La telefonata con mio padre mi ha lasciato il solito sapore amaro che viene dalla certezza di averlo deluso. Un'altra volta. Sono state talmente tante queste volte che dovrei esserci abituato, invece ci resto sempre male, io più di lui. Perché a mio padre passa in fretta, lui è come una palla che, quando tocca terra, rimbalza più in alto. Credo di non averlo mai visto veramente arrabbiato. L'ho visto stanco, deluso, e due minuti dopo più carico ed entusiasta di prima.

È perché non gli importa veramente di nulla, dice mia madre. Mia madre è la donna di mezzo tra la sua prima e la sua seconda moglie: giusto il tempo di concepirmi, poi lui stava già sposando Lara, che ha pochi anni più del suo primo figlio. Mia madre, per fortuna, stava già con Tanny, che in realtà si chiama Tancredi. Per mio padre uno che si fa chiamare Tanny meriterebbe l'ergastolo, per me invece è quanto di più simile a un vero padre. Anche oggi, quando gli ho detto che non mi interessa l'automobile che vorrebbe regalarmi, che non saprei proprio cosa farmene perché cerco il più possibile di usare mezzi alternativi e, quando proprio non posso farne a meno, c'è sempre il car sharing, mio padre non ha perso l'occasione di dare la colpa a Tanny.

"Sono le idee che ti ha messo in testa quel radical chic!" 

Lui non sa che preferisco avere in testa le idee di un radical chic come Tanny piuttosto che le sue. Non sa nemmeno che dieci anni fa è stato proprio lui a farsi da parte e lasciare il suo posto a Tanny. 

Dieci anni fa avevo otto anni e le delusioni che ricevi a quell'età ti restano dentro, sono quelle che ti spingono da una parte piuttosto che dall'altra. Io allora cercavo mio padre, volevo sentirlo mio e non riuscivo, schiacciato com'ero tra i suoi primi tre figli e l'ultima, quella che aveva appena avuto da Lara.

Studiavo pianoforte, ero felice di quelle lezioni, le aspettavo più di ogni altra cosa. "Speriamo che almeno diventi un grande concertista!" aveva detto mio padre a mia madre, prima di firmare l'assegno per pagare l'insegnante. Ma io ero un grande concertista, avevo pensato. L'insegnante infatti aveva deciso che al saggio avrei suonato un intero brano da solo. Ero l'unico, il più bravo, e non vedevo l'ora che lui lo sapesse. Mi preparai a lungo per il saggio con la sola paura che non venisse, che avesse un altro impegno o si dimenticasse. Invece il giorno del saggio arrivò e fu stranamente puntuale. Io suonai il mio pezzo e, poco prima della fine, sentii gli applausi dell'insegnante e degli altri genitori. Come un grande concertista, finii il mio pezzo, mi alzai, mi inchinai e, con lo sguardo, cercai lui, mio padre, giusto in tempo per scoprirlo con gli occhi ancora chiusi perché si era addormentato e nemmeno gli applausi l'avevano svegliato. Sarei scoppiato a piangere se non avessi incrociato lo sguardo comprensivo e orgoglioso di Tanny. 

E nonostante viviamo tutti vicini, noi, mio padre, la sua nuova famiglia e quella vecchia, il solco che si è creato tra me e lui è una distanza immensa, che non si può più colmare. Del resto non potrei nemmeno dirgli (e lui non potrebbe mai capire) la tristezza di questo compleanno, che mi fa diventare maggiorenne ma che mi avvicina alla fine di un'epoca, quella del liceo. E la fine del liceo significa il momento in cui lei, la professoressa, non farà più parte della mia vita. È perché spero di vederla che sono venuto qui, in questa libreria, proprio sotto casa di mio padre e poco fa, mentre sfogliavo un libro appoggiato alla ringhiera del primo piano, ogni tanto guardavo giù e speravo fosse uno di quei giorni in cui viene anche lei. E lei è venuta.

