Ho visto una vetrina sfondata e un banco ampio, mentre lo sorreggo raccolgo la sacca e mi avvio per cento o forse mille dolorosi passi; quando arriviamo è affranto dal dolore e dalla stanchezza, prima di stenderlo metto il telo che abbiamo usato come mantella per avere un minimo di pulizia in più in quell’ambiente devastato (“Duca, ma ti sogni sempre di questa merda?”). Sgancio la fascia addominale e mentre si rilassa perde i sensi.

Ok, si comincia, frugo nella sacca e spunta il gel idroalcolico e un rotolo di carta. Per un attimo sono perplesso ma mi pulisco le mani, meglio di niente. Cerco ancora: lampada da tavolo, garze, disinfettante, acqua sterile, soluzione salina in sacca completa di flebo: ah, il vantaggio dei sogni è che puoi avere una borsa come Mary Poppins con tutto quel che serve!
Luce! Pulisco un braccio, attacco la flebo e apro il rubinetto, il contenitore è un palloncino gonfio, non occorre che stia alto, basterà la sua tensione a far fluire l’acqua. Non perdo tempo, lavo pulisco e proteggo, cerco qualcosa per suturare quando mi capita un flaconcino di supercolla.Cassetto della memoria: il cianoacrilato venne usato nella guerra in Corea come sutura di emergenza, da allora fino agli anni ‘80 quando hanno sviluppato un prodotto che non rischiasse di avvelenare il ferito.
Duca, quando esci di qui ci metterai un sacco a guarire ma ora sistemiamo questo guaio! Pizzico e incollo, vedo friggere il sangue sul taglio, mi tremano le mani ma non mi fermo, devo solo stare attento a non incollarmi le dita là in mezzo!
Si riprende, lo sguardo dice che mi ha riconosciuto, meglio, così non dovremo parlare per capirci. Aveva appena alzato la testa, ora si posa e respira. Sento il suo pensiero che mi impone quacosa che non avevo previsto, guardo meglio e vedo una ragnatela che si abbarbica come un parassita dentro di lui, la tocco ed è resistente, mi si impiglia alla mano, se tiro, resta abbarbicata. È estesa, la vedo sparire sopra il diaframma verso il torace, di certo avrà invaso cuore e polmoni, scende nel bacino in grosse fibre, verso i genitali e le gambe. “Non posso toglierla qui, è troppo estesa, ci vorranno anni e dovrai staccarla un filo alla volta, togliere tutto e subito ti devasterà!”
“Sono i miei sentimenti e mi stanno uccidendo, se non li togli adesso marciranno e la putrefazione mi farà scoppiare come un pallone prima ancora che abbia tempo di rimuoverne anche uno solo. STRAPPA!”
Mi faccio coraggio ed eseguo, sembra di tirar via la gramigna da un giardino fiorito, quando, insieme alle radici, vengono via zolle e germogli di fiori gentili. Uno strattone e stringe i denti, cambio presa e sul volto si disegna una maschera di rabbia e violenza, tiro ancora e le vene pulsano in faccia, sul collo e sulle spalle, si aggrappa al banco in un fascio di ossa e tendini e comincia ad avere le convulsioni, mentre gli scossoni sbarbano quei rimasugli dal corpo devastato!

Non funziona. Sembra che tutto quello che strappo torni al suo posto e non ostante mi impegni, non risolvo. Cos'è che non va? Dai Duca, spiegami!

Non si staccano così i pensieri dal corpo? Non si possono staccare? Il dolore li rimette a posto? Eppure per quanto ti contorci...
Tu. Tu stai sentendo male, non riesco a fare mio questo dolore, sono qui, un estraneo davanti a me stesso e non provo nulla a straziarmi! Devo accettarlo in me.
Subito PATAPATAPATAPAM! Come se mille petardi mi scoppiassero dentro! NOOOO!!! D O L O R E !
MI SI OFFUSCA LA VISTA LE ORECCHIE FISCHIANO LA GOLA SI SERRA NON RESPIRO!
Mi è arrivato tutto addosso in un attimo, la tortura di separarsi dalla propria identità appena conquistata è diventata reale, per quanto possano capirlo i miei sensi, tutto quello che ho strappato, ogni fitta è riflessa in me e non mi concede tregua. Eppure devo strappare ancora!

