Sì, la tenera amicizia con la Luisella era solo all’inizio... era da “non più di due anni" che il Giuseppe portava tutte le mattine la  brioche alla bella signora sempre ben pettinata... del resto aveva dovuto aspettare un po’ per quella gentilezza perché “solo” nove anni prima il marito era mancato e ora, dopo due anni di brioche e di brevi chiacchiere sull’ uscio dell'abitazione della Luisella, il signor Giuseppe si chiedeva se fosse  arrivato il tempo di proporle di passare al “tu”.

 Succedeva però un fatto strano: alla sera a letto, prima di addormentarsi, prendeva la ferma risoluzione di proporlo la mattina dopo alla consegna del pacchettino, ma poi mentre tornava dal bar verso casa temeva fosse troppo presto e, se per caso la Luisella avesse rifiutato, ecco, avrebbe rovinato tutto il rapporto che sarebbe balzato indietro di anni raffreddandosi irrimediabilmente...

No, meglio non rischiare!

Certo, in quel tratto di strada fra il bar e la portineria si sentiva don Abbondio: ora il coraggio mancava a lui e per giunta, al termine di quel cammino, non avrebbe nemmeno incontrato i Bravi, ma la splendida Luisella che, pur segnata dalla vita, aveva il viso più bello che mai. “Ancor più vigliacco di don Abbondio” - si lamentava di se stesso fra sé e sé - “e pensare che col Gino e il Gennaro mi atteggio a giudice di mondo e a grand’uomo!”.

“Che meschinità”- pensava nei momenti di sconforto -“ma da uno che non riesce ad arrivare in fondo a un Padre Nostro, che cosa vuoi aspettarti?!”

In realtà questi momenti amari erano vinti da pensieri di tipo strategico: una volta ottenuto il “tu”, quando avrebbe dovuto osare il grande passo, ovvero l’invito a cena? Questo sarebbe stato il vero punto di svolta!

O, come aveva imparato da un economista esperto di crisi intervistato dal suo giornale, il “tipping point”, espressione che secondo lui, anche onomatopeicamente dava bene l’idea della situazione di stallo con la Luisella.

Quanto tempo sarebbe dovuto ancora passare e come avrebbe dovuto chiederglielo?

Con una certa solennità o en passant, come gli fosse venuto in mente in quell’ istante durante il passaggio da una mano all’ altra del sacchettino con la brioche?

Fra l’altro, due giorni addietro, proprio nel passaggio del sacchettino della brioche le dita della Luisella avevano, forse per sbaglio, sfiorato le sue, ma gli era sembrato che lei avesse indugiato nel contatto, o forse era solo un'impressione. In ogni caso quell’ accadimento gli aveva dato, lì per lì, una grande euforia e di conseguenza anche un gran coraggio e non si capacitava come esso sarebbe poi evaporato così in fretta tanto che, il giorno a seguire, avendo l’occasione di ripetere quel magico contatto in realtà non osò nulla.

Quel che è certo era che la cena sarebbe stata “da Romani”, via Zebedia 9, al confine tra porta Romana e Missori: menù mediterraneo nelle 2 sale o nel privé di un locale elegante, con sedie di pelle e boiserie in legno.

 

 

La Luisella era la classica persona che mai avresti detto fosse toccato in sorte di fare la portinaia!

Davvero, non c’entrava niente con quel mestiere, lei era un’artista assolutamente sprovvista di senso pratico.

Si alzava alla mattina cantando mentre, oramai viveva da sola dopo la morte del marito, riordinava il bilocale adiacente alla portineria e quando iniziava il suo giro per pulire le scale semplicemente continuava a cantare con un filo di voce, per non disturbare. Non c’era canzonetta che non imparasse a memoria in un attimo e non riusciva a fermare il pianto quando ascoltava certa musica classica, specie la Primavera di Vivaldi (“mi escono le lacrime da sole, io non piango… non so cosa mi succede”, si giustificava).

Anche lei aveva un segreto… quando finiva l’orario di lavoro, alle 18, si chiudeva in casa sbarrando tutto e iniziava il suo vero lavoro, quello in cui dava tutta se stessa.

Sì, la Luisella dipingeva! Dipingeva, e da anni lo stesso soggetto: fiori! fiori gialli, sempre gialli.

Mimose, denti di leone, girasoli, margherite gialle… i fiori e il giallo erano la sua passione e il suo intimo fremeva di una gioia così compiuta davanti a quelle meraviglie della natura che sentiva il bisogno irrefrenabile di disegnare, aiutandosi con qualche fotografia presa al Parco Sempione quando era la stagione.

In realtà, pur Luisella mantenendo segreta questa passione convinta com'era di non saper affatto dipingere bene, il signor Giuseppe qualcosa aveva scoperto grazie al Gennaro, che gli aveva spifferato che al colorificio la Luisella comprava tubetti di tempera gialli, seppur con parsimonia perché prendeva sempre anche il diluente per farli durar di più.