Quando entra nella libreria mi sembra sempre di sentirla e infatti ho guardato giù proprio nel momento in cui passava tra una persona e l'altra, con il suo passo veloce. E dietro di lei l'ho visto subito: era lui, mio padre, con la sua figura così familiare e nello stesso tempo diverso. Poi si è girato, le ha dato le spalle e si è messo a sfogliare un libro, proprio mentre lei si girava verso di lui, come se non volesse essere riconosciuto. Anche la professoressa era sempre la stessa, ma era diversa, una strana luce si è fermata nei suoi occhi verdi nel momento in cui l'ha visto e all'improvviso mi è sembrata molto più giovane. Giovane, smarrita, e poi di nuovo una donna che ha vent'anni più di me, che ha vissuto vent'anni più di me. Una donna lontana più di quanto non sia mai stata.

Qualcosa mi si è accartocciato dentro ed è quel filo che in qualche modo unisce mio padre e la professoressa. Quel filo che non conosco ma che esiste e oggi ci sono inciampato. Mi sono aggrappato al libro che tenevo in mano, mentre lei si voltava e, sempre con il solito passo veloce, se ne andava. Se ne andava da mio padre ma anche da me e dalla mia adolescenza. 

Mio padre è rimasto di spalle ancora un po', ha sfogliato un altro libro, poi finalmente si è girato, si è accorto che lei non c'era più, e, per la prima volta, mi è sembrato che un lampo di rabbia gli attraversasse lo sguardo. Anche lui mi sembrava molto giovane, o forse era soltanto più vecchio. Finalmente però l'ho sentito vicino. Con tutte le sue mogli, i suoi figli, le sue automobili, era mio padre, più mio di chiunque altro.

Ho posato il libro, sono sceso di corsa e l'ho raggiunto all'uscita della libreria. 

"Ciao papà", ho detto appoggiandogli una mano sul braccio. "Cosa ci fai qui?" 

Tutti i racconti

8
5
81

Il diario di Elena - 2/3

19 June 2025

8 maggio 2103 Una settimana è passata, una settimana come le altre, fatta di corpi che si succedono nel violentarmi, di sguardi vuoti che si perdono nei miei occhi. Il lusso delle stanze in cui vivo non fa che amplificare la miseria che abita dentro di me. I giorni si confondono, e il riflesso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • zeroassoluto: @Rubrus - Parla di seconda edizione, per cui sarà sicuramente simile [...]

  • Maria Merlo: Ancora più teso e forte della prima parte. Aspetto il finale.

5
8
19

Cocktail glamour e motori a deflagrazione

19 June 2025

La mattina in spiaggia era deliziosamente di routine. Tra famiglie più o meno numerose, forme maschili e femminili messe in mostra in tutta la loro abbronzatura stronzesca e ombrelloni e il bar pieno di gente e di sabbia, era una mattina perfetta per un aperitivo. Cosa che sia Lionel che Sharon, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • L. Carver: Grazie per gli apprezzamenti. Certe cose mi piace lasciarle alla fantasia di [...]

  • Lawrence Dryvalley: AhAh, che inferno le spiagge organizzate d'estate... ma anche all'inferno [...]

1
2
10

Girabuio 2/4

19 June 2025

Ne parlai a mia madre solo un paio di settimane dopo, quando ormai l’estate era una signora nel pieno degli anni che iniziava a mostrare le prime rughe. «Non devi avvicinarti alla stamberga di quel vecchio maiale, Lew. Anzi, non devi neppure andare a nuotare nel Kenduskeag, capito?» m’ingiunse [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

10
8
87

Il diario di Elena - 1/3

18 June 2025

25 aprile 2103 La mia vita è un inferno. Nata tra i paria, non ho conosciuto altro che fame e miseria, oltre alle storie amare di nonna Lina. Ma il destino, o forse il sadismo dell'élite, mi ha strappata dal buio per gettarmi in mezzo alle luci abbaglianti della città dorata. Il mio nome risuona [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Siamo sulla buona strada... 2103 non sono nemmeno 100 anni... aspettiamo, ma [...]

