Quando passiamo per i mercati popolari ancora oggi è possibile sentire una "abbannìata" che suona come una cantilena. "Cavuru, cavuru u sfinciunellu". Prodotto  dalla farina di grano, lo sfincione è una grossa sfoglia di pasta lievata, abbastanza spessa, condita con salsa di pomodoro, cipolla, pezzettini di acciughe e caciocavallo a scaglie, il cui nome con molta probabilità deriva dal greco “sponghia” (spugna) per la sua morbidezza. La sua variante è un prodotto più piccolo, monoporzione, “lo sfincionello”, venduto nelle carrettelle del venditore ambulante “ù sfinciunaru”, che lo tiene sempre caldo grazie ad una piastra sotto cui si alimenta una fonte di calore, e lo invita con la sua voce “Che bellu ù sfincionellu, è scarsu d’ogghiu e chinu di puvulazzu”, per alludere nei tempi antichi quando le strade erano polverose e l’olio era un condimento considerato un lusso.

Esistono diverse varianti di questa prelibatezza siciliana. C'é quello bagherese con un condimento particolare o altre varianti adattate alla località di provenienza che però propongono sempre due comuni caratteristiche: la morbidezza e la sofficità. Un pasto popolare che Mimiddu vende da cinquant'anni, sempre organizzato con la sua carrettella ed il grembiule bianco.

Prima però abbannìava lui la sua mercanzia gastronomica ma da quando la tecnologia ha prodotto sistemi di registrazione e diffusione, una cassetta riproduce l'abbanniata. Oliera in mano e pasta condita con sugo cipolle e pezzi di cacio sono un ottimo spuntino, che permette di coprire un buco nello stomaco durante lo shopping nei mercatini popolari. Si sente il re dello sfincionellu Mimì ! E va fiero tra i mercatini a proporre il suo prodotto, intrufolandosi fra le vie strette della Palermo storica. Ed è felice quando un turista gli fa i complimenti e richiede di fare una foto ricordo con lui e la sua carrettella. Cheese, please... e il lampo del flash immortala una tradizione che ha sfamato milioni di persone del popolo nei tempi antichi mentre i signori borghesi e nobili facevano colazione ai caffè, concerto tra profumi e sorrisi della Palermo che fu e che ora è diventato un comune e originale capriccio di gola fra ristoranti e fast food contemporanei.

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