Da quella notte Benedetta non fu più la stessa. Tremava a ogni rumore, sentiva dentro uno strano malessere che si era ripetuto dopo il primo vero scossone ricevuto al momento che aveva visto i corpi delle due ragazze. In quel preciso momento aveva avvertito forte in petto un dolore lancinante, da toglierle il fiato. Stava quasi per svenire, chissà com'era riuscita a mantenersi in piedi, a resistere con quella fitta che la passava da parte a parte.

Sapeva che il suo cuore faceva i capricci, altre volte era successo che si sentisse venire meno. Ogni emozione era fatale per lei, le discussioni con la sorella, le arrabbiature, il malore e la morte di Imma. In ognuna di queste occasioni il cuore aveva dato fastidi ai quali lei non aveva voluto, di proposito, dare molta importanza. Questa volta sentiva che era diverso. Il malore, a distanza di giorni, continuava a farla star male. Riusciva a stento a respirare; le fitte erano sempre costanti e dolorose. Decise che era giunto il momento di prepararsi. Le dispiaceva molto per le ragazze che erano ancora sotto choc e presto avrebbero dovuto subirne un altro, ma non ci poteva far niente.

Una mattina d’inverno, con un sole bianco e scintillante nel cielo terso, Benedetta si rese conto che la sua presenza era diventata superflua. Decise di occuparsi del suo viaggio, non voleva essere presa alla sprovvista, desiderava preparare le cose come aveva sempre fatto; nel migliore dei modi.

Si chiuse in camera con la chiave per non essere disturbata, una volta chiusa la porta andò ad aprire il grosso baule di famiglia che era ai piedi del letto. Lì era custodito il corredo della madre, quello di Imma la sorella e parte anche del suo. Molti di quei capi li aveva usati indossandoli durante gli anni, scelse con cura una vaporosa camicia da notte piena di trine e merletti. La provò, ma guardandosi nello specchio si rese conto che era sconveniente indossarla, era troppo trasparente e non la ritenne idonea all’uso che aveva in mente. Decise di prendere un leggero pigiama di seta pervinca, le dava un’aria signorile e nello stesso tempo la copriva adeguatamente. Una volta misurato l’indumento, lo distese con cura sul letto ben piegato.

Con il baule aperto si mise seduta vicino e cominciò un lavoro di divisione di tutto il contenuto. Alla fine, si trovò con diversi mucchi di biancheria, li mise ben divisi sul letto. Posizionò un bigliettino con il nome su ogni pila di abiti, sorrise pensando alle facce stupite di quelle che avrebbero ricevuto quel pacco. Prese un lenzuolo e vi mise tutti i mucchi, chiuse il lenzuolo annodandolo e così com’era lo collocò nel baule. Chiuse a chiave e lasciò la chiave bene in vista sul comò.

Si vestì, come tutti i giorni si diede una riassettata e dopo uno sguardo fugace, allo specchio uscì per andare a colazione con le ragazze che l’aspettavano. Trascorse il resto della giornata nel modo abituale, lavorò un po’ con le ragazze, diede consigli e verificò che tutto fosse in ordine. Compì più volte il giro della casa per assicurarsi che non ci fossero anomalie o problemi e per imprimersi nella mente ogni angolo, ogni quadro, ogni muro di quella casa che era stata la sua culla e la sua vita fino ad oggi. Alla fine della giornata chiese alle ragazze se volevano unirsi a lei per un rosario, era un suo desiderio e le ragazze furono contente di accontentarla unendosi a lei nella preghiera. Anche le giovani sentivano il bisogno di rivolgere una preghiera al Signore.

Dopo cena ricevette il consueto bacio della buonanotte da ognuna di loro. A ogni bacio sentiva una fitta al petto. Non tralasciò di dare una carezza a ognuna di loro e prolungò il tempo di stare con loro anche per parlare con le due ragazze che avevano subito la violenza. Cercò di rincuorarle nel miglior modo possibile, anche se lei non poteva dirsi certo un’esperta in materia. Disse loro di affidarsi al Signore. Lui sapeva ricompensare chi si rivolgeva a lui per chiedere conforto.