Respiro, respiro, TIRO! Urlo.
Respiro ancora, ce la devo fareTIRO! L'urlo è più forte. Lo sento come una eco lontana che ronza, Dai Duca che ce la dobbiamo fareTIRO!
Insisto finché ho forze, finché non sento le gambe diventare molli e comincio a piegarmi senza trovare altro appiglio che la matassa ingarbugliata di sentimenti che mi lega all'altro me sul banco. Mi ci aggrappo mentre crollo e finisce di staccarsi, infliggendomi l'ultima mazzata.
Sono a terra e piango, vorrei singhiozzare ma lascio che tutto si spenga per un minuto

Quando mi riprendo faccio fatica a capire.
È finita, lui/me se ne è liberato con la mia complicità, ora per le mani ho un garbuglio che non capisco.
Mi concedo ancora un attimo prima di provare ad alzarmi per vedere se lui/me  è di nuovo svenuto.
Vedo sentimenti tra quei fili, sorrisi, emozioni e carezze. Un bacio, la passione di un istante durante l’atto di amore, sento un cuore che batte , vedo sorrisi, poi la frustrazione di una discussione senza motivo, il senso di sconfitta per averla lasciata andare, lla voce che rimbomba "FALLITO!" e si ripete "FALLITO!" mille volte, quella voce che è stata il mio incubo da sempre, quella che mi ha buttato nel baratro della depressione e che ora mi lascia in compagnia della lacerante, disperata tristezza di lacrime amare, perché tutto questo non ci sarà più.
Cosa ho fatto!
Ho aiutato quest’uomo a infliggersi una menomazione disumana, a strapparsi di dentro la felicità e la voglia di vivere, l’A M O R E con tutte le lettere maiuscole, quello che penetrava ogni fibra del suo corpo, ora giace esanime e ingarbugliato tra le mie mani.
So cosa devo fare. Mi tiro su, scuoto la testa per snebbiarmi gli occhi, metto l’imbroglio nella sacca e la chiudo: questa andrà a marcire nel Pozzo del Perdono.

Poi finisco di incollare la ferita che il Duca si era procurato per strapparsi di dentro la Vita e lo guardo.
Mi guardo, in realtà. Non ho avuto la forza di farlo in maniera cosciente e mi sono sdoppiato per poter, in sogno, concludere il lavoro sporco. Adesso vedo un corpo esanime, il mio, buono come un guscio vuoto e rotto, abbandonato a finire.
Beh, se nessuno ti ha mai amato, Duca, sarà il caso che lo faccia io.
Mi stendo sul banco, abbraccio me stesso e piango, di affetto e compassione per quell’uomo così vicino da essere Me.
Resisti Duca, ne uscirai e io imparerò a volermi bene, a capirmi e a perdonarmi, ma tu non mollare!
Tra le lacrime, in un riflesso vedo uno spicchio di luna che è passato, chissà come, fino ai miei occhi.

Tutti i racconti

0
0
2

Enea cresce bene

I racconti del parco

20 August 2025

Ogni momento ha un colore e un profumo, ogni colore è un profumo, e può evocare un ricordo. Da quando sono rimasta sola, tutte le domeniche passeggio al parco. Oggi una giovane coppia passeggia di fronte a me. Lei è minuta nervosa, pallida, bionda e con la ricrescita, lui è atletico scuro, con [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

0
0
3

La morte si paga solo con la morte 2/2

20 August 2025

Apro gli occhi. So perfettamente dove mi trovo: sono nella mia camera, e al mio fianco c’è Bianca che dorme. Sono le 5:30. Devo alzarmi: il turno inizia alle sei e non voglio fare tardi. È il mio ultimo giorno di lavoro. Da domani cambierà tutto. Ho trovato un nuovo impiego come magazziniere [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
13
26

La morte si paga solo con la morte 1/2

19 August 2025

Apro gli occhi. Mi guardo intorno. Ho un attimo di confusione, poi riconosco i luoghi: sono nella camera da letto, a casa mia. Di fianco a me dorme mia moglie, Bianca. Il suo sonno è tranquillo, cadenzato da un respiro regolare. I suoi lunghi capelli sono adagiati sul cuscino, e io non posso fare [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Oggetti Smarriti: Carissima Piccola Stella, sono felice che il mio racconto abbia suscitato in [...]

  • Piccola stella: ti saprò dire. ti dico la verità: ho trovato questa prima parte [...]

