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Lo stretto canale di Corinto era già alle sue spalle, ma non le sue leggende. Anch’esse avevano scavato l’istmo collegando il golfo della realtà con il mare della sua fantasia che iniziò ad incresparsi di onde e correnti mentre l’auto proseguiva in direzione della città di Itea. “Né costruire, né scavare l'istmo. Perché Zeus ha costruito le isole dove pensava fosse giusto.” Così parlò la Pizia del tempio di Apollo a Delfi, interrogata dal tiranno di Corinto Periandro, uno dei sette savi, desideroso di realizzare il progetto. Andrea, sul sedile posteriore, osservò la carta geografica. Tracciando un varco, in effetti, il Peloponneso sarebbe divenuto un’isola. Più che contrastare il pensiero di Zeus, si sarebbero impoverite le tasche di Afrodite; le sue mille prostitute sacre sarebbero rimaste disoccupate. Andrea era affascinato dalla cultura classica: il fondersi di storia e mito conferiva alla sua fantasia infinite costruzioni. Le prostitute gli solleticarono l’inguine, immaginando seni, cosce e bocche. Non era un pensiero impuro, ma sacro. La conferma? Era stato coniato lo specifico verbo korinthiazomai per indicare la loro frequentazione. Andare a puttane nell’antica Corinto era divino. Tornò alla realtà quando alle esclamazioni di meraviglia dei suoi genitori seguì l’arresto dell’auto su uno spiazzo polveroso a strapiombo sul mare. Il panorama toglieva il fiato. Il gonfiore all’inguine pareva non placarsi. Le prostitute sacre sono bravissime. Da quella terrazza discendeva un ripido sentiero verso un cubo bianco dalle imposte rosse. Andrea si appartò dietro una roccia per svuotare la vescica. Non era facile con l’erezione in atto. Stava per terminare quando, a qualche metro da lui, comparve una bambina. Avrà avuto la sua età, ma sembrava più grande. Un seno abbozzato traspariva sotto il vestito leggero reso aderente dalla lieve brezza. Aveva le ginocchia sporche. L’indice ed il pollice della mano destra erano macchiati di inchiostro. Gli sorrise e si accovacciò. Non indossava le mutande. Ecco ora l’erezione sarebbe stata perenne. I due rivoli si intrecciarono, si unirono e così scivolarono sulla roccia tra gli steli secchi. Con stentato inglese si presentarono. Si chiamava Castalia e viveva in quella casa laggiù con le imposte rosse, indicò con il dito. Era salita per quell’erto tracciato in sella all’asinello che mansueto osservava il mare. Lo prese per mano. Percorsero pochi passi. Dietro un cespuglio, apparve una catasta di alcune decine di libri, ammucchiati con frammenti di arredi in legno. Qualcuno li aveva scaricati come fossero inutili scarti. Andrea si rattristò davanti a quello scempio. I libri sono sacri, come le puttane. Ti donano gioia. Anche Castalia pareva rattristita. Iniziarono entrambi a toccare, sfogliare. Tra le mani di Andrea, un libro di geografia. All’interno era stilata, in greco con perfetta grafia color seppia, una dedica datata 14 marzo 1901. Dal libro scivolò un foglio sbruciacchiato, piegato in quattro. Andrea lo aprì con delicatezza. Era il contratto di noleggio di un brigantino, il Renaccio, sottoscritto a Ravenna il 14 marzo 1901. Andrea sorrise. Castalia si era già impossessata di alcuni libri d’arte e di storia riponendoli in una delle gerle sull'asino, da cui era ritornata con un pezzo di foglio di quaderno a quadretti e una matita. Scrisse il proprio indirizzo e lo invitò a fare lo stesso. Prima che ritornasse all’auto lo baciò sulla guancia. Non aveva un buon odore. Era sudore, asino e un aroma indefinito, estraneo e nuovo che prevalse sugli altri condizionando il fluire del sangue dove era giusto. Uno strappo separò il foglio, ma non il tempo che da allora li unisce, per volere di Zeus. Ma questa è un’altra storia.
Piccola stella, 16 April 2024
CUORE DI DONNA
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Nell'officina del cuore ho percorso sentieri incerti e tortuosi, scalato picchi annevati di sangue, disceso valli assetate di tempeste d'amore. Ho visto grande bellezza in un lago di lacrime, [...]
