Il mio medico afferma che, a causa del lavoro risulto visibilmente stressato e che una "panacea" funzionante sarebbe di tenere delle piante in casa di cui alcune nello specifico sembra che dispongano di proprietà energizzanti. In buona sostanza vengo esortato a seguire una sorta di Filoterapia. Nonostante non mi ritengo un pollice verde, l’idea non sarebbe male.

Francesca, la mia fidanzata, mi dice scherzosamente di evitare di accudire piante carnivore in quanto hanno sempre fame e si nutrono di tutto e di più, dai funghi all'uomo stesso. E che sono Super Mario?
Ad ogni modo ho deciso di seguire il consiglio del medico, acquistando in un vivaio tutto il necessario. Tuttavia, con le piante in questione non è stato possibile mantenerle vive e… vegete. Non abbastanza luce, scarsa cura, poca o troppa acqua causando un nocivo ristagno oppure più generalmente costanti dimenticanze poiché il sottoscritto troppo "assorbito" dal lavoro e da altri impegni.
Come è facile immaginare ciò ha comportato quell'accumulare ulteriore stress. Che stress lo stress!
Senza darmi per vinto e per ovviare al problema, grazie a internet, ho comprato un comodo e funzionale impianto idroponico automatico. Ha le fattezze di uno di quei strumenti fantascientifici di asimoviana memoria, tant'è che il sistema non solo irriga ma nutre le piante con estrema precisione. 

La “cura” funziona, infatti, da giorni mi sento meglio. Cribbio, non ho fatto i conti con l'oste ovverosia con la salatissima bolletta, praticamente ‘sto strumento è un’ autentica sanguisuga.

Rabbia “idrofobica” e… stressssssssssssssssssssssssssssssssssssss!!!!!!!!!!!!!

L'ho piantata con le piante? Ma no!

Ora ho solo piante di plastica. E per via di un precedente retaggio... ops, le ho abbeverate troppo!

 

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