Mi sono messa nelle sue mani e ho salito le scale della felicità a una velocità supersonica che mi lasciava senza fiato. Non arrivavo mai in cima, perché ogni giorno c’era un gradino da salire, un’emozione da scoprire. Se mi fermavo, avevo le vertigini e allora mi aggrappavo alle sue mani per non cadere.
Le sue mani su di me, mi facevano provare sensazioni che avevo letto solo nei libri e insieme ci lasciavamo trasportare e travolgere da emozioni nuove ogni giorno di più.
Quando potevo lo seguivo nei vari tornei di tennis in giro per l’Italia. Osservavo le sue mani mentre giocava. Subivano una trasformazione degna del migliorillusionista: da gentili diventavano nervose. La sinistra, stretta attorno all’impugnatura ( era mancino ), diventava possente e dura come un mattone; la destra, quando seguiva la pallina nella battuta, sembrava la lama di un coltello appena affilato.
Dopo il match point, nell’euforia della vittoria, alzava sempre la mano, allargava le dita e poi le richiudeva a pugno, quasi a voler afferrare l’aria impregnata della sua forza. Era invece il gesto con il quale diceva a me: “ Ho vinto perché ti amo, tu mi dai la forza per vincere…”.
Quando invece non potevo seguirlo di persona, lo guardavo in TV. Dopo la vittoria e il gesto di rito, alla fine dell’intervista, avvicinava e appoggiava la mano alla telecamera e io attendevo quel momento per appoggiare la mia allo schermo televisivo: la mia mano nella sua anche attraverso l’etere. Riuscivo a sentire il suo calore, nonostante tutto, anche a chilometri di distanza.
Fin dalla prima volta che avevo osservato la sua mano, sapevo che sarebbe andato lontano, che avrebbe ottenuto quello che voleva nella vita. La linea della fortuna e del successo era molto lunga e profonda. Quella dell’amore era molto marcata, ma si divideva alla fine come un vecchio ramo senza foglie.
La sua carriera tennistica andava a meraviglia: testa di serie n.1 al Roland Garros, Wimbledon, US Open. Vittorie su vittorie. Era felice e io con lui bevevo di quella felicità che ci teneva stretti l’una all’altro, mano nella mano, insieme nel suo cammino, nella scalata al successo, gradino dopo gradino.
Soffrivo terribilmente di crisi di astinenza da contatto quando stava via 15 giorni di seguito.
La mia mano senza la sua era persa, vagava come un’anima disperata nel Purgatorio dell’attesa. Era così tanta la sofferenza che, quando la mia mano rincontrava la sua, la sensazione di calore che provavo, bruciava tutte le paure che mi avevano accompagnato nei giorni di esilio.
La mia mano nella sua e la sua nella mia, in un fuoco liberatorio, quasi catartico.
“ Devo andare a New York. Un allenatore mi vuole nella sua squadra...” Mi ha detto una sera prendendomi il viso tra le mani.
“ Dov’è il calore che ho sempre provato? Sento freddo…” ho pensato.
“ Vieni con me, ti sposo così staremo sempre insieme…”. Le sue mani si intrecciavano con le mie, cercando una risposta affermativa.
“ Non posso – gli ho risposto senza guardarlo negli occhi ormai colmi di lacrime che non riuscivo ad imprigionare – ho solo sedici anni…”.
Una lacrima è riuscita a scappare e un’altra, e un’altra ancora in un fiume in piena.
La sua mano ha cercato di raccogliere la prima lacrima, poi la seconda, la terza, ma non riusciva ad afferrarle tutte.
Mi sono accorta che anche lui piangeva, ma non mi importava. Lui aveva già fatto la sua scelta e io l’avevo letta nelle sue mani prima ancora di capire quanto lo avrei amato.
Le nostre lacrime gli scendevano dal polpastrello al palmo tra il medio e l’anulare e lì si fermavano. In uno strano gioco di luci formavano un anello, una vera d’acqua salata destinata ad evaporare in breve tempo.
La mia mano nella sua , la sua nella mia in un oceano salato per l’ultima volta…
E’ partito per New York. Ho saputo, dopo qualche tempo, seguendo la sua carriera e la sua vita solo sui rotocalchi, che aveva sposato una tennista americana.
Non ho mai dubitato del suo amore. Io sono stata importante per lui, quanto lui per me. Ma questi sono gli scherzi del destino. Forse se avessi messo la mia mano nella sua in un altro momento della vita, sarebbe andata diversamente. Forse.
Non ho più rivisto quelle mani, ma tante volte le ho sognate.
Ho incontrato altre mani, ma non ho più provato le emozioni di allora. Erano gentili, calde, a volte anche brutali, ma nessuna mi ha più fatto sentire le stesse sensazioni che mi avevano accompagnato nel periodo dell’adolescenza. Parafrasando una famosa frase, posso affermare con assoluta certezza che la prima mano non si scorda mai.
Un boato di esultanza mi fa capire che la partita è finita.
Persa nei miei ricordi, non ne ho seguito l’andamento, ma uno sguardo rapido al tabellone mi fa capire che la squadra dei miei figli ha vinto. Sono contenta per loro.
Li cerco nella fiumana di gente che si accalca verso l’uscita. Il rumore è assordante e rimango per un attimo stordita.
Un capannello di persone mi impedisce di scendere, pare che sia caduto qualcuno.
“ Mamma – è la voce di mio figlio che cerca di superare il caos che ci circonda -…uta!”
Non riesco a sentire, ma dalla sua espressione capisco che deve essere successo qualcosa a mia figlia.
Spintono di qua, chiedo permesso di là e quando arrivo, la vedo in un mare di lacrime per una brutta sbucciatura e la mano che io conosco così bene che le accarezza la nuca e la tranquillizza con parole che non riesco a udire, ma che capisco essere efficaci osservando l’espressione di mia figlia fiduciosa, attenta, quasi rapita da ciò che lui le sta dicendo.
Ha persino smesso di piangere: “Qualunque cosa le abbia detto, io so che e’ in buone mani…” penso e sorrido.
Lui alza la testa seguendo con lo sguardo la mano di mia figlia che si allunga verso la mia. Non noto nessun tipo di stupore quando mi vede, forse guardando mia figlia ha fatto due più due dato che lei è identica a me. Poi fissa i suoi occhi dentro ai miei, come tante altre volte aveva fatto e un brivido mi percorre tutto il corpo.
“ Ciao campione…” gli dico porgendo la mano libera, “ Ciao a te Fairy…”.
La mia mano nella sua e la sua nella mia vent’anni dopo, nel tenero ricordo di un’energia ormai bruciata che non tornerà mai più…  
  


