Scusate il mio aspetto, ho dormito poco in queste ore, ricordo solo di essere salito su una carrozza e vedendo il sole sono sceso, dove mi trovo?

Siamo a Napoli, la città più bella del mondo, prendetevi da mangiare, la vedo stanca ed affamata.

-Sto viaggiando ma non so neanche il perché, forse lo scoprirò, ma non ora.

-Che sia un segno del destino? Vi racconterò una storia che ha come protagonista un uomo, una maschera di nome Pulcinella.

Qualcuno giura di vederlo passare tra i vicoli, saltellando e sbeffeggiando i ricchi, altri dicono che davanti i palazzi di potere, vada avanti e indietro, tenendo il capo chino per trovare le parole adatte da dire contro chi affama il popolo. Sembra che si adatti a fare, il fornaio, il contadino, venditore di intrugli, aimè ladro di polli, è anche un teatrante di quelli che raccontano la napoletanità. Porta una maschera, nera, molti pensano che mentre piange non voglia farsi vedere. Anche gli scugnizzi spiano dalle finestre, dicono che in scena usi scope di saggina, corni e campanelli. Mi fa piacere che tutto avete mangiato e gentilmente avete accettato. Ora che farete? Ma soprattutto, quale è il vostro nome?

Prenderò un'altra carrozza. Sento che devo ancora incontrare qualcuno. Il mio nome? Non lo ricordo ma di sicuro sono uno dei tanti.

 

Maschere

 

Ehi, ma voi chi siete che mi guardate così?

​-Sono appena sceso dalla carrozza, vengo da lontano.

-Certo che non mi impressionate signorino con le vostre belle maniere e il vostro sorrisetto malizioso. Diamine, che la Serenissima mi protegga, se per le strade, su carrozze e ovunque si debba incontrare vostri pari.

-Lei vede in me persona di lignaggio ma le assicuro che vengo dal popolo e spero che dopo questo incontro lo capisca.

-Voi fate come vi pare, a me piace fare a modo mio, stare con la gente, seguire i loro ingarbugliati amori, mettere insieme le persone che si piacciono...a questo proposito, credete forse che non l’abbia vista adocchiare la giovincella che ho salutato poc’anzi?

-Il carattere non le manca amica mia, ciò mi piace e rende il nostro incontro emozionante, in ogni caso quella di prima era solo una sbirciatina.

-Credevate di farla franca? Nulla vi dirò di lei, che ne sapete voi? Credete che qualche sorrisetto ben assortito vi dia accesso a qualcosa di così intimo e personale?

-Sa che lei ha ragione, l’essere attirato da uomini o donne è cosa assai delicata, ma ci pensi, accade sia ai poveri che ai ricchi, sia ai tonti che agli scaltri.

-Tante ne ho viste di cose e di vicende stando a servizio facendo finta di non vedere e di non capire ma arrangiando tutto a modo mio. L’intelligenza della vita, sapete forse voi cos’è?

Signorina azzardo, ma temo sarebbe solo un pensiero che il vento, arrivando dalla laguna, porterebbe via.

-Beh, neanch’io, ma ce l’ho dentro che mi scorre nelle viscere e mi fa sobbalzare quando sulla povera gente vedo dei soprusi.

Nobile da parte sua, le ingiustizie non dovrebbero esistere. Un suo concittadino, Molière diceva questo: “Gli alberi che sono lenti a crescere portano i frutti migliori.” “Sforziamoci di vivere con decenza e lasciamo che gli sciocchi dicano quello che vogliono.” “Bisognerebbe fare un lungo esame di coscienza prima di pensare a criticare gli altri.”

-Io faccio di tutto per aiutare chi si ama a dispetto di intriganti e prepotenti, ma voi, signorino mio, vedo dalla piega sulle vostre labbra che mi guardate con sospetto. Però lo confesso, sono un’imbrogliona che in buona fede confonde le carte in tavola, ma signorino faccio di testa mia, sapeste che belle soddisfazioni che mi prendo!

-Lo vedo mia cara, perbacco come vi chiamate? Dopo questa chiacchierata è sfuggito ad entrambi.

-Ma come, non sapete chi sono? Tutta Venezia conosce la sposa civettuola di Arlecchino, sapete che vi dico? “auguro a voi. Buona vita. E fu così che Colombina scomparve tra la folla.

