La luce delle due stelle, quel mattino tiepido, avvolto da una bruma che lo rendeva magico, illuminò la disperazione nel grande regno. 

Le fate volavano sul lago urlando il nome di una compagna. Le loro voci, solitamente melodiose, erano divenute graffianti come il gracchiare delle cornacchie. 

Dran che preferiva il "cornacchiare" al "fatare", affacciato alla grotta della Pietra Mora, osservava il trambusto sottostante che ne aveva interrotto il sonno. 

Una cicala invernale, avvolta nel suo mantello di petali di rosa, in arcione ad una "calabrina" estiva dalla livrea rosso fuoco, si fermò a mezz’aria davanti a Dran: 

“Beh, che ci fai lì! Muoviti! È successo un fattaccio!” Dran la guardava con le pupille immobili con disinteresse. 

“La fata delle fragole è scomparsa! E tutti la stiamo cercando! Muoviti! Vestiti!” – aggiunse la "calabrina". Dran si guardo il membro ancora eretto dalle immagini di un sogno, non proprio romantico, i cui effetti non erano ancora cessati. Si grattò la nuca, spalancò la bocca in uno sguaiato sbadiglio e, mentre rientrava, emise una sonora scorreggia così puzzolente che la "calabrina" perse alcuni battiti d’ali e quota prima di tornare alla ricerca.
Dran era un nano. Uno di quelli sotterranei che costruiscono città, strade, ponti al di sotto delle radici dei cipressi stortignaccoli. Che son cipressi dall’aroma di sigaro e i nani ne fumano i rizomi. 

A Dran non piaceva stare sotto, ma sopra la terra. E gli era sgradito il fumo. Per tali scelte era stato bandito dalla comunità dei nani.

Si lavò velocemente, indossò i pantaloni di cuoio, la camicia di scaglie ammuffite di armadillo, scudo di carapace di peocio gigante e spada forgiata da una lingua di camaleonte albino. “Dannazione! I calzari…” – imprecò. Calzò stivali intrecciati in fibra di cocco nordico e scivolò nel cunicolo d’uscita.
Avvolto, ma non travolto dalla baraonda, iniziò a ragionare, sotto un unto albero di pinzimonio. I pensieri gli apparivano più chiari nel rumore anziché nel silenzio.
“La fata delle fragole…mmmh…ad ovest le montagne di panna…a sud il fiume di champagne Cristal rosé!” Si diresse verso le montagne.
La sierra Nata aveva un’origine leggendaria. Al tempo delle grandi balene musattere, quando ancora vivevano sulla terra, una madre per sfamare una miriade di cuccioli, sollevò, disperata, gli occhi alla Nuvola Lattea e questa, percepiti i sentimenti, allentò il proprio abbraccio e, dal cielo viola, caddero meteore burrose. 

Dran scavò cunicoli alla ricerca della scomparsa e urlava il suo nome. Ogni ricerca fu vana. Si recò allora al fiume che scrosciava tra le rocce diamantine con un superbo accento perlato. E lì su uno sperone avvolto da una nebbiolina inebriante, Dran la vide. Singhiozzava e aspirava quelle goccioline alcoliche, disperata. 

Le fate si sa, sono astemie. 

Le si avvicinò e capì. 

Un materno gonfiore pronunciato le impediva di volare. 

Le fate si sa, devono rimanere vergini, per essere fate.

Era bellissima. Dran le si avvicinò. Lei piangeva, piangeva lacrime di limone che le bruciavano la pelle delicata del viso del colore della menta. Piangeva come solo possono piangere gli occhi di un amore non ricambiato e impossibile. 

Le tese la mano. 

Insieme raggiunsero la grotta attraversando la confusione che ancora regnava. Nessuno si avvide di loro. 

Dran si prese cura della fata la quale si innamorò di quel nano un poco grezzo, ma che, senza remore, le aveva offerto se stesso e, senza imposizione alcuna, l’aveva accolta nella sua spoglia grotta, anche se era una vergogna per la stirpe delle fate.
Quando nacque, il piccolo aveva le sembianze di un umano. Uno di quelli che abitano la realtà e non la fantasia. Due mondi che possono vedersi, appena toccarsi, ma mai amarsi, così come scrisse il saggio Zenone.
Dran e la fata Cristal, così decise il proprio nuovo nome, crebbero quel bambino sul confine dell’immaginario, insegnandogli che l’amore non è un paradosso. Che Achille può raggiungere la tartaruga e amarla, così come un nano bandito e una fata svergognata si sono raggiunti, toccati e amati.

Cristal ha nuove forme oggi. Al suo seno si allattano un nano delicato ed una fata rozza.
Dran li guarda e piange. 

Piange come solo possono piangere gli occhi di un amore ricambiato e possibile. 

Cristal, dolcemente, sorride.
E si amano ancora.

Tutti i racconti

3
1
10

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
9

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
17

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
21

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
7
23

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: esattamente Rubrus:))))

  • Dax: Bello, delicato e mi sono commosso. Non dovevaxmorite Lyra....😢.Like

2
6
35

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Curioso che sembri drammatica. Voglio dire, non più della vita reale: [...]

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

3
6
23

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
43

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

6
8
61

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

  • Lo Scrittore: ciak si gira... fermo immagine ..stop! buona la prima va bene così [...]

6
5
31

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
2
31

La foto della pazzia

15 November 2025

Presi le foto, quelle che la mia ragazza mi consegnava felice ogni fine settimana… per la quarta volta di fila era lì in mezzo alle altre. Non sopportavo quell’immagine… con lui lì. Sì lo vedevo, pensava di nascondersi, ma io lo vedevo proprio sullo sfondo, di profilo. Ricominciai a guardare le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like .
    Quanti noi esistono?
    per meglio dire quante maschere diverse [...]

  • Dax: urka, una bella storia di malattia mentale. Povero.😭.Like

2
6
29

Pomeriggio sospeso

15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: Pigrizia,il dolce far niente e,forse, la pace interiore sono tentatrici. like

  • FuoriFuoco: Concordo! 🙂

Torna su