Amina era nata in una famiglia problematica, dove gli adulti si perdevano a inseguire le proprie ossessioni e nessuno si occupava di lei, tranne che per farle assumere la quotidiana dose di infelicità.

Quando scendeva la sera, secondo la tradizione di famiglia, era tempo di andare a letto a leggere il libro di fiabe della buonanotte. Ben presto, però, la persona che si occupava di lei si trasformava in una ferma custode delle regole, anche delle più insensate. Per esempio, quando arrivava l’ora di spegnere le luci, usciva dalla camera chiudendo la porta e lasciando la piccola in un buio profondo. Amina chiamava piangendo per avere almeno una lucina accesa, piccola piccola, sul comodino: avevano appena letto la fiaba dell’uomo nero che porta via i bambini!

Inutile, le regole erano tassative. Allora la bambina si alzava, apriva la porta senza far rumore e camminava scalza sul pavimento gelido fino alla cucina, prelevava il gatto che ronfava tranquillo nel tepore della sua cesta e lo portava a dormire con sé per farsi coraggio. Dopo pochi minuti passava l’ispezione: il gatto, un po’ urtato, veniva riportato indietro (quante volte te lo devo ripetere che gli animali perdono il pelo e in camera da letto non ci devono neppure entrare!).

Per non arrendersi alla prepotenza degli adulti, non appena la porta veniva richiusa, Amina si alzava di nuovo, prendeva l’orsacchiotto di pezza dalla seggiolina accanto al letto e lo stringeva tra le braccia, per avere un morbido conforto nella stanza buia.

Ma la crudeltà è implacabile e alla seconda ispezione, con un pretesto, le veniva strappato via anche l’orsetto. “Ma perché, se sta sempre in camera?” protestava disperata la piccola. “Perché l’orso è finto, te l’ho detto, e ha gli occhi di vetro: se lo stringi mentre dormi, gli occhi si staccano, e il filo di ferro che li tiene insieme ti può graffiare”.

Così Amina, ogni notte, prendeva sonno su un guanciale bagnato di lacrime.

Una sera chiese all’angelo custode di portarla in un posto dove i bambini sono felici.

 

 Quella notte Amina si trovò a visitare un piccolo pianeta di una galassia lontana. Era sera e nel cielo ruotavano cinque lune arancioni, colorando tutte le superfici col riverbero della loro luce ramata. L’intero pianeta era un enorme luna park: gli altoparlanti diffondevano marcette allegre, nell’aria tiepida si spandeva ovunque il profumo dello zucchero filato. C'era un’atmosfera di festa.

Frotte di bambini ridevano felici e correvano sui prati, andando a mettersi in fila: c’era da prendere posto sui cavallucci delle giostre, aspettare il turno per salire sulle barche del laghetto o sulle montagne russe, entrare nel tendone della sala degli specchi, affollarsi attorno al chiosco delle mele candite, partecipare allo spettacolo dei due clown che misuravano la forza al punching ball meccanico, o darsi da fare al palchetto della pesca miracolosa e del bowling nel barattolo, senza alcun biglietto d'ingresso da pagare. Il tempo volava e la musica, la luce calda e brillante, l’atmosfera accogliente, il divertimento e le esclamazioni di gioia dei bambini resero indimenticabile la permanenza su quel pianeta di sogno.

 

  Gli anni passarono e durante l’adolescenza le difficoltà di Amina aumentarono. Più volte la ragazza meditò di prendere le sue poche cose e lasciare quella casa, ma l’avevano intimorita, convincendola che il mondo era troppo vasto per poterlo percorrere e non c’era nessuno a cui importasse di lei, là fuori.

Rifletté a lungo. Tutti quelli che conosceva si comportavano crudelmente; anche se tutto il mondo è paese e la maggior parte degli esseri umani viveva in quel modo, sapeva che è possibile vivere nella luce, nel calore, nell’affetto e nella gioia per averne fatto esperienza da bambina, in quel sogno. Sperò che altri esseri potessero serbare quegli stessi ricordi; forse erano pochissimi. Voleva incontrarli, i suoi simili che non avevano dimenticato di essere stati dei bambini; individui che avevano sperimentato chissà dove un modo alternativo per stare assieme: senza sopraffazioni, senza manipolazioni, senza considerare l’altro come un oggetto di proprietà. Era sicura che esistevano altri esseri umani con quei ricordi nel cuore: aveva riso felice con loro, sul pianeta Luna Park.

Decise quindi che avrebbe impiegato tutta la vita a cercarli, se fosse stato necessario. Quel sogno di tanti anni addietro continuava a irradiare luce: mostrandole la via, le avrebbe rischiarato il cammino.

Ecco che Amina finalmente aveva trovato uno scopo per vivere e tentare di superare le colonne d’Ercole. Ne valeva la pena.

 

 

Tutti i racconti

3
1
16

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
12

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
17

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
23

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
8
23

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello, delicato e mi sono commosso. Non dovevaxmorite Lyra....😢.Like

  • thecarnival: veramente ti sei commosso Dax? ... guarda che mi hai fatto il più grande [...]

3
7
36

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

  • Dax: carino....like

3
6
23

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
43

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

6
8
63

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

  • Lo Scrittore: ciak si gira... fermo immagine ..stop! buona la prima va bene così [...]

6
5
31

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
2
31

La foto della pazzia

15 November 2025

Presi le foto, quelle che la mia ragazza mi consegnava felice ogni fine settimana… per la quarta volta di fila era lì in mezzo alle altre. Non sopportavo quell’immagine… con lui lì. Sì lo vedevo, pensava di nascondersi, ma io lo vedevo proprio sullo sfondo, di profilo. Ricominciai a guardare le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like .
    Quanti noi esistono?
    per meglio dire quante maschere diverse [...]

  • Dax: urka, una bella storia di malattia mentale. Povero.😭.Like

2
6
29

Pomeriggio sospeso

15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: Pigrizia,il dolce far niente e,forse, la pace interiore sono tentatrici. like

  • FuoriFuoco: Concordo! 🙂

Torna su