Naturalmente, pensando di se stesso di essere un grandissimo stratega, il Nostro agì di conseguenza e arrivò alla determinazione certa e assoluta che era evidentemente ancora troppo presto per presentarsi a Luisella con un mazzo di fiori gialli, ma in modo risoluto prese la decisione di comprarsi una cravatta gialla e uno Swatch col cinturino giallo, entrambi indossati a sproposito per far colpo nei pochi minuti di conversazione giornaliera con lei.

In ogni caso, circa questa vicenda del giallo, il signor Giuseppe trasse due conclusioni significative. La prima che questo sarebbe stato un eccezionale argomento di conversazione alla cena “da Romani” e la seconda che, lui non se ne era mai accorto, il giallo era un colore stupendo, certamente il più bello, e che era in grado di dargli un'intima e compiuta gioia: chissà perché non se ne era mai accorto prima!

Altra cosa che Luisella nascondeva era la sua povertà, davvero arrivare alla fine del mese era un’impresa, ma ci arrivava sempre in leggerezza e con la canzone del momento nella testa e poi c’erano da dipingere i fiori e il giallo dei limoni, sempre in bella vista nella sua casa e sempre profumati e tutto questo le sembrava di una ricchezza da nababbi.

Aveva preso lei il posto del marito portinaio quando era mancato e aveva dovuto provvedere a una sorella più piccola e, ora che lei aveva trovato la sua strada e soprattutto un lavoro al Pam di viale Sabotino, le cose si eran fatte più facili, l’affitto non lo pagava e si poteva esagerare almeno un po’ con le tempere.

Un’altra arte della Luisella era il vestirsi e la cura di sé.

Tre vestiti, sempre quelli, che sapeva “far girare” benissimo, capelli mediterranei (per questo Giuseppe non aveva avuto dubbi sulla scelta del menu mediterraneo da Romani) pettinati benissimo e sempre in modo diverso (così dava l’impressione di un look sempre nuovo) e sempre obbediente all’insegnamento che aveva ricevuto da sua mamma, anche lei mancata troppo presto (“Luisella ricordati sempre, tutti i giorni un filo di rossetto e un filo di tacco”).

Insomma, ce n'era abbastanza per far perdere la testa al signor Giuseppe e fargli far pazzie… naturalmente a tempo debito, “non ora che rischio di rovinare tutto”, questione di “tipping point”.

Ma quella mattina aveva intimamente deciso di osare qualcosa di più…

Tutti i racconti

4
5
26

Comunque delicato

Poesia con riferimento a questo sito Letture da Metropolitana

13 September 2025

Vuoi solo leggermi. I tuoi sensi posare su di me, farli scorrere lungo le parole nel loro verso tradizionale. Per, torno a ribadire, distrarti con una lettura leggera. Questo è quello che cerchi. In fondo non hai tutti i torti, questo sito si chiama Letture da Metropolitana. Si pubblicano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: Bene Riccardo e allora in appendice spiega la tua ispirazione e ti dico ancora [...]

  • Ondine: Nel rispetto di tutti e senza toni offensivi verso i lettori, lo scrittore [...]

1
4
20

IO

Senza trucco.

13 September 2025

Non è che siamo tutti delle marionette in un grande spettacolo comandato da giganti? Siamo noi, forse, i nanerottoli? E se noi fossimo i giganti dei folletti? Saremmo sicuramente la via di mezzo: né troppo grandi né troppo piccoli. E se tutti noi schiacciamo ogni giorno i più piccini? Mi preoccupo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Chiara perdona la mia schiettezza che magari ti sembrerà fuori luogo. [...]

  • Ondine: Cara Chiara, ognuno a modo proprio, a secondo dei momenti che si attraversano, [...]

2
3
15

Cartometraggio Di Solitudine

13 September 2025

Nella culla d’ombre, la solitudine s’adagia, tra veli di silenzio e sospiri che non trovano casa, come eco lontano su scogli di desiderio, levigati dal tempo e dalla sete di ciò che non fu. S’inarca l’anima in spire di vetro, fragile architettura di sogni spezzati, mentre [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: La chiusa basterebe giá. Per il mio gusto. like.

    "E l’ombra, [...]

  • Walter Fest: Laura tu lo sai da sempre quello che simpaticamente e fraternamente ti contestai. [...]

8
10
48

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 2/2

12 September 2025

Cinque anni dopo, un vascello, carico di merce e con una decina di ragazzini urlanti a bordo, fece il suo ingresso nel porto del paese, mentre un po’ distaccati, al largo, c’erano un centinaio di velieri da guerra, armati con 100 cannoni pronti a far fuoco: era il Re Gervasio IV, che ritornava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie a tutti.
    L'ho scritta come se la stessi raccontando ai miei [...]

