La sabbia umida sotto i piedi è la sensazione più antica che riesce a ricordare, i pantaloni lunghi tirati su per non sporcarli, le mani in tasca, tasche vuote, non gli serviva nulla per andare a dire addio.

 

Il respiro del mare solenne, ossigenava miliardi di creature, un granchio si desta e lo guarda, lo saluta con una chela, lui non ricambia, cammina piano, vuole gustarsi il più possobile quel momento, un passo alla volta, la salsedine che gli appesantisce le sopracciglia, è fuori dal tempo, in una bolla, tutta sua.

 

Se lo scorrere del tempo ha un inevitabile verso, come un libro che può essere letto solo in avanti, lui ora è il segnalibro, appoggiato sul tavolo, fuori da tutto, fuori dal tempo, non c’è nessuno, la distesa di sabbia e mare, lui cammina esattamente dove i due si incontrano, si toccano timidi accarezzandosi, non c’è traccia di umanità, solo lui.

 

Sa perfettamente dove andare, deve andare da lui, suo fratello, un fratello con cui non codovide ne sangue ne nessun corredo genetico, un fratello di spirito, la casa in legno bianco inizia a comparire all’orizzonte, il suo passo accelera, il mare è sempre più mosso, il battito aumenta, lo sente dietro alle orecchie, un gusto acidulo in bocca, corre, è importante che riesca a salutarlo, è venuto qui per lui

 

le nocche picchiano sulla porta, è secco il suono che producono, passi all’interno, nel buio, poi la porta si apre e il suo amico è li

 

ovviamente è li, perché non sarebbe dovuto esserci? È lui che sta costruendo tutto, si abbracciano ancora prima di dire qualcosa, entrano, si siedono, due bicchieri si riempono, il suono dei cubetti di ghiaccio che fanno baruffa, la luce che entra di traverso illumina il pulviscolo nell’aria, che solitamente non potresti vedere.

 

“Sono venuto a salutarti amico mio… domani te ne andrai e volevo bere l’ultimo bicchiere con te”

 

l’amico non aveva ancora pronunciato parola, sorseggiava in silenzio e lo guardava, sorrideva

 

“Sai mentre venivo qui mi sono concesso il lusso di risfogliare tutti i ricordi che ci riguardano, le discussioni per le piccole cose, gli abbracci, le bevute, le stronzate fatte di buon grado e le stronzate che non avremmo dovuto fare, l’improvvisazione nel momento in cui saltava fuori qualche problema, le passioni condivise… mi ricordo quella volta in cui era l’alba ed eravamo sul molo a fumare l’ultima sigaretta, infilai la gamba in un buco ma ero sbronzo e pansai “Hey ma se il molo si è mosso perché sono caduto solo io?”

 

ridono entrambi, una risata viscerale, di stomaco, una di quelle risate che senti una volta l’anno, ma il suo amico gli dice:

 

“Come sei arrivato qua?”

 

“Ho camminato, sai che mi piace camminare specialmente sulla spiaggia, inoltre...”

 

“Come sei arrivato qua, cosa ti ricordi prima della spiaggia?”

 

“Beh io … sono ...” rimane in silenzio, la sua espressione cambia, ora sul suo viso c’è spazio solo per paura e sgomento

 

“Sono...”

 

l’amico si alza, versa da bere ancora ad entrambi, si risiede, gli occhi lucidi brillano nel crepuscolo

 

“Tu non sei reale e neanche io vero?”

 

la sue mani non hanno la forza di prendere il bicchiere, i suoi piedi ancora nudi e sporchi di sabbia umida tremano, la stanza ora appare strana, c’è qualocosa che non va

 

la pareti iniziano ad alzarsi, il soffitto si allontata, l’amico lo guarda e continua a porgergli il bicchiere ma ora anche le sue mani tremano e una goccia macchia di rosso la sua camicia bianca

 

“tutto questo lo hai creato tu, è pazzesco quanto la tua mente riesca a ricreare in modo perfetto il suono del ghiaccio nel bicchiere, o la grana fine della sabbia, ma ci riesce, perché questo è il tuo sogno, io e te non stiamo esistendo ora”

 

I muri continuano ad allungarsi, il soffitto ora è solo più un puntino in lontananaza sopra di loro.