4
5
18

Scarti e idoli profani

19 August 2025

Tu che cammini davanti a me, e poco fa hai sparso brandelli di mondo, un riflesso di carte accartocciate, e una busta di patatine, svuotata dell’ultimo morso. Dimmi, a quale livello si curva l’anima per compiere un atto così privo di peso e di senso? In queste stradine che [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
4
30

Solo una bambina

18 August 2025

Di me amerò sempre la fanciullezza. La speranza, che alla fine è davvero l’ultima che se ne va. Quegli occhi lucidi un tempo di sogni e ambizioni, che oggi appaiono sfocati sotto il peso dei tormenti. L’ingenuità che ancora mi caratterizza dopo tanto, la schietta sincerità che troppo spesso mi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Grazie mille, Paolo e Lau!
    A volte mi lascio trasportare dal travolgere [...]

  • zeroassoluto: Ciascuno di noi interroga il bambino lontano, che malgrado tutto, resiste ancora [...]

3
5
17

Pensieri

Vas
18 August 2025

Sensazioni e pensieri sono la stessa cosa. È che non mi convince che il pensiero sia razionale, non mi convince la parola razionale. Razionale è allora un concetto con poche regole, un pensiero veloce e pratico alla sopravvivenza. Razionale invece dovrebbe essere tutto ciò che noi abbiamo, il motore [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Ho interrogato Gemin:
    "Cogito, ergo sum è una famosa frase [...]

  • zeroassoluto: Io non mi esprimo... non sono i grado di dare una mia opinione su un argomento [...]

2
2
16

Il Capanno dei cacciatori

"Dove l’uomo onorava il bosco"

18 August 2025

Il Rito del Capanno dei Cacciatori Il Rito del Capanno dei Cacciatori Ascoltate bene, perché questo non è un racconto come gli altri. È la storia di un momento sospeso tra la fine e l’inizio, tra l’estate che si ritira e l’autunno che avanza con passo deciso. In un angolo nascosto del bosco, c’è [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
20

Vita Digitalis et Aliae Evanescentiae

Con prefazione di Prof. Eusebio Rognoni

Miu
17 August 2025

Prefazione all’Edizione Metropolitana di Prof. Eusebio Rognoni – Direttore dell’Istituto per le Narrazioni Post-Mortem e le Identità Immaginarie, sede di Cavernozza in Selvis La Famiglia De Funebris non è solo un insieme di personaggi. È una genealogia deviante, una saga poetico-burocratica ambientata [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Heu! Nonnumquam redeunt et
    carminibus iocantur.
    Bene narras...

  • Miu: Non mi dire che stanno anche qui😂

4
7
23

Confessione

17 August 2025

“Papà ho una cosa molto importante da dirti”. La voce mi uscì flebile. Mi avvicinai alla finestra e spostai una lunga tenda blu che impediva ad uno splendido sole di fine Maggio di illuminare a dovere la stanza. La prima cosa che notai affacciandomi alla vetrata fu un incantevole prato inglese [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
8
25

Vi racconto in breve tre storie d'amore parallele.

Tra contrasti familiari e finali in tragedia,

17 August 2025

L’amore, spesso dolce e luminoso, può anche rivelarsi oscuro e tragico, specialmente quando i legami familiari si intrecciano con le passioni dei cuori innamorati. Le storie di Piramo e Tisbe, Giulietta e Romeo, e la leggenda del Giovane Vesuvio e di Capri offrono un affresco di amori impossibili, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: L'amore ha sempre il suo lato tragico, credo che sia così anche [...]

  • Gennarino: Ondine: Grazie a te per aver letto e commentato. Mi trovi d'accordo con [...]

4
7
28

La scrittura

16 August 2025

La scrittura è terapia la nostalgia porta via. Il tempo ferma nuovi orizzonti apre piacevole calma farà sentire. Con la punta sottile d'inchiostro intrisa la penna sul foglio si lascia trascinare in mille rivoli ornati e ondulati. Come incantevole danza la fantasia lascia piroettare e sogni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
26

Domenica 31/8/2025 last kiss (2/2)

16 August 2025

Un’ora dopo, al bar, seduto al solito tavolino con vista sulle scale dell’entrata, Sandro legge l’edizione cartacea del suo giornale preferito e non si accorge che una bella signora è appena scesa e si dirige verso di lui, da dietro gli mette le mani sul viso e gli domanda: «Chi sono?» «Troppo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

Torna su