Bzzz. Onomatopea. Un rasoio che fa. “Cammina, cammina, va come li mangia via” senti dire. 

Bzzz. Cosa mangia, quel rasoio, oltre a capelli? E perchè lo fa?

Punizione, cura medica, carcere, redenzione personale. Potrebbe essere di tutto. Potrebbe essere ognuna di queste cose. Intanto, il rasoio fa rumore, ed il suo “bzzz” è un mantra. Una litania migliore di quelle che si possono sentire nella lontana India, dove spero un giorno di andare. 

Questa invocazione in realtà è per me. È per tutti coloro che si sono dovuti ritrovare con un “bzzz” tra le mani, a fissarsi allo specchio chiedendosi mille “per come” e “perché” senza una vera risposta. Con un mezzo di plastica e ferro tra le dita, ciocche che cadono e che rivedrò più forti, mi chiedo dove siano mamma e papà. “Mamma” e “papà”. Esistono ancora queste sue figure, o me le sono sempre immaginate? Hanno voluto che le idealizzassi perché così è più accettabile? No, perchè…per quanti mi sforzi, mentre questo “bzzz” va ed io mi sento sia fragile che forte io non posso idealizzarlo. Anzi. Non li  vedo neppure. E con loro tanti altri, tanti volti sorridenti, mille ammiccare dolci con una parola di convenienza che forse già in tenera età mi faceva pensare: “bzzz”. Il sangue più caro quello che, alla fine, forse vale meno del rosso di cadmio da negozio di belle arti. 

Alzo le braccia, mi agito in segno di scusa, sgrano gli occhi: non voglio offendere nessuno. Sto solamente realizzando, mentre questo “bzzz” si fa melodia tra le fronte di una foresta o cicaleccio di un semaforo in una metropoli che mi fa guardare intorno con stupore. Siamo tutti soli. Ma è così una condanna? Soli, ci si ricerca. E la ricerca non sarà per mera necessità, o per quel dolce ammiccare di zii, parenti, cugini, genitori, fratelli, sorelle…qualche altro ammaestratore di belve? Un altro clown?

“Bzzz”. Ma sapete alla fine cosa mangia sta macchinetta? Non rimpianti. Non paure e basta. Non ricordi da dimenticare perchè diciamocelo: più o meno meritano tutti d’essere ricordati. No, no…non mangia storia. Macina chilometri su una strada nuova: è il cazzo di pezzetto di plastica rimasto attaccato ad un pneumatico, che parte con te dalla punta di un paese fino alla fine, e che quando ti fermerai ad un controllo per le gomme e lo noterai ancora potrai sorridere, dargli del piccoletto e complimentarti per la resistenza. In quel pezzetto di plastica ci sarà la tua storia. Ogni kilometro macinato. Lo senti il vento sullo scalpo o tra i capelli? Un indiano moderno o una monaca cannibale: si può diventare ciò che si desidera. Abbiamo così tanti chilometri davanti…e c'è un suono meraviglioso di cianfrusaglie nel baule dell’auto, vetri e ciarpame, che sballonzolano e che non hanno più senso di essere li: li scaricheremo. Via, gettati in mare e, come per magia, evaporeranno. Draghi d’acqua e sirene, piratesse dai capelli di neon o felini che si fanno spirale maculata in gorghi profondi e poi fino al cielo. A noi due, a me. A tutti noi. Non resteranno che chilometri da macinare. 

“Bzzz”. Cambio marcia. Ghigno. Sorrido. Il cuore è felice.

Tutti i racconti

7
7
33

Resa dei conti

01 May 2025

« Rivestiti, dai, rivestiti e vattene in fretta ». Bagno, vestiti raccolti e indossati, scarico, rubinetto aperto e poi chiuso, oggetti raccolti. Si apre la porta ed esce una nuvola di vapore. Il condizionatore ronza furioso nel grande bagno senza finestra. Dalla strada arriva il rumore della [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
3
18

La maschera della virtù

01 May 2025

Nino era un bambino, con gli occhi grandi e curiosi come la luna piena. Ogni domenica, si recava all'oratorio con il suo amico Francesco, per giocare e ridere insieme. Ma il parroco, con la sua voce severa come un tuono, li costringeva a partecipare alla messa. Un giorno, mentre il prete parlava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
8
30

