Quei due nella foto siamo noi, circa quindici anni fa, a Lerici.

Tu avevi ancora i capelli ed eri più magro, io avevo una borsa sbagliata ed ero troppo truccata. Eravamo noi, ma quanto mi sembrano lontani quei due, adesso. Non era uno dei nostri periodi migliori, qualcosa si era incrinato nel nostro rapporto, credevo che forse sarebbe stata la nostra ultima vacanza insieme e in fondo non mi dispiaceva, mi sembravi già distante, diverso da quello che avevo conosciuto qualche anno prima. E ritrovarti non mi interessava più molto. Pensavo che forse me ne sarei andata, o forse te ne saresti andato prima tu, e tutt'e due avremmo ripreso a vivere, magari avremmo trovato altre persone e saremmo diventati estranei uno per l'altra.

Ma il tempo è passato e nessuno dei due se n'è andato, così abbiamo continuato a vivere insieme e nel frattempo parlavamo e abbiamo ricominciato a condividere i problemi e anche le gioie. Ad un certo punto ho capito che la persona più importante eri tu. Eri mio marito, il mio migliore amico, l'essere umano più prossimo, quello a cui mi rivolgevo quando qualcosa non funzionava, il primo a cui raccontavo quello che invece andava per il verso giusto. Ero finalmente felice e appagata della nostra vita insieme. 

È stato così che poco fa, quando ti ho visto, mi si è sgretolato il mondo, tutte le certezze che mi ero costruita in questi anni sono volate via all'improvviso. 

Eri di spalle ma ti ho riconosciuto subito, dopo tanti anni insieme sarebbe stato impossibile. E ho riconosciuto anche lei, mentre ti sorrideva dopo il vostro bacio. È stato un attimo, giusto il tempo di premere il piede con forza sull'acceleratore, la soddisfazione di vedere l'espressione di lei passare dalla gioia all'orrore. Anche la tua espressione era di orrore quando ti sei girato, velocemente, e hai capito cosa stava succedendo. Ma è stato un attimo. 

E adesso sono qui, a casa nostra, sul nostro divano, a guardare le nostre foto, a ripensare ai nostri momenti, quelli belli e quelli tristi, quelli in cui eravamo uniti e quelli in cui non riuscivamo a capirci. Resto qui e aspetto che vengano a prendermi. 

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Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

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La gabbia del Signor Cesare

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CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

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    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

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Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

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14 December 2025

Guidavo quella Cadillac diroccata, che sbuffava fumo grigio. Avevo lasciato Billy, mi inquietava parecchio. Stava al quindicesimo piano con il suo strano gatto siamese, quello con una splendida eterocromia iridea. Aveva cambiato la serratura di casa almeno tre volte, ma qualcuno era riuscito a [...]

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Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

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Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

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«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

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La Caccia

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Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

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