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Voleva vederci chiaro non era possibile, ormai era sicura, Flavia si faceva di Peyote. L'arzilla Flavietta aveva nel giardino una piantina di Peyote che curava con amore. Un bel giorno per errore, fu punta da una sua spina, neanche aveva mai fatto caso a quella pianta che cresceva di sua sponta, e annusandola ne stappo un pezzettino decise di farsi una tisana. La tisanà diede subito i suoi frutti. Flavia si mise al pc e giù a scrivere storie, di marziani, principesse, incanti e chi più ne ha pù ne metta. Ma Bibbi che voleva vederci chiaro, chiamò subito in aiuto gli investigautori, non era possibile che sfornasse quei racconti fantastici solo co l'aspirna per i reumatismi. -Ho Walter, sò Bibbi, ma hai visto che pezzo ha scritto Flavia? Pe' me si fa gli acidi -HAHA c'hai ragione a me me basta la trippa pe' scrive de li mortacci vostra ma Flavia è un marziano -Che dici vogliamo chiamà a rapporto gli altri? Vediamoci chiaro. Incalzo Bibbi. -Puccia, ciao so Walterino ma sai gnente Flavia ndò le pija ste idee, ma che c'avete i segreti nascosti nei centrini?
-Ma va là , (risponde Puccia sempre composta) ma come ti viene in mente, Flavia ha tanta fantasia tutto qui. -Bho sarà mo chiedo in chat. -Darione che stai a fà? Giuseppe Sonia, Lorena , Alida cè qualcunooooooo -A Walteri stai sempre a rompe li cojoni mo che voi un'altra idea delle tue? Lasciame sta che c'ho da fini un lavoro e poi devo annà al Carrefour con Alida se no me mena che je faccio sempre porta l'acqua a lei. - No dai è importante. Regà ma Flavia che c'ha non notate che racconti che sforna?
-Etciu!!! (uno stranuto le impedisce di scrivere bene e con un errore grammaticale Sonia scrive)
- Alter ch'ho l'infuenza Flavia è brava e basta non cercare l'ago nel pagliaio che sto così male ...avrei bisongo di un brodin. magari averla qui. -Madooo ma che c'avete più che investigautori ve state a rimbambi (Walter) -Aoooo vorrei vedere te con 38 di febbre e il cane che mi imlora di guarire(Sonia) -la Finite? (Giuseppe) siete proprio indisciplinati. Walter a te te parte sempre un treno non c'hai nulla da pensare, ora chi te l'ha messo in testa che Flavia si fà gli acidi. D'altra parte è l'unica che mi da soddisfazione nei miei commenti..no come voi con ste' storie banale de trippa amore e fantasia... -Quella squinterata di Bibbi..(dice Walter ferito nell'orgoglio romanista, pure se tifa inter) Spunta zitta zitta Lorena - Datevi una calmata che c'ho un sacco da fa devo pensare pure a voi. Ci penso io che abito vicino a lei andrò per un tè e vediamo se ci capisco qualcosa. -Brava daje Cosi Lorena con il suo fedele cane Jack, visto che era l'unica che ci abitasse vicino, si fa invitare per un tè. Flavia per fare colpo fà il tè alla sua cara amica con il Peyote poichè in buona fede non sapeva affatto delle sue proprietà in fondo lei aveva sempre avuto una fervida fantasia. Bibbi per quanto squinternata aveva ragione Flavia era brava perchè si faceva di Peyote. Fini a tarallucci e tè , il peyote fece effetto su Lorena che comincio a parlare con Jack il cane parlante (così lo aveva soprannominato) aprendogli addirittura un blog e il cane rispondeva di zampa e in tempo reale ai suoi follower. Anche questa volta gli investigautori hanno risolto il caso.
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Utente Anonimo
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Occhi curiosi tra arabeschi di rughe. Il futuro a ritroso. I passi più lenti. Mani nude deformi in spirali di attese. Una valigia mi ha portato lontano.
Lettere Quella mattina non lanciò il giornale Semplicemente bussò Un gesto ed un rumore che non mi capitava di vedere e sentire da molto tempo Infilandomi la camicia da notte usci sotto la veranda Mi accorsi subito del suo sguardo eloquente e carico di incredulità Come volesse dirmi mille [...]
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Attenzione: Questo racconto di tali mondi è fiabesco e i suoi personaggi antropomorfizzati. Nella fattispecie viene immaginato un mondo ultraterreno dove i suoi abitati possono procreare a prescindere dal proprio genere di appartenenza. Buona lettura. Incipit: C’è una coppia di diavolesse dell’inferno [...]
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«Con queste fai prima» disse buttandomi le chiavi. «Ti ho visto» aggiunse a mo’ di spiegazione mentre le impugnavo. Non dubitai neppure per un secondo che dicesse la verità, poi aprii il cassetto. Gli occhiali a raggi X erano là dentro e non erano neppure identici a quelli che indossava. Si capiva [...]
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Dopo le ferie di Natale Patrizio aveva dato di matto. Era venuto in ufficio urlando che era un regalo del cavolo, che l’anonimo donante era un vigliacco e che la faccenda non sarebbe finita lì. Sulla vigliaccheria dell’ignoto benefattore potevamo anche essere d’accordo, ma la reazione di Patrizio [...]
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Nel 1815 il fratello Carlo muore lasciando un figlio, anch’esso di nome Carlo. B. si affezionò talmente al ragazzo che approfittando della scarsa moralità della madre ne contese la tutela che la ottenne dopo una estenuante azione giudiziaria. Ma questo nipote non gli procurò che dispiacere e non [...]
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