Acqua

Dax
30 April 2025

Acqua, La vita è in Lei la terra la brama l'uomo la usa, la sottovaluta, è solo Lei; Ma quando furor di cielo Incontra l'arroganza dell'uomo preso di sé, Che la dimora sua trascura, allora schiuma, e forza Onde che nulla ferma, Rivi e torrenti, diventan giganti dai mille denti. Lacrime e perdita, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: @,Dario Mazzolini.
    Grazie, poi controllo. Dici che l'iniziativa si [...]

  • Ondine: Attuale e limpida come l'acqua :)

4
5
22

Giuseppe

30 April 2025

Giuseppe chiuse la valigia, guardò il suo letto perfettamente rifatto, le mensole con i modellini di aereoplani che aveva collezionato con tanto impegno e il letto di suo fratello Mario. Quella stanza gli era sempre sembrata piccolissima per due persone, ma ora gli pareva bellissima. Si sedette [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
26

IL CANE DEL PROFESSOR JONES E UN CANE RANDAGIO

29 April 2025

Dexter era un collie di tre anni e viveva in una bella villa con giardino di proprietà del professor Jones. La casa del professore si trovava in periferia di un piccolo paese ed era sempre chiusa con un cancello con sbarre di ferro, dove da fuori si poteva guardare la bellezza del giardino ben [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Bello, in effetti due temi importanti medsi sullo dtesso tavolo. libertà [...]

  • Ondine: Ciao Luca. Mi e piaciuto tanto, piacevole da leggere e poi ... io amo le piccole [...]

3
12
40

Go to Mars

Storie colorate

29 April 2025

Bisogna ammetterlo che siamo troppo presi a guardare in giù che di rado guardiamo in su, naturalmente siamo troppo con i piedi a terra e poco con gli occhi verso le stelle, anche perché soprattutto nelle grandi città con l'inquinamento al top le stelle fanno flop e non possiamo vederle nella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: ragazzi eccomi scusate il nuovo ritardo....Rubrus grazie tremila per essere [...]

  • Walter Fest: EDR. grazie tremila pure per te! In realta' nell'opera di rosso ce [...]

6
5
134

L'OBIETTIVO

un sogno irrazionale. O forse no?

28 April 2025

Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
13
25

STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
6
34

La rinascita di Angelica

27 April 2025

Era bellissima Angelica. Il suo corpo statuario, i suoi profondi occhi neri, un incanto. Era molto corteggiata. Non aveva ancora un legame stabile. Alla soglia dei trenta non si era mai innamorata veramente. Negli ultimi mesi al lavoro subiva la corte di un collega. Una sorta di seduzione che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

13
8
71

Amante

frammento da una storia

27 April 2025

Questa volta non avevo chance . La convocazione era giunta con la solita telefonata. Ma questa volta il tono della voce ed un paio di imbarazzati silenzi, mi avevano fatto intuire ciò che mi aspettava. Sapevo sin dall'inizio che sarebbe arrivato il giorno in cui le cose mi avrebbero costretto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • PRFF: brava Ondine.
    questo gioco meraviglioso che ci siamo scelti ci permette [...]

  • Dax: Storia carina,un po' monodomensionale. in effetti l'idea dell'Harem [...]

10
11
50

La preghiera

26 April 2025

La preghiera Non so, se ne sono capace Ed anche se verrò mai ascoltato In fondo, questa cosa non mi è mai appartenuta Lei era nascosta in una tasca Avvolta in un panno nero, stretta, stretta Come volerle impedire di esserne abbracciata Poi arrivano periodi della vita, dove invocare Dio, Buddha, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
25

Razza superiore

26 April 2025

Ghnog si fermò all’ingresso della caverna, poi, quando i suoi occhi si abituarono al buio, fece qualche passo all’interno. Dagga teneva il corpo del piccolo tra le braccia, dondolandosi e intonando una nenia in quella sua lingua incomprensibile. Ghnog si avvicinò. Il neonato aveva la pelle scura [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su