 

Maschere

 

-Dottò sé sapesse questa mattina che mi è successo, ha un minuto che glielo racconto?

-Sentiamo

-Alle sei di mattina aspettavo il bus, ma sotto la pensilina si intravedeva un fagotto, la seduta della pensilina era occupata da un malloppo di cartone e coperte, buste sparpagliate di cenci e bottiglie vuote di vino, un barbone che dorme, ma non ci faccio caso, poi che succede? Il tizio si alza, gira dietro la pensilina di fronte alla piazzetta e fa per pisciare, si ingobbisce, cerca di sbottonarsi ma non se lo trova, fa freddo sicuramente gli si è rimpiccolito oppure ha le mani rattrappite che non c'è là fa a trovarselo. Operazione che dura diversi minuti e infatti il poveraccio alla fine si piscia sotto, gli cola addosso ma poi come gnente fosse si rigira e va a rimettersi dormire sotto il cartone, intanto sulla piazzetta passava gente, qualcuno lo ha visto, altri di corsa non se ne sono accorti.

-Signore come ha detto che si chiama? Mario giusto? Io non ricordo il mio di nome, ma poco importa. Questa storia assomiglia a qualcosa che ho visto nel viaggio che sto compiendo, dispiace che le persone possano precipitare così in basso senza poter più risalire a galla. E questo fa intravedere che la vita è crudele, forse per consolarmi immagino sia distratta e sfortunata.

-Dottò io non mi stupisco ma stà scena a Roma e in qualsiasi altra città nun sè pò vedè, ma la colpa mica è di quel poveraccio ma della società, anzi delle istituzioni, ma lei le vede le auto blu, ma lei li vede i politici in tv? Cjaveva ragione quello del film, “tutte chiacchiere e distintivo” e intanto quello dorme sotto un cartone e si piscia addosso senza vergogna di fronte alla gente che passa. Ma possibile che le istituzioni non hanno una soluzione? Dottò ma lei lo conosce il vecchio detto “panza piena nun penza pè quella vòta” ?

-Vede cario Mario è da tanto che viaggio. Ho visto Napoli ad esempio, bella, fervida di immaginazione, dove di panze vuote ne ho viste davvero tante. Poi mi sono trovato nelle calli di Venezia, dove un tempo regnava la nobiltà, ma anche lì il popolo soffriva, Infine qui, nella sua bella Roma, dove nonostante i tempi moderni, il barbone è ancora lì che urina in un angolo del suo giaciglio. 

Pulcinella, Colombina, lei che potrei definire un classico Rugantino. Maschere, agli occhi della gente che non sa guardare oltre la punta del proprio naso, Sono convinto che voi li vediate come me, gente che sono anima, carne, sangue, grazia e sfacciataggine, occhi scavati, mani leste, linguaggio tagliente ed arguto. Il popolo, che a volte si nasconde e a volte usa delle maschere per poter urlare. Mario o meglio Rugantino, Colombina, Pulcinella, beviamoci del buon vino rosso e brindiamo alla vita e alla speranza che finalmente l'umanità riveli il lato migliore di noi stessi.

 

In questa breve storia un uomo ha viaggiato, visto tre luoghi, tre maschere, scoprendo che egli stesso era una maschera fra le tante e che ancora nulla è perso -  Maschere - Edit by: Piccola Stella & Walter Fest & Patapump

 

Tutti i racconti

0
0
9

Vestigia Di Losu

18 January 2025

Sbocci come neve profumata, candida e delicata nella tua grazia allo sguardo dell'etra clemente all'albore delle ultime fredde folate sui rami intrecciati del Losu, dipingi lo sguardo di dolce trasogno. E sotto la tua folta pioggia d'incanto di petali che, come secchi coriandoli, s'adagiano come [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
11

L'Impronta 1/2

Un racconto in versione teatrale

18 January 2025

L'impronta Sabrina e Marcello sono sposati da tre anni. Ma reciprocamente insoddisfatti. Lei desiderosa di diventare mamma, come tutte le donne, lui non è in grado di procreare. Lei continuamente gli rimprovera la sua condizione colpevolizzandolo, lui rimprovera a lei gli atteggiamenti di chiara [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
1
13

Radice

18 January 2025

Mi troncasti Mi spogliasti Strappasti ogni germoglio intriso in me. spegnesti la luce dei miei reni bucasti la voce dei polmoni miei bruciavi e alimentavi la fiamma della sofferenza un’angoscia clandestina un furore così grande Non era vento ma raffiche taglienti Io sanguinante [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

1
1
11

Come cominciò 1/3

In memoria di Fredric Brown che col suo “La risposta” ci aveva visto lungo.

