Dei suoi primi sonni non ricordava nulla, ma gli piaceva ugualmente immaginarli.

 

Le fatiche del giorno, per coordinare un’infinità di stimoli completamente nuovi sprofondavano in baratri notturni, in un oblìo che aveva come unica necessità il riposo e la ricarica dell’organismo. Supposizioni queste, avvalorate dalle risposte di sua madre alle domande che spesso le rivolgeva sulla sua infanzia.

Gli piaceva evocare quel periodo e sentirsi narrare di quando era in fasce.

In quei giorni, stando ai racconti, urlava senza posa, tormentando i presenti con vivacità inaudita, in ginocchio o in piedi, mani sulla ringhiera. E come per incanto, appena adagiato nella culla, taceva, sapeva che era giunto il momento, una mano amica dava il via alle oscillazioni. A quel segnale l'attenzione era al culmine, gli occhi spalancati, scuri e spaventati come solo quelli dei bimbi possono essere. Sapeva che stava per arrivare un'ombra grande e buona; era blu cupo e lo avrebbe avvolto nelle sue braccia incorporee e rapito da tutto ciò che le impressioni della vita imponevano.

 

E come un vecchio che dopo pranzo si vada ad accomodare sulla sua poltrona di sempre, apprestandosi a leggere il giornale ben sapendo che non arriverà mai alla pagina seguente perchè il sonno lo sta rapedo, il rito si ripete divertendo i nipoti, infastidendo la moglie, proprio cosi, allo stesso modo, la curiosità del bambino per quella stanza oscillante calava e con essa scendevano senza fretta le palpebre che, socchiudendosi, permettevano a quell'ombra di approssimarsi.

La madre era incantata da questo rituale che aveva del magico e quindi dell’incomprensibile. Qualche volta faceva assistere all'avvenimento amici e parenti che riconoscevano a questo fenomeno qualcosa di incantevole. Da quel momento in poi il piccolo dormiva continuativamente per undici ore esatte, come avesse una sveglia biochimica dentro di sè.

Si svegliava puntuale; dopo non c'era modo di farlo riaddormentare, nemmeno un pisolino nel pomeriggio; come tutti i riti, quella magia poteva aver luogo solo nei momenti propizi; dovevano prima passare altre tredici ore.

 

Più grande il ragazzo veniva a volte lambito dall'immagine degli alti bordi di quella culla e della copertura serica e pieghettata, unici punti fissi di quell'incessante oscillazione che eseguiva lo spazio intorno a lui, con moto armonico, semplice. Ma ne veniva per l'appunto lambito, questa rivisitazione era parzialmente incosciente. Quello che provava, in quei momenti, non era altro che una insensata, appena percepita contentezza, la sensazione non formulata di aver già vissuto quella situazione.

Era già adolescente quando visse una di quelle emozioni destinate a rimanere ben impresse nella sua memoria.

Avevano stabilito un bivacco sul crinale di un alto monte geminato. Il luogo ricordava una sella per la sua rotondità continua e la levigatura perfetta. Fra le due sommità completamente arrotondate, nel punto più piano, si sdraiarono con dei sacchi a pelo, sicuri contro l'umidità.

La notte era calma, l'aria ferma tersa e limpidissima; non montarono la tenda. Dormirono a cielo aperto. Era disteso, supino, nel sacco a mummia; le braccia incrociate sul petto reggevano i pomi delle spalle. Un faraone egiziano; lo sguardo fisso nel vuoto.

 

Non abituato a quella posizione non cadde subito addormentato come suo solito. Era comunque troppo attento allo spettacolo per dormire. Assolutamante ricettivo, si beava di brillii e luccichii, osservava una parte della volta, considerevolmente ampia, da quella posizione e vagava intorno all'idea di immenso, di infinito. Ma questi pensieri senza meta dissimulavano in verità ciò che stava accadendo: nel silenzio, paragonava le oscillazioni della stanza alla rotazione del cielo e lui nel centro, ora come allora. Le barriere di legno steccato che prima limitavano la visibilità erano sparite perché aveva acquisito nuova coscienza di sè... e non rischiava più di cadere.

In quel periodo qualcosa era cambiato, qualcosa stava per cambiare e qualcos'altro ancora era rimasto uguale; aveva sempre difficoltà a rimanere sveglio una volta a letto, mentre l'attività mentale rallentava e subito si perdeva del tutto. Molti amici, pensatori ferventi in stanze buie e mute, gli invidiavano questa qualit

Tutti i racconti

0
0
2

Evoluzione della scrittura: dalla scrittura arcaica alla scrittura moderna

Racconto un pò di storia della scrittura per coloro che scrivono.

