Clara stava guardando per l'ennesima volta le foto della sfilata autunno-inverno, quella con le modelle tutte vestite di bianco. Quest'anno la sua collezione era composta da cappotti-vestaglia, golfini morbidi, pantaloni a sigaretta, tutti rigorosamente bianchi. Voleva che i suoi abiti fossero uno spiraglio di luce in mezzo ai neri, ai blu e ai grigi dell'inverno. Aveva sempre avuto bisogno di luce. "Se potessi, accenderesti la luce anche nell'appartamento al piano di sopra", diceva suo marito ai tempi felici.

Sapeva che tutti la consideravano una musona, li sentiva che lo bisbigliavano quando passava per i corridoi, oppure quando sceglieva un piatto alla mensa. Non sapevano quanto avesse bisogno di luce e quanto fosse difficile vagare da dieci anni in un tunnel buio.  Non sapevano quanta fatica avesse fatto per costruire una maschera di indifferenza dietro la quale nascondersi e cercare di non sentire i loro commenti, i loro giudizi. Non immaginavano quanto fosse stato difficile non sapere chi avesse sposato, chi fosse l'uomo con cui aveva vissuto e avuto una figlia. E non immaginavano quanto fosse stato difficile lasciare la loro casa e andarsene. All'inizio l'avevano considerata la complice di suo marito, quella che era impossibile che non sapesse. Erano all'improvviso diventati moralisti e si erano scandalizzati e indignati persino quelli che si erano sempre vantati di non aver rispettato qualche norma o di aver eluso qualche legge, come se fosse un atto di estrema furbizia. Dopo, quando aveva lasciato suo marito, era  invece diventata quella che abbandona la barca che affonda. Qualsiasi cosa avesse fatto, sarebbe stata giudicata sempre sbagliata e allora aveva iniziato a fregarsene, anche perché di tempo per questi pensieri non ne aveva. Doveva restare viva e difendere il suo lavoro. E poi doveva pensare a sua figlia, doveva tutelarla e cercare di darle serenità, per quanto fosse possibile. Che non era possibile se n'era resa conto quando aveva sentito i suoi singhiozzi, di notte, nella camera accanto. Ma appena aveva socchiuso la porta e aveva fatto per entrare, Arianna le aveva detto di andare via, che non era niente.

I rapporti con Arianna erano difficili, anche sua figlia le faceva una colpa di tutto quello che era successo. Soprattutto le faceva una colpa del fatto che se ne fosse andata e se la fosse portata dietro. "Oggi non vado a scuola", le aveva detto mentre Clara si stava infilando il cappotto. 

"Ti aiuterebbe", le aveva risposto. "Avere la testa impegnata aiuta a far passare il tempo", aveva aggiunto, pur sapendo di non avere nessuna speranza di essere ascoltata. 

Era una ragazza complicata, che non faceva scenate o capricci, ma opponeva un muro impenetrabile di silenzio. Era lo stesso muro, la stessa maschera dietro la quale si nascondeva anche Clara. Una barriera che avevano costruito entrambe per ripararsi dal mondo e dalla quale non potevano lasciar entrare nemmeno uno spiraglio di gioia, perché il minimo cedimento avrebbe significato il crollo. L'indifferenza con cui Arianna comunicava di aver preso un bel voto a scuola era la stessa con cui Clara accoglieva gli applausi al termine di una sfilata. Sua figlia le assomigliava molto più di quanto immaginasse e questo le faceva sperare che forse un giorno avrebbe capito. Almeno lei, che in fondo era l'unica persona di cui le importasse. 

Tornò a guardare le foto della sfilata cercando di concentrarsi sulle immagini, ma dopo pochi minuti il suono di un messaggio la distrasse. Era Arianna e sullo schermo c'era solo una parola: "Assolto". 

Clara la rilesse più volte, poi tornò al computer e su Google digitò il nome di suo marito. Era il nome che un tempo aveva amato e che poi aveva fatto di tutto per slegare dal suo. C'era una foto che un giornalista doveva aver scattato poco prima in tribunale. Era la foto di un estraneo, un uomo stanco, calvo e ingrassato. Un uomo che si faticava a credere fosse lo stesso della foto accanto di dieci anni prima, quando tutto era iniziato, quando l'aveva perso nel tunnel di quell'incubo.

Rilesse il messaggio di sua figlia.  Assolto. C'era così tanto in quell'unica parola. C'erano rabbia e gioia e tutto quello che lei aveva sbagliato andandosene. 

Adesso Arianna avrebbe potuto buttarla in faccia a chiunque, quella parola, come la stava buttando in faccia a lei. 

Clara sorrise e le parve che fossero passati secoli dall'ultima volta che l'aveva fatto, perché erano passati secoli dall'ultima volta in cui era stata felice. Era bello sapere di essersi sbagliata, era bello sapere che sua figlia era tornata a camminare nella luce.

Tutti i racconti

3
1
12

Amaro, come il caffè.

13 July 2025

C’era poca lungimiranza nei miei pensieri quella notte, solo paura e stupore. Mi tremavano le mani e la voce, mi tremava l’anima al sol pensiero di averlo perso. Recitavo a me stessa che era solo un brutto sogno, un incubo infinito al sapore di realtà, di vita vera. Ma era quella la mia vita vera? [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

1
0
5

Aforisma 23

13 July 2025

AFORISMA 23 La persistenza può essere coerenza può essere supplica può essere sfida. E' positiva se è positivo il fine!

