per uscire. Mi guardava con quello sguardo sornione ed un mezzo sorriso, si poteva pensare ad una battuta scherzosa ma, conoscendolo, sapevo che non era così. Subito pensai alle ore precedenti, se fosse capitato [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
1

Immoti Interrogativi

Poesia D'amore

19 July 2025

Hai mai sentito scavare il silenzio dell'immoto nelle schegge del varco della distanza che disegna lacrime in schizzi di emozioni sottopelle? Hai mai dimenticato la dolce brezza che nuda accarezzava la pura estasi che abbracciava i nostri tremuli cuori sulla scarpata del nostro fato in [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

6
8
36

Percorsi

18 July 2025

Passi veloci, in fretta, scale, ancora altre scale. Il bip delle porte della metro che stanno per chiudersi accelera il cuore: un ultimo sforzo! Ce l’ho fatta. Le porte si chiudono con un tonfo muto e indifferente, stranamente c'è un posto libero, che occupo subitamente pregando che nessuno mi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Non male brava, benvenuta tra di noi. Non posso fare a meno di chiederti....realtà [...]

  • Ondine: Qui e ora. Bel racconto riflessivo profondo e scritto bene

1
4
26

Lolita

18 July 2025

Lolita Era domenica. Lo studio del Cardinale Pamphili. era come sempre pieno di libri — e dunque, di cultura. Sulla scrivania, ordinatamente in disordine, si accatastavano scartoffie, volumi e una scatola di sigari cubani, rigorosamente selezionati. La notte precedente era venuta a trovarlo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Benvenuto a bordo. Concordo con lo Zio ma la scrittura scorre ben e si intravede [...]

  • Ondine: In letteratura ci si deve avventurare anche 'nelle ombre' e nel vaticano [...]

6
9
33

Le rotelline

17 July 2025

Il muro della chiesa era fresco. Enea si sedette sul sedile in pietra accanto all’ingresso e vi si appoggiò, godendosi l’insperato riparo dal caldo del pomeriggio, incurante delle asperità del muro. L’ombra della chiesa occupava la piazzetta – uno slargo pavimentato con ciottoli tondeggianti tra [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Eh, il treno è sempre il treno! 🤣
    Grande Prof!

  • Ondine: Bello a suo modo romantico che sa di luoghi lontani atmosfere un po' perse. [...]

9
10
35

Là nelle stoppie dove singhiozzando…

In difesa del gerundio

17 July 2025

Negli ultimi tempi mi capita di usare spesso l'Intelligenza Artificiale (IA) per chieder pareri su quanto vado scrivendo. Ovviamente non bisogna accettarne pedissequamente i suggerimenti: in sole 10 righe l'IA vi potrebbe infilare 10 twist di trama che manco Chubby Checker… e che, soprattutto, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

9
13
49

Il ladro di zucchine

16 July 2025

Una mattina, alle sette e venti, sento suonare alla porta. È il mio vicino. Non so neanche come si chiama quell’antipatico. Io lo chiamo il rospo: tarchiato, senza collo, sempre ingrugnito, con gli occhi cerchiati e la bocca larga. – Guarda che l’ho visto! – gracchia con un tono minaccioso. – Visto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

6
7
33

Quelle strane occasioni

L'occhio indiscreto in una sera d'estate

16 July 2025

Era il 1994, avevamo undici anni ed eravamo amici. Non era una cosa strana per noi trovarci nella mansarda di casa mia, solitamente in orario preserale, a guardare fuori dall'abbaino. Oggi non potremmo più; ma non per colpa dell'abbaino che è più o meno sempre lo stesso, ragnatele comprese, bensì [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

9
11
37

Tuscia

ricordando mio padre

15 July 2025

Bionda cavalla maremmana che importa se non ti trovo qui sei figlia come me sei tuscia e selvaggia odori di finocchio selvatico giù verso il mare che langue la discesa è troppo ardua anche per te, bella siamo spiriti portati dal vento la ferita brucia e va leccata o bagnata nell’acqua natia ci [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Ondine: Mi emozionano il vostro interesse e i commenti così vicini. Grazie

  • Dax: intensa e selvaggia. like🤩

7
11
33

Domenica 31/8/1969 first kiss (2/2)

15 July 2025

Non riesce a distogliere lo sguardo, un qualcosa che non aveva mai provato prima gli dà una sensazione di calore, si vergogna di quello che gli sta succedendo in basso, non può nascondersi spostandosi verso il biliardino perché lo spuntone avversario lo trafiggerebbe, spera che nessuno lo veda, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
15
63

Tempo perso

(non cercatelo)

14 July 2025

Ho sempre pensato a giorni alterni che le persone non abbiano un motivo reale per vivere. Inventano. Le persone inventano motivi per giustificare la loro esistenza in vita. Credo che le persone dovrebbero arrendersi all’evidenza. La loro presenza sul pianeta non è necessaria. Ritirarsi, pian piano, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Boh... ogni punto di vista è rispettabile, sia il tuo che quello del [...]

  • Giovanni: Sono d'accordo con te, Ondine.

22
12
132

Domenica 31/8/1969 first kiss (1/2)

14 July 2025

Cari amici di LdM, non ci conosciamo molto, è da un bel po’ che non entro nel sito, quando lo faccio vedo scrittori nuovi, qualche amico di lunghissima data, mi sento un estraneo, vorrei approfittare di un meccanismo, che non mi fa impazzire, il “Riassembla un vecchio racconto, metti tre virgole, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su