“Come ha detto che si chiama? Carver? Per caso è americano?"

“Eh? Sì… cioè, poca roba in realtà, sono solo…”

“Capito, capito. Ok venga, da questa parte… non faccia caso agli altri, stanno provando i pezzi per lo spettacolo.”

Lionel si fece largo tra le quinte, storcendo appena il naso per l'odore peculiare che aleggiava nell'aria. Olezzo di teatro lo chiamava lui; lo conosceva bene e, anche se non ne era particolarmente amante, gli ricordava bei tempi. Davanti a lui, il regista camminava spedito e nel mentre ogni tanto tirava fuori una considerazione personale senza manco sapere se veniva ascoltato o meno.

“Sa, l'esordio è imminente e i ragazzi sono carichi; non è facile mettere su un musical, come immagino saprà. E sapere che uno dei nostri parteciperà a un film… ah ecco, scusi un secondo…”

L'uomo passò accanto a una specie di palchetto alto un pollice con tendina dorata dietro, sul quale una bambina vestita da bambola in posa da soldatino di piombo stava gorgheggiando, o almeno si fa per dire. Lui le si rivolse con fare paterno.

“Vai Robertuccia, ora il ritornello.”

La bambina si mise a urlacchiare note a caso con la bocca spalancata fissa, praticamente muovendo solo la lingua.

“Ulllllà, lllllà, llllà, llllà, llllllà, lllllà...”

Lionel la fissò esterrefatto per un paio di istanti, chiedendosi quale diavolo di spettacolo fosse in preparazione. Poi decise di lasciar perdere, forse nemmeno voleva saperlo. In fondo era lì solo per informarsi su di un papabile attore per un film in lavorazione. Robertuccia finì i suoi gorgheggi ululati, quindi il regista si complimentò con la pargola e tornò a lui.

“Vede, abbiamo un cast molto variegato. Questa che ha appena visto è la figlia della scenografa, ci teneva tantissimo a far esordire la bambina, dice che ha un talento naturale. Ha solo quattro anni, ma fa già la diva. L'abbiamo messa a fare un paio di cori da solista, è anche in odore di contratto discografico…"

Lionel non commentò, pensando che di quel passo Robertuccia si sarebbe trovata in analisi in quarta elementare, sempre se la madre non la portava in qualche talent. In quel caso, la psicanalisi poteva essere anche anticipata di un paio di anni.

Ad ogni modo passarono oltre e giunsero nel retropalco, dove una parte di scenografia doveva rappresentare un caffè anni cinquanta. Lì c'era l'attore che cercava, un tizio biondiccio con una gran banana di capelli come voleva la moda del tempo e l'aria dell'artista navigato. Costui stava cantando, o cercando di cantare, una canzone intensa e struggente. Va detto che l'impegno ce lo metteva anche, ma non che gli stesse riuscendo poi così bene. Un modo diplomatico per dire che faceva cagare.

“When mi hai detto te ne vaiiiii… non saresti tornata e you lo saiiii… ouuuu, ma peipe, il mio cuore hai arato! E questa è la mia canzone di abbandonato! Aaaaugh! Aaaauuuugh! Quanto mi manchi peipe, peipe…”

“Scusi, ma… questo sarebbe il vostro attore di punta?” fece Lionel con una punta di malcelato avvilimento.

“Certo!” disse il regista soddisfatto. “Sentito che voce? Ha dei numeri, glielo dico io. E adesso che anche il cinema gli ha puntato gli occhi addosso, è pronto a fare il grande salto.”

“Se lo dice lei…”

Il bel tomo nel finto cafè chantant fece un altro paio di acuti che suonavano tali agli ‘aaaaugh’ di prima, poi sganciò il gran finale con uno strillo in falsetto degno di un coglione strizzato in una morsa e scattò l'applauso degli addetti ai lavori. Lionel rimase a osservare il bellimbusto ringraziare manco fosse Peter Gabriel dopo un concerto, sperando di vedere saltare fuori quanto prima le telecamere di Scherzi a parte. Ma ovviamente non ne apparve nessuna.

“A proposito”, fece il regista, “di che genere di film si parla? No, perché lui è un artista completo, la nostra punta di diamante e sa, è piuttosto richiesto…”

“Uh… una commedia, perché?"

“Ah beh, in tal caso si dovrà un po' vedere il copione prima, la storia, le scene… c'è musica nel film? Se non c'è, la si potrà mettere… lui deve avere almeno un numero musicale. E poi il cachet…”

Lionel non attese nemmeno che avesse finito. Se ne andò tra le quinte mentre il regista stava ancora parlando, cosa facile dato che quello proseguiva a sproloquiare senza manco essersi accorto della sua assenza. Trovato un angolo appartato nei pressi dell'entrata alla zona camerini, tirò fuori il cellulare e chiamò un numero in memoria.

“Sebastiano? Sì, sono a teatro… l'ho visto. Senti, adesso vedi tu cosa decidere a riguardo, ma se vuoi il mio parere, questo qua è un coglione. Pure il suo… eh? No, ho parlato col suo regista. Ti stravolge il film, te lo dico. Ha subito… no, lo so che anche Stanley Kubrick ha avuto attori difficili, ma questo non è neanche… sì, va bene, ok. Lasciamo perdere. No, non lo mando affanculo. Non voglio la responsabilità di un'altra ordinanza restrittiva per te. Ciao. Ciao.”

Lionel chiuse la comunicazione. Fece per andare a dire al regista che non ne se sarebbe fatto niente e che poteva accettare tutte quelle fantomatiche richieste, ma decise di lasciar stare. Qualcosa gli diceva che i rifiuti non rientravano nella natura di un cialtrone.
E se anche glielo dicessi, pensò, forse manco se ne accorgerebbe. Andrebbe avanti a esaltare la sua creatura. Niente va', prenderemo un attore esordiente e amen. Magari uno che sa anche recitare, per dire.

Se ne andò in silenzio, sparendo dietro una quinta.

Tutti i racconti

2
2
9

Gemellaggio 3/3

21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    Bello!
    Piacevole da leggere, con una svolta finale che lascia [...]

  • Rubrus: Siamo qui perchè - secondo la teoria Alvarez - Kelly, tuttora la più [...]

1
1
9

La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
1
17

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
14

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
17

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
24

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
8
23

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello, delicato e mi sono commosso. Non dovevaxmorite Lyra....😢.Like

  • thecarnival: veramente ti sei commosso Dax? ... guarda che mi hai fatto il più grande [...]

3
7
36

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

  • Dax: carino....like

3
6
23

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
44

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

6
8
63

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

  • Lo Scrittore: ciak si gira... fermo immagine ..stop! buona la prima va bene così [...]

6
5
31

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su