  


Tutti i racconti

2
4
25

Solo una bambina

18 August 2025

Di me amerò sempre la fanciullezza. La speranza, che alla fine è davvero l’ultima che se ne va. Quegli occhi lucidi un tempo di sogni e ambizioni, che oggi appaiono sfocati sotto il peso dei tormenti. L’ingenuità che ancora mi caratterizza dopo tanto, la schietta sincerità che troppo spesso mi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Grazie mille, Paolo e Lau!
    A volte mi lascio trasportare dal travolgere [...]

  • zeroassoluto: Ciascuno di noi interroga il bambino lontano, che malgrado tutto, resiste ancora [...]

2
3
10

Pensieri

Vas
18 August 2025

Sensazioni e pensieri sono la stessa cosa. È che non mi convince che il pensiero sia razionale, non mi convince la parola razionale. Razionale è allora un concetto con poche regole, un pensiero veloce e pratico alla sopravvivenza. Razionale invece dovrebbe essere tutto ciò che noi abbiamo, il motore [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: non sono la stessa cosa, non possono esserlo. al limite le sensazioni possono [...]

  • Rubrus: Come dice chi mi ha preceduto, le sensazioni non sono pensieri, ma derivano [...]

1
1
12

Il Capanno dei cacciatori

"Dove l’uomo onorava il bosco"

18 August 2025

Il Rito del Capanno dei Cacciatori Il Rito del Capanno dei Cacciatori Ascoltate bene, perché questo non è un racconto come gli altri. È la storia di un momento sospeso tra la fine e l’inizio, tra l’estate che si ritira e l’autunno che avanza con passo deciso. In un angolo nascosto del bosco, c’è [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
18

Vita Digitalis et Aliae Evanescentiae

Con prefazione di Prof. Eusebio Rognoni

Miu
17 August 2025

Prefazione all’Edizione Metropolitana di Prof. Eusebio Rognoni – Direttore dell’Istituto per le Narrazioni Post-Mortem e le Identità Immaginarie, sede di Cavernozza in Selvis La Famiglia De Funebris non è solo un insieme di personaggi. È una genealogia deviante, una saga poetico-burocratica ambientata [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Heu! Nonnumquam redeunt et
    carminibus iocantur.
    Bene narras...