Tempo di lettura: 30 secondi

5
6
30

Nuovi Orizzonti - La cassa

Dax
12 July 2025

Max si versò un bicchiere di succo d’uva. Era l'unico avventore della mensa. Allungò le gambe e posò lo sguardo fuori dalla finestra. Il terreno rosso era spazzato dal vento. HU822 era un pianeta capace di generare tornado. Se il vento rinforzava, il decollo sarebbe stato compromesso. Abbassò la [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

5
6
24

Endecasillabi da rissa: L'arte del blocco facile

Miu
12 July 2025

Lo so, lo so. Avrei potuto ignorare tutto e farmi gli affari miei. Ma c’è qualcosa nei litigi poetici, nelle minacce in privato e nei blocchi in pubblico che mi provoca un prurito comico irresistibile. E così… è uscito questo. Non offendetevi troppo. Oppure sì, fate pure. Tanto ormai è tardi. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • L’esilioDiRumba: Benvenuta

    Visto che da nuova sul sito offri la mia bevanda preferita, [...]

  • Miu: Grazie a tutti, i vostri commenti sono estremamente preziosi per me.
    Cristina

7
9
37

L'ombrellone

11 July 2025

Ai primi di giugno i Bagni Margherita erano quasi deserti. Presi posto accanto al solo ombrellone aperto, sul cui tavolino la brezza faceva svolazzare la copertina di un libro, vicino a un paio di occhiali e una pipa. Rimasi lì tutto il giorno, stupito dal continuo mutare del cielo. Del mio vicino [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • TheObserver: Grazie Walter, e ancora grazie a tutti per il "benvenuto" corale. [...]

  • Lo Scrittore: benvenuto in questa gabbia di.... scrittori o aspiranti tali. qui trovi una [...]

3
6
24

Le Sorelle: il rimorso di Caterina 3/3

11 July 2025

Fu allora che entrarono. Dapprima Luigia, Maria e Giuseppina, poi Rosa, Teresa ed Elena. Caterina fu l’ultima. Tutte armate, con il viso teso e lo sguardo freddo. Impugnavano coltelli e pistole. Nessuna esitazione. Nessuna parola. Uno dopo l’altro, finirono i superstiti delle esplosioni con la [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
8
39

Quello strano mago di papà

10 July 2025

Il giorno in cui nacqui fu un giorno strano: un addio e un inizio si sfiorarono senza guardarsi negli occhi. Solo ventiquattro ore prima moriva mia nonna. Così, mentre mio padre la piangeva al funerale, io venivo al mondo. Quando finalmente arrivò in ospedale, dopo quella giornata irreale, trovò [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: il gioco delle monete! hai aperto un ricordo lontanissimo nel tempo. anni cinquanta, [...]

  • Richard Francis Burton: Chiedo scusa a Interstellar, se uso questo spazio per qualcosa che c'entra [...]

2
3
24

Le Sorelle: il rimorso di Caterina 2/3

10 July 2025

Lui non disse una parola. Si alzò lentamente dal letto e, senza guardarla, si avvicinò alla finestra. Rimase lì, in piedi, con le mani lungo i fianchi e lo sguardo perso oltre i vetri, dove il cielo grigio sembrava essersi fatto ancora più cupo. Poi cominciò a parlare, con voce bassa ma ferma. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

6
9
25

Dalla storica e monumentale Basilica di San Lorenzo Maggiore in Napoli

Vi racconto la devozione napoletana per Sant'Antonio ed il suo miracolo del 1623

09 July 2025

La figura di Sant'Antonio da Padova è venerata in modo straordinario dai napoletani. La sua influenza si avverte non solo nelle chiese e nei luoghi di culto, ma anche nei cuori delle persone che nel santo trovano una guida spirituale e un protettore in grado di intercedere per le loro necessità [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Gennarino: Paolo Ferazzoli PRFF: Grazie di cuore. Napoli ha un patrimonio cuturale immenso. [...]

  • Ondine: Non lo sapevo. Grazie Gennarino. E speriamo che S.Antonio ci regali ancora [...]

3
5
31

Le Sorelle: il rimorso di Caterina 1/3

09 July 2025

Capitolo 4 – L'inganno Il sole stava calando, e il bosco si riempiva di ombre lunghe e sospiri di vento. Teresa e Giuseppina camminavano in silenzio, attente a ogni rumore, le armi pronte ma nascoste sotto i mantelli. La perlustrazione di quella zona era diventata una consuetudine, ma mai una [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
3
33

L'album di fotografie

I ricordi di Anna

08 July 2025

Era sempre una gioia per Anna trascorrere del tempo con i suoi nipoti, Mario e Giulia. I gemelli portavano nomi italiani, anche se erano nati e cresciuti in Canada. La figlia di Anna, Silvia, aveva voluto, d’accordo col marito Mark, continuare la tradizione dei nomi italiani per ricordare le origini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Un attimo di serenità in un mondo caotico..like

  • Lo Scrittore: Gli album di foto sono la testimonianza reale di vite vissute in altri tempi, [...]

4
10
41

Settant’anni in pochi metri

08 July 2025

Due piedini di cinque anni si srotolavano a rotta di collo giù per l’acciottolato inumidito dalla condensa della sera. Fermatisi, saltellavano impazienti sul posto: uno, due, tre volte quasi a voler dare il ritmo agli altri due che li seguivano. Questi ultimi, esausti, un po’ deformi, procedevano [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Lo Scrittore: noi che abbiamo piedi stanchi e consunti quante volte abbiamo dovuto rincorrere [...]

  • Libera: Hai ragione. è stato un mix di ricordi personali di bambina e di ricordi [...]

Torna su