  • Lawrence Dryvalley: Once upon a time... Vegan Edition! 😅🤣 Bella Zero, piaciuta la favola ma continuano [...]

6
14
39

Il cinghiale delle cinque

12 September 2025

Non so che ora sia. Forse è già mattina, ma non lo so con certezza. Un momento fa dormivo profondamente, e adesso sono sveglia. Completamente sveglia. Con un peso sul petto. Ci metto qualche secondo a rendermene conto. È come se qualcosa mi premesse contro il materasso, impedendomi di respirare [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: Brava brava brava, ti ho apprezzata dal tuo primo racconto, e c'e' [...]

  • Surya6: Grazie a tutti. In verità l idea non nasce dalla pubblicità del [...]

20
9
79

Non solo Rolex

una beneficenza "originale"

12 September 2025

L'idea era semplice. Bastava essere in due. Una bella coppia ben vestita. Blazer e regimental per lui, outfit decisamente più modaiolo per lei, con qualche audace trasparenza. Il solito cliché del maschio benestante, che al villone al mare, alla macchina di prestigio, e al Rolex di ordinanza aggiunge [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Arrivo in po' in ritardo, hanno già detto tutto e ho condiviso i [...]

  • Aaron: Grazie Paolo per avermi citato nel tuo discorso di accettazione dell'Oscar! [...]

3
7
42

L’elemosinante

Vas
11 September 2025

Un uomo viene da te e vuole venderti dei calzini e quello che capisci è che ti sta chiedendo aiuto, in effetti potresti anche avere bisogno di un bel paio di calzini nuovi, ma non riesci lì nel momento a restare lucido. Ammettiamo pure che tu te ne accorga cioè che quei tuoi calzini assottigliati [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Miu: Bel testo.Mi ha colpito molto come hai raccontato la scena non dal punto di [...]

  • Ondine: Prezioso il tuo sforzo analitico. Piaciuto.

9
9
73

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 1/2

11 September 2025

C’era una volta, in un posto lontano, un regno sconosciuto ai più, abitato da un popolo che si faceva chiamare Brassicaceo. Era una popolazione tranquilla e variegata, con la pelle di diversi colori. Alcuni erano bianchi, ma c’erano anche i neri, i rossi… i più numerosi però erano i verdi, che [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Miu: Fantastica. Che idea originale trasformare cavoli e broccoli in re e regine! [...]

  • Teo Bo: Bella Zero! Leggo subito il seguito già trasmesso da redazione. Secondo [...]

6
10
59

Il lampo

10 September 2025

In questa stanza muoio di caldo, eppure sto bene. Seduto alla scrivania, rivolto verso la finestra. E’ sera, buio pesto, fuori si vedono soltanto le luci stradali. Dei cani abbaiano, delle macchine passano anche più veloci del dovuto. Davanti a me ho poche cose: un libro, una bottiglia d’acqua, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Leobiagi: Rubrus, l'ispirazione era proprio quella. nonostante non ami Pascoli come [...]

  • zeroassoluto: Benvenuto Leo in questo mondo di scribacchini attempati e non.
    Se studi [...]

7
9
31

Radio Salsedine

Cosa resterà di questi anni ottanta

10 September 2025

“E siamo ancora qua, amici carissimi, con il vostro DJ Vacca on air in questa serata in diretta dalla spiaggia con la vostra fedelissima trasmissione Scoglio Open-mic! Dopo esserci immersi nell'atmosfera degli anni ottanta con la musica è il momento dell'opinionista, del nostro ospite. Buonasera [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Miu: Sembra proprio una scenetta teatrale improvvisata, con il DJ che straparla [...]

  • zeroassoluto: D j tutto da scoprire, degno di Radio 105!
    Like

9
15
55

Io poeto d'amore tutti i giorni

E tu?

Miu
09 September 2025

Dopo tanto tempo ho deciso di rimettermi a scrivere. Non per nostalgia o vocazione improvvisa, ma per un bisogno molto più semplice: sgranchirmi le dita e vedere se esiste ancora uno spazio in cui la poesia non è fatta solo di tramonti e carezze. Mi sono iscritta al sito letterario “volodipoesia.com” [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Certo, l'I.A. è uno strumento,per ora, e comebtale va utilizzato. [...]

  • zeroassoluto: Vade retro satana... esci dai nostri corpi!
    Like per me!

6
13
32

Dove finisce l'estate 4/4

09 September 2025

Omero tornava al suo rifugio nella colonia dei tempi del Fascio. Tutti i vetri dei piani superiori erano crollati e il tramonto ci passava attraverso come fuoco tra le griglie di una vecchia stufa. Il piano inferiore, però, mal protetto da una rete malconcia e seminascosto dalle sterpaglie, cresciute [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

Torna su