18 January 2025

Floyd Milton lasciò che l’assistente di studio gli slacciasse il primo bottone della camicia e allentasse la cravatta. Un po’ gli spiaceva, fiero com’era del suo nodo impeccabile, ma aveva ragione. Gli dava l’aria dell’uomo elegante, ma che non si piega alle convenzioni ed è convinto delle proprie [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
8
23

Settembre 2024

17 January 2025

Settembre 2024 Ho fermato i miei passi nel tuo cuore dove ogni tumulto s'acqueta Nei tramonti infuocati di settembre il sapore dolce amaro dei melograni maturi Nei tuoi occhi rifrazioni screziate di pietra d'opale che luce attraversa, la malinconia espiata dei peschi in fiore. Ho vissuto [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Adribel: Un anniversario solenne. Poesia molto delicata.

  • Dario Mazzolini: grazie di cuore ❤ Adribel per la pazienza di leggermi. Mi permetto un 🤗 abbraccio.

3
5
30

Niente più qualcosa di più.

17 January 2025

Dottoressa buonasera. Le scrivo dalla mia camera, la lampada accesa sopra la mia scrivania e la luce dello schermo che proietta una luminescenza azzurra sulle mie mani posate sulla tastiera. L’atmosfera è calma, non c’è nessuno in casa ed io mi sono ritagliato un po’ di tempo per buttare giù due [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
6
24

Pensieri sghembi

17 January 2025

Hai la bocca rossa, muta, serrata da silenzi antichi nella triste risacca in cui ristagnano i tuoi pensieri. Gli occhi sono grandi, tondi, fiutano lenti una vita che pensi d’aver perduto, ceduta ad altre sordità. Osservo quella foto: aggiungere lati alla tua posa, nei pensieri sghembi che non [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
5
27

VITE SOSPESE

17 January 2025

Siamo sul taxi diretti verso un ristorante di lusso a Mosca, l’invito arrivato poche ore prima da un vecchio cliente di Marco. Gli piace frequentare persone ricche e potenti, ostentando una ricchezza che non gli appartiene davvero. Arriviamo al Beluga a pochi passi dal Cremlino e la sua eleganza [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
5
28

CALDO FREDDO

16 January 2025

Ghiaccio superficiale. Freddo. Delle lastre bloccate da una recinzione ovale più o meno grande quanto una pista da ballo. Luci intermittenti colorate. Due entrate: una a destra e una a sinistra. Di fronte all'entrata destra, un passaggio da cui tutti entrano con le proprie scarpe ed escono con [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • tsubakitale: Grazie molte, Rocco Malaparte e Lo Scrittore, che ho raggiunto l'obiettivo [...]

  • tsubakitale: L'esilioDiRumba, wow! Sicuramente avrai avuto la vista perfetta per immaginare [...]

2
1
18

Vite in attesa

16 January 2025

VITE IN ATTESA Fa caldo, c’è un odore acre di fumo, il gas di scarico entra dalle finestre rendendo l’aria quasi irrespirabile. All’ingresso occhi scavati si girano verso di noi, facce segnate dalla stanchezza, vestiti stropicciati, corpi rannicchiati. Salendo due scalini entriamo nella sala [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
3
19

Il Tempo

16 January 2025

C'era un tempo, in cui il tempo non scorreva; nessuno lo considerava e nessuno ne aveva bisogno; non si moriva mai, poiché il tempo, non passava. L'universo che è un'entità viva e intelligente, amava gli uomini e si lasciava esplorare volentieri; ma non si sentiva ricambiato. Gli uomini, man mano [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • L’esilioDiRumba: Letto. Io sono convinto che la vita potrebbe anche procedere senza necessariamente [...]

  • ducapaso: Per curiosa coincidenza, tempo fa ho scritto una cosa estremamente tecnica [...]

1
2
25

Ineluttabili memorie

16 January 2025

“Questo mio racconto è stato recentemente scelto, inserito e pubblicato nella raccolta di racconti del concorso letterario online “Racconti familiari”. Lo condivido con voi egualmente, nonostante la finalità sarebbe stata quella di poter partecipare anche con questo racconto al Contest 49 racconti, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su