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Ero certo che vedendo volti e posti nuovi, avrei cercato di scavare tutto ciò che avevo ben bene coperto con menzogne e bugie
Ma la sera, quando si spegnevano i riflettori su quel palcoscenico ben costruito, mi mancavi tremendamente
Quei dolori che non puoi lenire con una camomilla o una coperta calda
E dove le lacrime cadono in tazze vuote, esplodendo in aria, senza potersi aggrappare a niente
Ricadendo pesantemente
Proprio come mi sentivo io
Una marionetta senza fili, adagiata a terra, nell’attesa che qualcuno gli dia vita
Una nuvola rosa che al primo soffio di vento, si allontana sempre di più da quelle fragili certezze
Passarono i giorni
E i tormenti andavano a braccetto con quello che vivevo
La casella della posta era colma di tue promesse d’amore
Ma dal vaso che avevo appoggiato alla finestra, spuntò il primo bocciolo di tanti
Come voler indicare una rinascita
Anche il cielo diede una mano, bagnando i fiori con gentilezza
Un ultimo sguardo a quella finestra
E ad i fiori rigogliosi
Un taxi mi stava portando all’aeroporto
Ed un unico desiderio
Tu
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Melania:Di niente! Grazie per aver voluto capire. Ho ricevuto degli spunti su cui riflettere.
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