La spettatrice, 18 April 2024
Guscio
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Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino [...]
Lawrence Dryvalley, 15 April 2024
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Secoli fa, nei recessi della Foresta Nera, fu evocato un aiuto demoniaco per osteggiare un’orda di famelici troll. Dämon li sterminò tutti, mettendo fine di fatto alla loro specie. Sopravvivono nel [...]
Rubrus, 11 April 2024
Il soverchio
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Utente Anonimo
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Dopo le ferie di Natale Patrizio aveva dato di matto. Era venuto in ufficio urlando che era un regalo del cavolo, che l’anonimo donante era un vigliacco e che la faccenda non sarebbe finita lì. Sulla vigliaccheria dell’ignoto benefattore potevamo anche essere d’accordo, ma la reazione di Patrizio [...]
Nel 1815 il fratello Carlo muore lasciando un figlio, anch’esso di nome Carlo. B. si affezionò talmente al ragazzo che approfittando della scarsa moralità della madre ne contese la tutela che la ottenne dopo una estenuante azione giudiziaria. Ma questo nipote non gli procurò che dispiacere e non [...]
Ciao piccolo mio, siamo tornati adesso dall’ospedale dove ci hanno detto che il sesso del nascituro è maschile. Tu non puoi saperlo che padre avrai e che madre, mentre noi già sappiamo molto di te. Sarai un maschietto, che al momento gode ottima salute e che, da come si muove, sembra voler uscire [...]
Sara appoggiò dei fiori sopra una sedia e si sedette sul bordo del letto accanto ad Ada, la madre, accarezzandole la testa. Poi si rivolse a Sergei, l'infermiere ucraino, un uomo gentile, ma riservato. «A colazione ha mangiato?» gli chiese. L'operatore sanitario fece un cenno negativo col capo [...]
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Nel caso di B. la musica è il percorso della sua intera vita. Ogni attimo è la che si presenta vivo ogni qualvolta noi ci avviciniamo ad ascoltare quella meravigliosa sublime musica. Le sinfonie: che tutto esaltano, tutto circondano di dolcezza e amore. A questo aspirava B. alla dolcezza, all’amore [...]
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Antonellina:Che bella Gennarino! La tua descrizione della figura di Beethoven è [...]
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Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]
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stapelia:C'è una seconda parte? La aspetto, allora.
Patapump:può essere utile Gennarino che segni cosi parte 1di3 1di2 in [...]
“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]
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Adribel:Eh, l'azione dell'uomo è deleteria per la Natura. I bonsai poi, [...]
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Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]
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NomadLantern:Ho letteralmente adorato questo racconto. Senza esitazione, senza esagerazione [...]
Rubrus:Grazie, Solitamente però i miei racconti hanno un registro diverso.
UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO Mollie O' Reilly era una giovane donna dai rigogliosi capelli biondi con qualche leggera sfumatura di rosso, erano solo leggermente ondulati e le conferivano un aspetto ribelle. In effetti Mollie era, non tanto ribelle, quanto coraggiosa e molto determinata. Mollie [...]
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Zio Rubone:Ciao, Antonellina. Premetto che la storia mi è piaciuta, al netto delle [...]
Antonellina:Ciao Zio Rubone, conosco molto bene sia il film di Elia Kazan che l''opera [...]
Morte di un amico Il vero amico è una persona rara, è il tuo riflesso nello specchio. é sempre lì che ti guarda e risponde alle tue provocazioni con altre uguali, senza uscire, tuttavia, mai fuori dalle righe. Un amico è quello che, quando lo vai a prendere a casa per uscire, lo trovi sempre [...]
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stapelia:Mi sono commossa questa volta ma, nel leggere, vedo la rassegnazione! Impotenza [...]
Patapump:caro Lorenzo qui hai toccato le corde giuste hai saputo raccontare [...]
«Sei ebrea?» Angela non rispose e rimase a fissare un punto indefinito del pavimento di quel rifugio, una piccola casa composta da una stanza scarsamente arredata. Uno strano silenzio regnò incontrastato per alcuni istanti poi spezzato dai bombardamenti sempre più vicini. Horst Kleine, capitano [...]
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L’esilioDiRumba:Una bomba è esplosa nel racconto e una specie di bomba è il racconto [...]
Giuseppe Scilipoti:x Rubrus: vedo che sul tema "nazismo" sei molto ferrato. Non conoscevo [...]