Non andavo a una festa da imbucata dal 1995, cioè da quando si ballavano ancora i lenti e si giocava al gioco del bastone. Ed è subito déjà-vu.

La festeggiata è una donna di una certa età, rifatta dalla testa ai piedi, anzi non proprio, visto che non ha tenuto in considerazione il fatto che tra gli zigomi, le labbra e il lato A, c’è il collo, implacabile rivelatore di verità nascoste. Gente nuova, mi dico: anche se non sono “in cerca”.

L’idea di conoscere qualcuno “passabile” non mi dispiace, tuttavia mi passa subito la voglia, non tanto perché un tipo ci prova con la mia amica, ma perché il suddetto non si può guardare né ascoltare e viene cestinato subito nel file “neanche se perdo conoscenza”.

Tolti i passabili restano gli accettabili, previo consumo di almeno due cocktail alcolici. Ecco, dopo due Mojito sembrano addirittura carini. Per una frazione di secondo rimprovero me stessa, perché mi sono privata di questo tipo di mondanità per un lungo periodo, perdendomi tutto questo: musica, risate, “bella gente”. La frazione di secondo si esaurisce, e io torno alla realtà: è tutto bellissimo, ma voglio tornate a casa, mi fanno male i piedi e voglio la mamma.

Resisto, e ordino un altro Mojito, anzi no, un Negroni rinforzato, tanto è gratis, per fortuna c’è l’open bar. Mi butto in pista e mi diverto pure, ma a quanto pare il dj, dopo aver fatto una media approssimativa sull’età dei partecipanti alla festa, approssima in eccesso: dal ballo del qua qua a gioca jouer è un attimo. No, tutto ma il gioca jouer no: mangiare, dormire, nuotare, ma anche no, forse vado a vomitare. A un certo punto il dj si gioca la carta del “Despacito”, ma non mi dà il tempo ancheggiare che ha già cambiato con la versione tecno di “E vola vola si va”.

Mi guardo intorno e mi rimane lo sguardo incagliato in quello di un altro: maschio, di razza caucasica, apparentemente in salute, a metà tra accettabile e passabile. Mi fissa, sorride e mi pare abbia tutti i denti, ammicca, insomma, flirta. Ma io sono imbranatissima, non ricordo più come si fa. Imbarazzata, storno lo sguardo e mi tuffo sul buffet ma, nonostante non possa vederlo, sento il suo sguardo ancora addosso.

Nel frattempo, si avvicina una conoscente che mi saluta calorosamente. È una mia collega di università, non ci vediamo da un botto: mi racconta un po’ di lei e della sua vita, si è sposata da poco, dice, e sembra felice. Tutta fiera mi indica suo marito, provando a scansare la folla che mi occulta la vista. “Guarda”, dice tutta contenta, “è quello con la camicia bianca e il cocktail in mano”. Ovviamente è lui, quello che un attimo prima mi spogliava con gli occhi. Voglio morire, non per me, ma per lei, che si è sposata uno struzzo. “Storie di tutti i giorni”, insiste il dj dei vecchietti.

Quando tutto sembra perso eccolo, un tipo carino, all’angolo con i pugni chiusi. Nessuno può mettere baby in un angolo, ma temo che la gradazione alcolica nelle mie vene non mi faccia più distinguere tra accettabile e passabile, e magari baby è un cesso fotonico, tuttavia parla bene e ha ancora tutti i dentii. Qualcuno me lo presenta, e iniziamo a chiacchierare del più e del meno, ma mi accorgo subito che non deve avere un grande senso dell’ironia, perché quando azzardo una battuta (facile) non la capisce, però mi vuole dare il numero o vuole il mio, non ricordo. Da quant’è che un uomo non mi chiede il numero? Anche se hai gli occhi azzurri, col cavolo che glielo lo do e per fortuna la sorte mi viene incontro: prima del numero vuole sapere la mia età. Gli dico senza problemi che ho 45 anni e lui se ne va. Letteralmente. Invece di sentirmi offesa, scoppio a ridere, da sola. Dopo cinque minuti, il tipo ci ripensa e torna: “non ho capito”, dice, “sono troppo piccolo per te o tu troppo grande per me?” Ma vai a quel paese, io non ho detto niente, hai fatto tutto tu, ma che vuoi? Sto per dirglielo, ma lui scappa di nuovo. Neanche a dirlo, attacca subito con un’altra, visibilmente più vecchia di me, ma forse non fa battute che lui non capisce. Boh.