Dopo aver completato ancora una volta il giro della casa, raddrizzato un paio di quadri, passato il dito sui mobili per verificare la polvere si rese conto delle futili abitudini che negli anni avevano accumulato lei e la sorella. Ora lei era sola, pensando a questo si ritirò in camera sua. Si spogliò e ripose gli abiti che indossava in un cassetto, nascosti alla vista. Indossò il pigiama che aveva preparato e con un ultimo gesto di civetteria si guardò allo specchio per controllare se le stava bene e se ci fosse qualcosa fuori posto. Aveva tolto il fermaglio e sciolto i capelli. Li spazzolò accuratamente per farli diventare lisci e ben pettinati. Andò ad aprire la porta che aveva chiuso per non essere disturbata nei suoi preparativi e prese la sua consueta pillola per dormire. Si sdraiò sul letto tenendo stretto fra le mani il rosario di madreperla appartenuto alla madre, dono di un funzionario del governo di allora.

Il sonno tardava a venire e la sua mente andò indietro nel tempo. Tornò a quando lei aveva quindici anni e un ragazzo l’aveva avvicinata per farle un complimento, lei arrossendo era scappata via. Ora a distanza di molti anni ricordava le parole di quel giovane con una nitida precisione. Parole che l’avevano accompagnata per tutta la vita e le erano state di conforto nei momenti più bui.

Si ritrovò a camminare su una strada piena di luce e l’aria era satura del profumo dei gelsomini, i suoi fiori preferiti. Lungo i margini della strada vide la sagoma della sorella circondata da un’aureola che sembrava la stesse aspettando. Sua sorella Imma era lì, nella vestaglia da notte che lei stessa le aveva messo quel giorno e aveva un sorriso luminoso e sereno.

<Ciao sorella>

<Ciao piccola, ti trovo bene>

<Anche tu sei raggiante se posso dirlo>

<Certo piccola, ti stavo aspettando, sapevo che saresti venuta. Vieni, ti accompagno nella nostra nuova casa>

Sulla strada, due figure femminili, eteree e leggere come piume d’angelo, procedevano sottobraccio una dell’altra, lentamente, in direzione di una luce intensa e lontana.

Tutti i racconti

0
0
0

Il Rosso e il Bianco 1/3

07 October 2024

Era una mattina fredda e gelida sull'altopiano di Asiago, durante una delle fasi più dure della Prima Guerra Mondiale. La neve copriva tutto con il suo manto bianco, riflettendo una luce spettrale sotto un cielo grigio e plumbeo. Il silenzio era rotto solo dal rumore soffocato dei passi dei soldati, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
0

L'avocado e il male

07 October 2024

avocado e il male Dall’enciclopedia Treccani: Nel suo significato più ampio, il MALE è tutto ciò che crea un danno, turbando il benessere morale o fisico, ed è perciò evitato e oggetto di condanna (i mali che affliggono l’umanità… […] Proverbi a mali estremi estremi rimedi non tutti i mali vengono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
0

Solo per una notte (2/2)

Ispirato a tre storie vere - v. nota

07 October 2024

Buz si accese una sigaretta, proteggendola con una mano. Si era alzato il vento. Una brezza gentile che scivolava dalla cima delle colline come un animale notturno. Prima dell’alba avrebbe rinforzato, avrebbe attraversato la pianura e sarebbe giunta in città. A quel punto avrebbe potuto sentirla [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

0
0
0

CENTRALE PARANOICA 5

HOT BURRITO SHOWDOWN

07 October 2024

HOT BURRITO SHOWDOWN Hi, qui è la centrale paranoica! Oggi c'è stato un bel pò di trambusto al Transcend Village. Jack Inferno e Al Nessuno degli "Hillbilly Sillly" se le sono date di santa ragione per una questione di accordature. Il punto riguardava una cover dei Country Weather " Hot Burrito [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
4
9

