Se lo slogan non è presente, comunque il prodotto deve apparire come protagonista assoluto, così come appare nel manifesto per il cappello Zenit, con il quale vinse nel 1911 il concorso Borsalino.

Nell’immagine manca, non è presente alcuna figura umana ma nonostante ciò la scena allude in maniera sottile alla sua presenza grazie alla visibilità del prodotto.

Dudovich, con molta probabilità, ha usato l’espediente della merce che identifica perfettamente il suo abituale acquirente quindi quello un galante gentiluomo che ha lasciato sulla poltroncina di un’elegante boudoir il bastone, i guanti e il cappello (che occupa la parte centrale del manifesto).

Anche la scelta cromatica di mantenere il colore nero per il cappello centra l’obiettivo e lo rende protagonista.

 

Quello che importa ai “maestri” della réclame, è tutto nel manifesto, cioè nell’identificare delle relazioni di volta in volta diverse tra disegno e nome e o tipo di prodotto in modo da veicolare in maniera originale ed univoca le informazioni ad esso inerenti.

Tutte le componenti figurative contribuiscono ad accrescere la molteplicità dei significati e il valore “estetico” della merce raffigurata.

Nel caso della réclame, quindi, la comunicazione pubblicitaria è diretta.

Produttore ..... Consumatore.

 

Un grandissimo contributo alla produzione pubblicitaria viene dato dalla corrente “Futurista” che proclama lo sviluppo tecnologico e propagandista della nuova rivoluzione industriale pre-bellica.

I futuristi, proprio per la loro adesione al manifesto e alle regole della corrente stessa, imprimono una nuova visione dinamica del prodotto e mettono sullo stesso piano arte e pubblicità, attraverso la pubblicità possono diffondere anche il loro concetto di velocità, progresso e consumo della merce.

In questa accezione si può quasi pensare che siano loro i primi precursori del la categoria a cui si indirizzano i beni di “consumo”, e da qui la nascita dell’idioma “consumismo”.

Così, anche se tra arte e industria non c’è corrispondenza di intenti, si profila la possibilità per l’artista di intervenire sul senso della tecnologia alla ricerca di una nuova estetica.

I nuovi mezzi vengono investigati e destrutturati e l’arte non è più un esercizio di stile, ma diventa ricerca ed esperienza.

Cosi nei primi decenni del 1900, si afferma il concetto che la pubblicità nasce quando le industrie si sostituiscono all’artigianato, quando cioè le vendite di un prodotto non avvengono più nella bottega dove è stato creato il prodotto ma avvengono - contemporaneamente - in decine di negozi della stessa provincia e, più tardi, in migliaia di negozi sull’area di un intero paese.

Depero, ad esempio, inizia nel 1926 la sua proficua attività per Davide Campari.

 

Il quadro (Squisito al seltz) esposto alla Biennale di Venezia rappresenta due uomini a un bar seduti ad un tavolino intenti a consumare un Bitter Campari

Davide Campari titolare dell’omonima casa produttrice del Bitter, dopo aver visto il quadro, decide di comprarlo e utilizzarlo come manifesto trasformandolo, quindi, da opera d’arte in mezzo pubblicitario.

Chiusa questa breve parentesi sul fenomeno comunicativo degli anni di piena espansione del fascismo, dobbiamo ricordare un’altra novità importante che ha segnato lo sviluppo della pubblicità soprattutto a livello di impatto visivo e di strategia, nell’ambito della comunicazione visiva, che comincia a farsi evidente a partire dagli anni Trenta grazie all’incontro tra futurismo, costruttivismo russo e Bauhaus.

Il prodotto diventa il protagonista, in qualsiasi forma di comunicazione.

La comunicazione assume rigore, proprio dello stile del Bauhaus, e si rifà alla tecnica fotografica e alla tipografia. I principali esponenti sono Antonio Boggeri che crea a Milano uno studio grafico nel 1933, nel quale convergono artisti come Bruno Munari, (il quale innova il linguaggio pubblicitario con il suo “Camminate Pirelli”)

 

ed Erberto Carboni (che per primo comprende l’importanza della cosiddetta immagine coordinata, della comunicazione integrata del cliente) e su un altro versante, operano coloro i quali si raggruppano attorno alla rivista connessa al movimento dell’astrattismo “Campo Grafico” (che esce nel 1933) diretta dal pittore Attilio Rossi.

 

Tutto, insomma, è costruito attorno al destinatario della comunicazione “il consumatore”, per coinvolgerlo emotivamente, per far venir fuori i suoi desideri, per sedurlo oltre che persuaderlo.

Si legge in questo la necessità di rivolgersi più al singolo consumatore che alla massa indistinta. Il consumatore è diventato sia colui per il quale si agisce, ma anche colui grazie al quale la comunicazione viene attivata.

L’opera di mediazione messa in atto dalla pubblicità in questo caso è quella che avviene, appunto, tra bisogni e consumi.

Le merci si sono differenziate ed ecco che per il consumatore è possibile scegliere il prodotto più vicino alle proprie esigenze: la pubblicità sente la necessità di creare dei collegamenti tra bisogno e consumo, tra desideri e soddisfazioni e non solo tra produzione e acquisto.

Il bisogno diventa il desiderio e il desiderio produce uno stato di tensione verso quel qualcosa che lo possa colmare, siano essi beni materiali o il sogno ad esso associato.

La pubblicità riveste quindi i prodotti di “desiderabilità” attingendo al grande serbatoio dell’immaginario collettivo.

Per queste ragioni in questa fase in cui lo stato di tensione è un fatto totalmente interno al consumatore, salta fuori la dinamica del volere, quindi i desideri, le motivazioni e le tentazioni che sono alla base dei sogni del destinatario.

Tutti i racconti

7
5
16

Gemellaggio 3/3

21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • ducapaso: Mi piace questo racconto proprio perché è lacunoso. Accettare [...]

  • Dax: bello....like

1
2
12

La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
1
20

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
15

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
3
18

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
24

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
9
23

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: veramente ti sei commosso Dax? ... guarda che mi hai fatto il più grande [...]

  • Dax: @thecarnival Mi sono immaginato Lyra, wuesta creatura fragile e l'ho associata [...]

3
7
36

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

  • Dax: carino....like

3
6
23

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
45

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

6
8
63

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

  • Lo Scrittore: ciak si gira... fermo immagine ..stop! buona la prima va bene così [...]

6
5
31

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su