  • Miu: Non mi dire che stanno anche qui😂

3
5
22

Confessione

17 August 2025

“Papà ho una cosa molto importante da dirti”. La voce mi uscì flebile. Mi avvicinai alla finestra e spostai una lunga tenda blu che impediva ad uno splendido sole di fine Maggio di illuminare a dovere la stanza. La prima cosa che notai affacciandomi alla vetrata fu un incantevole prato inglese [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
22

Vi racconto in breve tre storie d'amore parallele.

Tra contrasti familiari e finali in tragedia,

17 August 2025

L’amore, spesso dolce e luminoso, può anche rivelarsi oscuro e tragico, specialmente quando i legami familiari si intrecciano con le passioni dei cuori innamorati. Le storie di Piramo e Tisbe, Giulietta e Romeo, e la leggenda del Giovane Vesuvio e di Capri offrono un affresco di amori impossibili, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Gennarino, che ci ricorda tre storie d'amore finite in tragedia.
    Adesso [...]

  • Rubrus: Dove si dimostra che le trame, gira e rigira, sono sempre le stesse, e voler [...]

4
6
27

La scrittura

16 August 2025

La scrittura è terapia la nostalgia porta via. Il tempo ferma nuovi orizzonti apre piacevole calma farà sentire. Con la punta sottile d'inchiostro intrisa la penna sul foglio si lascia trascinare in mille rivoli ornati e ondulati. Come incantevole danza la fantasia lascia piroettare e sogni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
26

Domenica 31/8/2025 last kiss (2/2)

16 August 2025

Un’ora dopo, al bar, seduto al solito tavolino con vista sulle scale dell’entrata, Sandro legge l’edizione cartacea del suo giornale preferito e non si accorge che una bella signora è appena scesa e si dirige verso di lui, da dietro gli mette le mani sul viso e gli domanda: «Chi sono?» «Troppo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
21

L'ombrello

16 August 2025

Pioveva quel giorno, ma cosa potevo farci? L’uscita era programmata da giorni e rinviare e pazientare ancora per vederla, io non ci riuscivo. Dieci minuti prima dell’orario concordato mi eri piazzato sotto l’albero prestabilito per l’incontro. Pioveva già dal mattino, e presi il mio ombrello fortunato. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Adribel: Che bel racconto, di quelli che fanno sognare!

  • zeroassoluto: ... dietro di me un colorato ombrello rosa si era palesato sulla mia testa...
    "Sembri [...]

5
6
38

Pasta reale

15 August 2025

A volte nel fondo buio delle serate estive c'è un arcano silenzio. Nell'umidità cavernosa delle ventitré solo qualche piccolo gruppuscolo di giovani rompe il ritmo cantando a squarciagola canzoni che non riconosco. E a quei canti risponde un abbaiare guerriero di cani da giardino, che s'accaniscono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Ciao Sandro!
    Per prima cosa ti ringrazio immensamente...
    "Perché" [...]

  • Sandro Amici: Già questo appunto è un degno racconto, che mi ha scatenato un [...]

3
6
19

Un grande amico

15 August 2025

Dopo una giornata in ufficio, avevo proprio voglia di fare due passi. Camminavo senza meta, con lo sguardo basso e le mani in tasca. — Ninuzzo! Uè, Ninuzzo! Mi volto. Un uomo sulla cinquantina si avvicina con passo deciso. Ha un completo bianco un po’ appariscente, camicia nera sbottonata fino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • CURZIO LUCANO: Grazie per i commenti. Mi fa piacere sapere che non sono l'unico smemorato [...]

  • Camillina: Bello! Mi ricorda di non essere la solo a non ricordarmi niente.😜

3
8
16

Domenica 31/8/2025 last kiss (1/2)

15 August 2025

Sono arrivato tardi, dopo le nove il parcheggio è un incubo, io stavo pensando di mettere la macchina sotto alle fresche frasche, invece già è tanto se trovo un angolo ombreggiato, i ricordi del passato ti fanno fare delle imbecillità senza pari, il posto dove andavo al mare quando ero piccolo, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Dario... siamo proprio noi, personaggi attempati che hanno smesso di [...]

  • Dario De Santis: Grazie a tutti, domani cercherò di rassenerarvi, non è tutto [...]

Torna su