Io e le mie amiche continuavamo la nostra serata, cercando di scansare i possibili corteggiatori indesiderati, vale a dire quelli “neanche se perdo conoscenza”. Mia madre direbbe: “non siete mai contente”, riferendosi al fatto che con gli uomini siamo schizzinose. No mamma, se non si possono guardare da ubriache, non è proprio cosa. Comunque, i passabili cadono uno ad uno come nel gioco del domino: gli ultimi rimasti, infatti, dopo averci fatto radiografie senza ticket, si rivelano durante un lento in cui non possono sottrarsi all’invito delle mogli/fidanzate. E io mi dovrei sposare con uno che passa tutta la sera a lanciare segnali alle altre? Grazie no, da sola tutta la vita e il segnale te lo lancio in testa, stradale.

La festa sta quasi per finire e della torta nessuna traccia. A quanto pare, mi sembra di capire, la festeggiata ha preferito optare per un piccolo tavolo veneziano (quello che dei matrimoni per intenderci, con i dolci a buffet), per dare la possibilità agli ospiti di scegliere il dessert preferito, ma secondo me la verità è un’altra: probabilmente le candeline erano così tante che sulla torta non ci stavano tutte.

A questo punto, la festa è davvero finita, ma l’arbitro fischia un calcio di rigore: ma dove si era nascosto questo qui fermo al bar? Non è passabile tantomeno accettabile: è proprio bono, fuori concorso. Mi giro verso le mie amiche: l’ho visto prima io, ringhio, ma tanto sarà sicuramente già prenotato e io ho il numero 118, come l’ambulanza.

“Guarda” dice una delle mie amiche “È uguale a Kabir Bedi da giovane”.

Azz, vero è. Sandokan, Sandokan, giallo il sole la forza ti dà. Più che tigre della Malesia è la tigre della Malvasia, quella che ha dentro il bicchiere di vetro, che sorseggia con lo sguardo fisso al pavimento. Stasera hanno flirtato pure i cani, l’unico che ne vale la pena se la tira. E ci sta, del resto lui non è un cane, ma una tigre, che striscia via senza lasciare traccia.

Altro che Sandokan, forse era l’uomo ragno, oppure non è mai esistito, è solo frutto della nostra fantasia. Resteremo col dubbio, ma l’importante è tornare a casa sane, salve e ancora single.

Tutti i racconti

4
4
8

IN CUCINA

Una ghiottoneria

28 March 2024

Per cena ho impastato l'amore con burro uova e farina. Ho gettato la palla nel cielo, son scese le stelle a gustarla.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Antonellina: Bella! L'amore muove l'universo ed è ciò che dà [...]

  • Walter Fest: Brava Savina poche parole dette bene, un dolce breack, snick, snack!

2
5
12

IL CIELO AL TRAMONTO

28 March 2024

Il CIELO AL TRAMONTO NARR 1: “Il pittore, il pittore è scomparso, non c’è più. Come faremo? Lui non c'è più e noi non sappiamo cosa fare. Il quadro s’ha da finire, è indispensabile! Doveva essere un masterpiece, il suo ultimo masterpiece. Ma lui se n’è andato, non so come, è scomparso, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

1
3
9

Le giornaliere questioni di governabilità dell’inferno - Capitolo II (finale)

Seguito di “Le giornaliere questioni di genitorialità di Belzebù”

28 March 2024

Attenzione: In questo racconto contiene passi della Sacra Bibbia. Coloro che vogliano evitarli possono leggere qualche altro mio racconto invece di questo. Buona lettura. ————————————————————————————————— Le giornaliere questioni di governabilità dell’inferno - Capitolo II (finale) Selafiele [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • L’esilioDiRumba: Mi costringi all'autocritica perciò ammetto che quello che scrivi [...]

  • stapelia: Secono me, il testo è sbilanciato. Cominciato con un registro e argomento, [...]

5
6
21

Autunno

27 March 2024

Autunno Verrà e porterà profumo di caldarroste di mosto che ribolle di funghi e mais da sfogliare e fagioli da mettere a seccare. Verranno le nebbie intrise degli umori della terra e alberi che lasceranno andare le foglie per il loro atteso, unico e solitario viaggio d’addio. Verrà il tempo [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Antonellina: Bellissima poesia!
    Hai descritto la magia di una stagione che appartiene [...]

  • Patapump: bravo Lorenzo
    sai sempre descrivere in maniera egregia 🤗
    le immagini? [...]

5
6
20

Mai chiunque….