Fedeltà

06 October 2024

Nel cuore della notte, oscura e silente, spira un vento di tenerezza persistente. Fedeltà in amore, come stella luminosa, guida i nostri passi con grazia radiosa. Intricati sono i sentieri del cuore, là dove la fedeltà fiorisce con ardore. Come ombra che accompagna, senza [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
5
23

L'aprimitili

06 October 2024

Quando ero un adolescente, prevalentemente nei mesi estivi dacché libero dagli impegni scolastici, da lunedì a sabato mi prodigavo come commesso magazziniere in un negozio di articoli casalinghi. Il lavoro non mi dispiaceva, ma c'erano vari aspetti negativi, tra cui la scarsa paga, che si attestava [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
9
23

Lo sconosciuto

06 October 2024

Lo sconosciuto Nulla di lui si conosceva, neanche il nome. Nulla. "Sono malato, sono malato!". Camminando con passo incerto ripeteva, quasi una litania, questa affermazione, che non era però una richiesta d'aiuto. Aumentava il tono della voce all'approssimarsi delle persone. Incespicava a destra [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dario Mazzolini: grazie piccola stella...e se non fosse stata follia? A me piace pensare quello [...]

  • Piccola stella: Penso non a una follia in senso ordinario, ma a quella marcia in più [...]

1
2
8

Solo per una notte (1/2)

Ispirato a tre storie vere, ma vi tocca aspettare la seconda parte

06 October 2024

«È cominciata per gioco e, forse, non è stato che un gioco». Jill spinse il cartoncino bianco verso Daphne. Era un comune rettangolo di carta rigida. Sulla formica bordeaux del tavolo, alla luce della vecchia lampada a incandescenza, mostrava tutta la sua ordinarietà. Un biglietto da visita di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
2
18

PIOGGIA

05 October 2024

Arriva un momento della tua vita, dove sei na semplice pioggia o due gocce d’acqua, sono la miglior cosa per la tua mente, perché in un modo o nell’altro ci ti rispecchi in essa. quel freddolino che si sente può rappresentare un momento d’insicurezza, quelle gocce che sbattono nel pavimento sono [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

1
11
22

Banalità

Riflessioni (un po' amare)

05 October 2024

È con queste mie mani che faccio le cose che faccio: monto, smonto, mi ferisco, premo tasti, pulisco… Chi comanda queste mie mani? La mia mente, che sa quello che sa, con le istruzioni che vengono dalla esperienza, dall’istruzione, con i neuroni e le sinapsi che dipendono anche dall’età raggiunta… [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Oggetti Smarriti: Banalità con cui tutti prima o poi dovremo fare i conti. Bravo Savi !!!

  • Savi: Il mio nome è Savino e forse è meglio se mi firmo cosi.
    Non [...]

1
8
18

LATIN LOVER

05 October 2024

LATIN LOVER Capì che l’alcol lo aiutava con le donne. Chè bevendo risolveva. Prese l’abitudine a bere ad ogni incontro galante. Dopo sette anni mollò le donne e si diede anima e corpo al rum.

Tempo di lettura: 30 secondi

1
4
10

Nà Poesia

Una poesia in lingua napoletana

05 October 2024

Vuleve scrivere pe te nà poesia, Ma nà poesia nun se pò scrivere pe te, pecchè tu stesse si nà poesia. Eppò che putesse dicere cchiù ‘e chelle cà tu sì? Comme 'e truvarrie 'e parole? Comme putessene nascere 'e penziere? Nun ce stanne nè parole 'e nè penziere che ponne raccuntà chelle che si! [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dario Mazzolini: io sinceramente da Cremones per nascita e da mantovano per presunto amore, [...]

  • Patapump: se il Paradiso sarà cosi ci sto!
    ciao caro Gennaro

Torna su