La mia storia con la S.S. Lazio nasce nel 1958, avevo otto anni. Sono trascorsi diversi lustri da quel bellissimo giovedì ventiquattro settembre, ricordo benissimo le foto sui giornali, purtroppo solo quelle perché a casa mia non era ancora arrivata la televisione, ricordo la felicità di mio padre e dei suoi amici, e la mia naturalmente. Ricordo anche che quella gioia non la condivisi con nessuno dei miei compagni di giochi e di scuola, perché tra questi ero l’unico tifoso della Lazio, circondato da una marea di “romanisti”  e “milanisti”. Di cosa sto parlando? Del primo trofeo vinto dalla mia squadra del cuore, la Lazio, e precisamente della Coppa Italia 1958. Da quel giorno cominciai ad aspettare con impazienza i pomeriggi delle domeniche per ascoltare alla radio la trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto”, programma radiofonico che mi accompagnerà fino all’età adulta.

La prima partita che vidi dal vivo allo stadio però non fu della mia Lazio, bensì della Nazionale italiana, fu il ventotto febbraio 1959 (sulle date mi sono documentato, non sono Einstein) e la partita   Italia–Spagna, sinceramente non mi torna alla mente se fosse un’amichevole oppure valevole per qualche competizione ufficiale. Ci andai insieme a mio padre, ricordo che anticipammo il pranzo perché in quegli anni d’inverno le partite iniziavano alle quattordici e trenta e ci dirigemmo verso lo stadio Olimpico di Roma, ero molto eccitato e tenevo stretta tra le mie mani una piccola bandiera tricolore che iniziai  a sventolare non appena prendemmo posto sugli spalti dello stadio. Durante il tragitto mio padre mi dava informazioni sulla partita, così venni a sapere che tra le fila della Spagna giocava il più forte giocatore di quel periodo, Alfredo Di Stefano, e che nella nazionale italiana c’erano ben quattro giocatori della Lazio che l’anno prima avevano giocato con la Fiorentina la finale di Coppa Italia, vincendola naturalmente, forse mio padre mi diceva questo per enfatizzare al massimo la vittoria della squadra biancoceleste nel prestigioso trofeo.

La partita terminò  con il risultato di  uno a uno con reti appunto di Di Stefano e Lojacono per l’Italia. Quest’ultimo giocatore entrò subito nelle mie simpatie per il gol che fece, ma cominciai a odiarlo quando l’anno successivo passò nelle file dell’odiata Roma, la squadra che sta sull’altra sponda del Tevere. Per quanto riguarda le partite di club la prima alla quale assistetti fu appunto  quella del derby  Roma-Lazio in data diciannove marzo 1961, rimasi colpito dalla grande coreografia all’interno dello stadio, una miriade di bandiere biancazzurre e giallorosse mescolate insieme  e svolazzanti. Eh sì, perché all’epoca tra i tifosi delle diverse squadre c’era un grande rispetto, la vera sportività con la S maiuscola, si trovavano seduti gli uni accanto agli altri e ognuno tifava per la propria squadra, al massimo ci poteva scappare una scazzottata che veniva subito sedata dagli altri spettatori ma poi si ritornava a tifare tranquillamente.

Dunque, tornando al derby, appena  all’interno dello stadio quasi ebbi paura nel vederlo stracolmo di gente, non avevo mai visto niente di simile, tanti  cori e canzoni adattate per l’occasione e soprattutto tanti sfottò, alcuni dei quali erano abbastanza simpatici e ti strappavano delle enormi risate dalla bocca, altri un po'  meno  e spesso offensivi, da ambo le parti  che lasciavano molto a desiderare in quanto a educazione e che erano pretesti appunto per iniziare le suddette scazzottate. Ma il bello doveva ancora venire.

