Come soffio sembrava poter realizzare ogni suo sogno, nonostante avesse faticato a raggiungere la sua posizione. Sembrava che il film della sua vita fosse stato girato e rigirato per poter raggiungere la perfezione; ma era bastato un niente per ritrovarsi vittima della violenza di un rapinatore, che le aveva strappato la borsetta ed ad una sua resistenza le aveva dato un colpo di pistola, che aveva improvvisamente cambiata la sua vita. Ora tutto quello che un tempo era stato progetto, architettura di vita, si era trasformato in odissea di sofferenza. Dopo giorni di coma era riuscita ad aggrapparsi  ad un filo ed era riuscita ad uscire dal profondo ed emergere ma con il corpo immobilizzato e piantato  su una sedia a rotelle. Non avrebbe potuto mai immaginare che la sua vita sarebbe potuta cambiare così repentinamente. Si ritrovava su quel trabiccolo a guidare tre ruote con tutta la forza della sua disperazione. Provava ancora rabbia. Non per il rapinatore ma per quel suo destino crudele. La sua vita cosi amaramente trasformata dalla cieca violenza umana. Avrebbe voluto correre come una volta,  avrebbe voluto stancarsi a correre assieme agli altri al Foro Italico o lungo i viali dello Stadio.  Ma  le rimaneva solo la fantasia. Pertanto si era  rimboccate le maniche per poter ricominciare in un'altra condizione. E aveva studiato con accanimento tanto da riuscire a laurearsi in psicologia per cercare di capire gli altri, per cercare di capirsi. Ed aveva trovato pure l'amore. Un ragazzo che era osteggiato dalla sua famiglia perche aveva scelto di amare una donna in carrozzina. Altra sofferenza, altra delusione nella sua vita.  Pregava, pregava molto. Quando una notte nel sogno vide la Mamma del cielo che l'accarezzava e le prometteva che un giorno avrebbe camminato con i suoi piedi. Nel frattempo il suo ragazzo l'aveva lasciata e si domandava spesso se quello che le aveva detto  fosse davvero amore. Fu un caso che conobbe un medico, che la visitò e grazie ad una nuova cura sperimentale,  riuscì a far camminare la ragazza. Al reparto, intanto, aveva conosciuto un ragazzo, che era come lei nella carrozzina e che però non era riuscito ad avere lo stesso successo di lei. Ora lei camminava e poteva correre come una volta. Nacque così l'amore tra loro due e lei dedicò tutta la sua vita a quel ragazzo, che visse nella carrozzina come un tempo lei nel passato. L'amore che è donazione reciproca, simbiosi nei respiri e nei piaceri, condivisione nel tempo, che scorre e mai può distruggere questo sentimento  che ci nobilita e ci fa essere immagine del Dio vivente.

 

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Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

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16 December 2025

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CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

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    scrivi bene e lo sai.
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15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

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14 December 2025

Guidavo quella Cadillac diroccata, che sbuffava fumo grigio. Avevo lasciato Billy, mi inquietava parecchio. Stava al quindicesimo piano con il suo strano gatto siamese, quello con una splendida eterocromia iridea. Aveva cambiato la serratura di casa almeno tre volte, ma qualcuno era riuscito a [...]

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Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

14 December 2025

Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

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La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

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