  • Lawrence Dryvalley: Riletto volentieri, aspetto le altre parti. Cosa hai cambiato dalla prima edizione? [...]

6
6
24

L'inquilina del vento

18 June 2025

Non bussò. Arrivò un pomeriggio d’estate, con il ronzio gentile di chi non vuole disturbare. Entrò dalla finestra del balcone, come se conoscesse la strada, e si posò leggera dentro una mensola alta, nascosta tra vecchi libri, fotografie storte e una tazzina spaiata. Era una vespa. Non fece rumore, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
5
18

Girabuio 1/4

18 June 2025

Quando Irving Crane spese oltre 150 dollari in attrezzi di giardinaggio, tutti, a Lonefrost, pensarono che fosse uscito di testa. I Crane – e Irving non faceva eccezione – riuscivano a far appassire anche i fiori di plastica. La notizia corse di bocca in bocca, tra scuotimenti di testa e sospiri [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
11
37

Scaldacuore

17 June 2025

Io sono dietro di lei e la squadro tutta, da capo a piedi, mentre lei è intenta a guardare fuori dalla finestra con le mani messe sui fianchi ad anfora, ma si fa presto, perché non arriva a un metro e cinquanta. Non è più giovane, ma ha ancora tutti i capelli folti e aerei come un quadro di Chagal, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
11
31

Il Grande Capobranco

17 June 2025

Per me è difficile calcolare il tempo, i giorni, i momenti. So che esiste un passato pieno di suoni, odori, zuppa calda, corse e giochi. È un lungo presente che scivola via, per tornare uguale ogni mattina. Eppure qualcosa è cambiato e mi graffia dentro, come una minaccia. Ricordo il sole nascosto [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
7
20

Sorriso Di Luna

16 June 2025

Si schiarisce il cielo della notte dopo la tempesta d'estate che si arrende ai raggi di luna, abbandonati sul tuo attraente sorriso di luna crescente, somiglia alla nostra passione, prima come fresco torrente d'impeto, poi estasi del riflesso della pace che mostri con orgoglio scintillante, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

19
14
92

Obsession

16 June 2025

"Mo' passando per via Toledo, appena dopo il magazzino di don Tiberio Sgambati.” "Quando?” "Non mi ricordo. Sa, era in uno di quei giorni afosi di agosto in cui chi non era andato al mare rimaneva segregato in casa al riparo di serrande sbarrate alla luce della canicola. Fu allora che incrociai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Non era facile entrare nella mente di un uomo ossessionato e rendere il racconto [...]

  • Lawrence Dryvalley: Bel testo Paolo, con twist finale che sprofonda ancora di più il lettore [...]

6
7
27

La luce e l'oscurità

15 June 2025

La luce e l'oscurità Ci sono mani che pregano e mani tese in avanti per non sbattere Ci sono occhi che ammirano una nascita e occhi chiusi per un addio Ci sono piedi che attraversano nuvole e piedi che scottano Ci sono pensieri che danno libertà ed altri che rinchiudono per sempre Ci sono vite [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Oggetti Smarriti: Una poesia sentita, limpida e sincera, che riesce a comunicare un messaggio [...]

  • Ondine: O scegliamo o trasormiamo i nostri inciampi in in nutrimento costruttivo. O [...]

7
7
32

Stazione

15 June 2025

Cammini con passo incerto questa mia vita, in bilico su un binario morto. Passeggiare annoiato di un viaggiatore sbadigliante che attende in una stazione vuota, qualcosa che non sa. Mi hai giurato amore, perfetto come una circonferenza, incantevole illusione, consunta da brevi lacune di felicità. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

Torna su