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Dopo la morte della moglie, Jacques era rimasto solo con due figlie da accudire. Lui non era mai stato un gran lavoratore, piuttosto un artista, aveva un complesso in cui suonava e faceva tournée in tutta la Francia. Arrivato in età avanzata aveva dovuto per forza di cose lasciare quel mondo e ritirarsi per fare il padre di famiglia. La moglie era anche lei un artista, era stata per un breve periodo di tempo ballerina in vari spettacoli, poi a causa di una distorsione alla caviglia aveva smesso per dedicarsi completamente alle gemelle che erano nate proprio in quel periodo.
Le due ragazze erano cresciute in un ambiente dove la musica e la danza erano gli argomenti principali. Anche se con qualche difficoltà economica, le cose andavano avanti e le ragazze avevano preso a frequentare una scuola di ballo. L’insegnante rimase colpito dalla loro predisposizione verso la danza. Promettevano bene e sarebbero andate avanti se la morte della madre non le avesse di fatto fermate, troncando sul nascere le loro ambizioni.
Il padre, ancora sotto choc per la dolorosa perdita, non sapeva molto di danza, quello che sapeva era che le risorse in casa erano poche e adesso lo erano ancora di più. Il contributo della moglie venuto a mancare rendeva la loro esistenza alquanto precaria e non sapeva come tirare avanti. Era disperato, tentava in tutti i modi di non far mancare almeno il pane alle ragazze. Andava in giro a suonare per strada per racimolare risorse per la sopravvivenza.
Le ragazze, non potevano permettere questo sacrificio a senso unico e decisero di unirsi a lui in questi suoi vagabondaggi per trovare un via d’uscita per risollevare le sorti della famiglia. Pregarono il padre di prendere la sua fisarmonica e di allenarsi a suonare musiche adatte alle loro danze e appena pronto sarebbero andate in giro con lui a danzare al suono della sua musica.
Passarono tutta l’estate ad allenarsi al chiarore delle stelle, anche la luna si fermava ad osservare le evoluzioni delle due fanciulle. Le cicale smettevano di cantare, le stelle emanavano più luce per illuminare la scena. Le due danzatrici come due farfalle delicate riempivano di movenze aggraziate la notte. Dai loro corpi in sincronia emanava una strana luminescenza, due stelle scese sulla terra.
Il suono di quella musica semplice, poche note quasi come un pianto, leggero e commovente si alzava verso il cielo, raggiungeva ogni angolo e anche il mondo sembrava fermarsi, per godersi lo spettacolo.
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