In un posto, che posto era? Un posto di cultura, con delle opere d'arte, tra cui un'opera colpì la mia attenzione: una panchina da giardino, sulla panchina da giardino sagomate con un grosso filo di ferro due persone sedute una da una parte e una dall'altra. Le figure erano solo dei contorni vuoti ma si capiva che guardavano in direzioni opposte, un po' verso il basso, malinconiche.

Per terra nel mezzo vi era un cartellino con una scritta, forse il titolo:

"A e B aspettano l'amore."

Che arguta osservazione delle vicende umane mi sembrò. Quante volte io, quante volte tutti, siamo stati seduti su una panchina pensando: e se adesso conoscessi qualcuno, e qualcuno da amare? Ma occorre una scusa per parlarsi, altrimenti non si fa.

Quelle due figure di metallo si cercavano e non si vedevano, prese dall'imbarazzo di non avere una scusa per guardarsi.

Quale male dell'umanità è la vergogna.

 

 

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