23 June 2025

La scrittura, intesa come sistema di segni utilizzato per rappresentare la lingua parlata, ha avuto un'evoluzione significativa nel corso dei millenni, partendo dalle forme più primitive fino ad arrivare ai sistemi alfabetici moderni. Questo processo è stato influenzato da vari fattori, tra cui [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
2

Le Sorelle: l’ira di Caterina 2/4

23 June 2025

Capitolo 1: Il villaggio Il mattino saliva piano dal fondo della valle, portando con sé l’odore di legna bruciata e di pane in cottura. Le case del villaggio erano basse, annerite dal fumo, con i tetti rabberciati e le imposte ancora chiuse. Ma non c’era silenzio. Non era un villaggio morto. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
4
35

Le Sorelle: l’ira di Caterina 1/4

22 June 2025

Prologo Campo militare austro-ungarico – Tenda dello Stato Maggiore Il telo della tenda si gonfiava appena, sfiorato da un vento freddo. All'interno, tre ufficiali sedevano attorno a un tavolo ingombro di mappe. Il giovane soldato davanti a loro tremava. L'uniforme era lacera, la fasciatura all'avambraccio [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
3
18

Il Natale è una cosa per grandi

22 June 2025

Nel buio della sua stanza, il bambino, o meglio, quello che fino a poco tempo prima era un bambino, fissava il soffitto. Dal soggiorno arrivavano voci smorzate, risate adulte che sembravano voler convincere loro stesse della propria allegria. Aveva chiuso gli occhi da tempo, ma non dormiva. Sapeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dario Mazzolini: un bel racconto scritto con linearità. mi è piaciuto.

  • Ondine: Dolce. L'ho fatto anch'io! Ma scherziamo? Troppo bello credere a Babbo [...]

3
5
26

Oltre la nebbia(2/2)

In un paese in cui non si vede oltre un palmo dal naso

21 June 2025

Sophia non si piegava. Aveva capito che l’ignoranza non era solo mancanza di conoscenza: era una difesa, una paura profonda del cambiamento. La nebbia proteggeva Villacava. Difendeva dal rischio di scoprire che esisteva qualcosa di più grande e più complesso oltre i suoi vicoli ciechi e i confini [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: L'incipit mi e piaciuto e la storia secondo me ha una sua originalitá [...]

  • Lawrence Dryvalley: Esordio di tutto rispetto. mi è piaciuto. Condivido complimenti e appunti [...]

3
13
32

Girabuio 4/4

21 June 2025

Irving Crane non vide la fine del processo. Lo trovarono stecchito nel giardino, una mattina. Dopo lo scavo, alcuni girasoli erano ricresciuti e, a sentire qualcuno, Irving ne aveva strappato uno e aveva usato il gambo per impiccarsi… la maggior parte però diceva che non era possibile. Il gambo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

12
38
120

Il diario di Elena - 3/3

20 June 2025

15 giugno 2103 Il ritorno di Ernesto porta con sé la polvere delle strade che ha percorso e nei suoi occhi leggo di una storia che non riesco a immaginare. Chiedo con un timido sussurro, «Dove sei stato?». Il suo sguardo si fissa su di me, come se cercasse la forza delle parole giuste. «Tra i [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: la narrazione del mainstream ci vuole tutti rassegnati , inutili spettatori.
    [...]

  • Maria Merlo: Io non vedrò quel possibile futuro, ma mi fa male ugualmente. Voglio [...]

4
5
28

Oltre la nebbia(1/2)

In un paese in cui non si vede oltre un palmo dal naso

20 June 2025

C’è un paese incastrato tra colline spoglie e silenzi antichi, dimenticato dal tempo e dagli uomini: Villacava. Qui il sole non splende, la luce non entra mai. C’è solo un alone grigio, come se il cielo fosse stanco di volgersi sempre verso lo stesso paese. A Villacava non piove mai, ma è tutto [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
2
16

Girabuio 3/4

20 June 2025

Nessuno di noi riferì ciò che avevamo visto e sentito – oppure avevamo solo creduto di vedere e sentire e, in quel dubbio, stava racchiusa buona parte del nostro processo di crescita. Io, poi, non avrei parlato mai più di Irving Crane a mia madre – come potevo sapere qualcosa di Irving se non passando [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

10
8
92

Il diario di Elena - 2/3

19 June 2025

8 maggio 2103 Una settimana è passata, una settimana come le altre, fatta di corpi che si succedono nel violentarmi, di sguardi vuoti che si perdono nei miei occhi. Il lusso delle stanze in cui vivo non fa che amplificare la miseria che abita dentro di me. I giorni si confondono, e il riflesso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bella storia...una domanda: se von l'IA e i robot non ci sono più [...]

  • Zio Rubone (Ezio Bruno): Grazie a tutti per la lettura.
    @Dax. Cos'è la ricchezza? La [...]

6
9
26

Cocktail glamour e motori a deflagrazione

19 June 2025

La mattina in spiaggia era deliziosamente di routine. Tra famiglie più o meno numerose, forme maschili e femminili messe in mostra in tutta la loro abbronzatura stronzesca e ombrelloni e il bar pieno di gente e di sabbia, era una mattina perfetta per un aperitivo. Cosa che sia Lionel che Sharon, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
6
19

Girabuio 2/4

19 June 2025

Ne parlai a mia madre solo un paio di settimane dopo, quando ormai l’estate era una signora nel pieno degli anni che iniziava a mostrare le prime rughe. «Non devi avvicinarti alla stamberga di quel vecchio maiale, Lew. Anzi, non devi neppure andare a nuotare nel Kenduskeag, capito?» m’ingiunse [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ondine: ... sempre incuriosita ...

  • Rubrus: Un paio di episodi ancora. Il difficile di queste storie è anche capire [...]

Torna su