27 March 2024

Nella tua mente non portare chiunque. Rischierebbe di perdersi nei vicoli stretti dei tuoi dinieghi,scivolando nelle curve delle tue incomprensibili contraddizioni. Negli anfratti dei tuoi euforici eccessi. Dei tuoi snervanti silenzi. Lascia entrare solo chi ama passeggiare sotto i temporali. Sotto [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
2
13

Le giornaliere questioni di governabilità dell’inferno - Capitolo I

Seguito di “Le giornaliere questioni di genitorialità di Belzebù”

27 March 2024

Incipit: poco dopo la visita di Belzebù e Brace in Paradiso (vedi “Le giornaliere questioni di genitorialità di Belzebù”- Capitolo III), tutto il Paradiso si indigna. Il motivo è che a parer loro ai giovani diavoli non viene data la possibilità di accedere a un’istruzione completa, come avviene [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • stapelia: Capitolo primo? I precedenti fanno parte di questo? Hai creato un mondo. Un [...]

  • L’esilioDiRumba: Certamente, mi fa piacere interessi.
    I due racconti sono correlati e sono [...]

3
11
33

Storia di una donna ossessionata dal suicidio di Luigi Tenco

Dopo aver ascoltato “Ciao amore, ciao”, scrive al marito: «Mi uccido, seppellitemi a Ricaldone». Lascia tre figli

26 March 2024

F.C. non aveva mai prestato attenzione alla musica leggera. Non sapeva chi fosse Luigi Tenco e non aveva nemmeno seguito il Festival di Sanremo, ma il suicidio del giovane cantautore l'aveva colpita profondamente. Ogni notte, F.C. lo sognava e raccontava al marito, un operaio che la sera rincasava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • stapelia: Carola scrivi sempre in modo egregio. Sei in grado di fornire le storie di [...]

  • L’esilioDiRumba: Per quello che vale, ho letto che per un suicidio di un giovane influencer [...]

4
9
31

Perle o biglie?

poesia

26 March 2024

PERLE O BIGLIE? Siamo perle Tutte raccolte insieme sullo stesso filo Una poi l’altra infilate dal destino La [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • An Old Luca: stapelia: molto gradita.
    Mi sono domandato anche io se perla o biglia. [...]

  • stapelia: An Old Luca. La frase che ripeto spesso è; "non facciamoci troppe [...]

2
15
29

Questione di testa

26 March 2024

Gino non poteva credere che stesse succedendo proprio a lui. «Sono stanca di uomini vuoti, G» gli aveva ripetuto più volte prima di chiedergli – chiedergli? Dio mio l'aveva quasi implorato – di salire e quel “G.” lo faceva impazzire, gli dava l'illusione di non essere “Gino” (che razza di nome, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Intendiamoci, trovo il racconto "carino", altrimenti non l'avrei [...]

  • L’esilioDiRumba: @Rubrus anche questa tua ultima battuta alla Leo Ortolani (per chi non lo conosccesse [...]

3
13
32

Filosofia e olio motore

Ricordi d'infanzia

25 March 2024

Da bambino qualche volta mi avventuravo nell'officina di mio padre, che per me era una specie di parco giochi, pieno di cose affascinanti e misteriose. Ricordo soprattutto l'odore di “morchia”, un impasto di olio motore esausto e polvere che avvolgeva gran parte dei motori del tempo e necessariamente [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Patapump: a me capitava nella falegnameria paterna..
    li odoravo colla e ammiravo [...]

  • ducapaso: @Patapump sono ricordi che ti restano☺

2
2
12

Vaccini per cattivi comportamenti.

Comportamento incontrollabile

25 March 2024

Vaccini per cattivi comportamenti. -Ciao! Ho un altro incidente dovuto a un cattivo comportamento nella mia classe. - Va bene. Per favore, dammi un minuto. Devo preparare le siringhe. Che tipo di comportamento è quello? - Un alunno cammina in classe e disturba gli altri. E il secondo sta urlando. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Adribel: Mah, mi sembra triste!

  • stapelia: Testo interessante. Mi ha ricordato episodi del mio vissuto! Mi interesse sapere [...]

2
6
20

Riflessioni neonatali

Racconta il sogno di un neonato ( steso a pancia in su )

25 March 2024

Signori miei, è inutile girarci attorno: quando sei nato non puoi più nasconderti. Ragione per la quale, sto qui a osservare, da una ventina di giorni dalla data della mia nascita, un misto di volti che mi sorridono e che si esprimono mediante l’uso di vocine eccessivamente acute. E’ probabile [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • stapelia: Ben trovata ! Devo essere sincera e lo sarò. Il tuo testo, questo, [...]

  • stapelia: Sono stata influenzata dall'incipit? "Quando sei nato non puoi più [...]

Torna su