Per dovere di cronaca il derby venne vinto dalla Lazio, con mia somma gioia. Uno degli sfottò più simpatici era quello del “funerale”. Consisteva nell’affittare un carro funebre compreso di bara (naturalmente vuota) e fare il giro delle vie più affollate della Capitale con  questo carro e con sulla bara la bandiera con i colori della squadra che aveva perduto il derby, non solo ma al seguito un corteo di persone con sciarpe dello stesso colore. Che bello quel giorno vedere un funerale tutto giallorosso! Ma quella gioia fu uno zuccherino che si sciolse ben presto, perché quell’anno alla fine del campionato la Lazio per la prima volta nella sua storia venne retrocessa in serie B, vidi la tristezza nella faccia di mio padre, antagonista di quella gioiosa e felice di qualche anno prima l’indomani della conquista della Coppa Italia.

Io non capivo ancora bene cosa volesse dire Serie A o Serie B, per me la domenica c’era la partita della Lazio e questo mi bastava, poi mio padre mi spiegò che l’anno successivo la nostra squadra non avrebbe giocato più con Milan, Inter, Juventus, Riomma, ma con squadre inferiori, ma io ero contento lo stesso perché dal campionato successivo mi avrebbe portato tutte le domeniche allo stadio facendomi l’abbonamento alle partite. Cominciò così la mia fede di semplice tifoso laziale prima e poi col passare degli anni anche di “antiromanista”, fede che ho trasmesso con orgoglio a mio figlio Daniele il quale non ha esitato un attimo ad abbracciarla.

Tutti i racconti

4
4
21

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

6
5
23

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
6
29

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
5
19

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Maria Merlo: Molto bella davvero. Like.

  • ducapaso: Paolo, Filiberto, Dax, Maria a voi un grande abbraccio di ringraziamento, temevo [...]

6
7
54

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • FuoriFuoco: Grazie a tutti. L’idea era proprio quella di partire da una situazione [...]

  • AliDiNotte: Bello mi piace il finale rassegnato ma anche di chi ormai si arrende e fa un [...]

3
9
49

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Sono situazioni relativamente comuni, specie nelle grandi città, in [...]

  • Dax: Racconto carino...mi spiace per Cesare. like

3
2
32

CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

  • Dax: Un racconto eccentrico. Fatico a comprenderne il senso..Like

3
4
43

Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: bello, intenso...mi spiace per il protagonista 😢.
    like

  • Rubrus: Come dicevo, rieccomi. Devo dire che per un habituè del genere avevo [...]

4
6
45

Carta straccia

14 December 2025

Guidavo quella Cadillac diroccata, che sbuffava fumo grigio. Avevo lasciato Billy, mi inquietava parecchio. Stava al quindicesimo piano con il suo strano gatto siamese, quello con una splendida eterocromia iridea. Aveva cambiato la serratura di casa almeno tre volte, ma qualcuno era riuscito a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
40

Pensieri sulle persone

Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

14 December 2025

Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Riccardo: benvenuta, ed un buon esordio.
    cerca un nick rispetto all anonimato 🤗
    identifica [...]

  • Smoki: Per fortuna le relazioni mutano assieme alle persone. Se rimanessero sempre [...]

2
4
40

La creatura 2/2

13 December 2025

Un giorno Maria stava esaminando uno di quei reperti ed era completamente sola, immersa nella meditazione su quei segni incisi. Quando, a un tratto, sentì dei suoni: una musica disarmoniosa, del tutto fuori da ogni schema armonico. Poi vide che qualcosa si era mosso nella parete — o era la parete [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
4
36

Mio nonno

13 December 2025

Ognuno di noi vive o vivrà la propria morte, io vivo ogni giorno la morte degli altri. Sai nonno, il primo morto che ho visto eri tu, avevo sedici anni, ti ricordi? Ti avevano sistemato in una bara-frigo nella tua stanza al piano terreno dove impagliavi le sedie, era il tuo laboratorio. In quella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Smoki:
    Questo nonno con gli occhi chiari e le mani magiche mi ricorda un po' [...]

  • GustavLebo: Grazie a tutti. Smoki ti ha steso forse perche è tutto vero.

Torna su