 

Ha caldo, si slaccia la camicia macchiata

 

l’amico “Hai immaginato l’addio che non ci siamo mai dati, perché tu eri impegnato quella sera e poi l’orgoglio non ci ha più permesso di vederci, l’ultimo abbraccio mai dato, l’ultimo bicchiere mai impugnato, è passato molto tempo, ormai ognuno ha la sua vita, tu hai anche dei figli ma io non posso saperlo, abbiamo sbagliato entrambi”

 

il soffitto è ormai invisibile, lontanissimo, come anche il pavimento, si trovano in un tunnel, un tunnel in legno bianco con appese alle pareti graziosi quadri che raffigurano laghi e foreste, la luce entra sempre più violentemente da quell’unica finestra, un suono martellante è lontano, ma si avvicina

 

sempre di più, famelico, sempre più vicino, un tamburo, enorme, che scandisce il tempo

 

guarda il suo amico per l’ultima volta, si avvicina, è lento e goffo nei movimenti, gli sembra di essere immerso nell’acqua, ogni gesto necessita di una fatica enorme, poi all’improvviso

 

tutto bianco

 

una manina gli tamburella leggera sulla spalla, una voce ad intermittenza lo chiama gioiosa “Papà papà papà … alzati dai! Oggi dobbiamo andare al mare!”

 

è nel suo letto, sudato e scosso, ma va tutto bene, è nel suo solito letto e oggi è il primo giorno di vacanza, il lenzuolo è bianco e famigliare, le tende gentili filtrano la luce estiva, il profumo di lavanda che proviene dal bagno, sua moglie si sta già lavando.

 

Prende la figlia in braccio, gli stroppiccia i capelli, e le dice col sorriso

“Prendi il tuo bel zainetto che tra poco si parte! Lscia solo fare una chiamata a Papà, è una chiamata che papà avrebbe dovuto fare molto tempo fa .. ma ora è il momento giusto”

 

“Ok Papà! Però sei peggio di me… guarda ti sei sporcato!”

 

la bambina scese

 

e ridendo indicò una macchia

 

rossa sul suo pigiama bianco.

 

 

 

 

 

 

 

Tutti i racconti

2
3
11

C'è?

22 September 2023

Varco la soglia fra me e quella che ogni giorno mi guarda dallo specchio e va in giro col mio nome la mia borsa i miei occhi i miei caffe chiama col mio cellulare scrive con le mie penne parla con la mia voce paga col mio orgoglio vende col mio schifo compra col mio bisogno. Varco la soglia fra [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dario De Santis: Ekkekkazz Lulù, famo a gara a chi è più pessimista, brava [...]

  • Walter Fest: Beh! Si per buona parte pessimista ma poi con "per fortuna" nel finale [...]

1
3
12

Ombra (vers. monologo teatrale)

22 September 2023

Ombra Una mattina svanirono le mie certezze e caddi violentemente nel mondo degli invisibili, dove il tuo nome è solo una matricola. E il sole è sempre pallido, a righe. Dove non hai alberi intorno ma alti muri di cemento e chiome elettriche arrotolate tra di loro. Senza fiori o profumi ma solo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Patapump: ciao Walter
    mia sorella fa teatro
    abbiamo adattato il tutto ad una [...]

  • Walter Fest: Ricca' per il chinotto mi metti in difficolta' perche' non vorrei [...]

1
2
14

Morto in Papa... 2^ parte

21 September 2023

D’altronde ero (e sono) senza dubbio un miglior partito rispetto a quel vecchio snob e spilorcio del cugino Pierfranco. Dalla mia ho un lavoro migliore, una casa in zona super residenziale, un’auto da sballo (oltre alla Smart) e risorse finanziarie assai più sostanziose. E in più, anche fisicamente, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Walter Fest: Caro/a Purpleone, chi sa se il mio commento ti piacera' e utile sara'? [...]

  • Rubrus: Mi viene in mente una battuta un po' cinica che sarebbe fuori luogo, ma [...]

2
7
15

Partigiano anche io

«Solo dopo la Liberazione seppi di aver contribuito alla lotta partigiana negli ultimi mesi del '44». Il racconto di mio padre

21 September 2023

«Avevo 11 anni e "Munsu Cesco", titolare di un laboratorio di falegnameria nella strada dove abitavo, mi chiese di portare un cassettone da un verniciatore di via Lagrange. Mi avrebbe dato la mancia. Dissi a mia madre che sarei andato all'oratorio "Michele Rua" - molto lontano da casa - per giustificare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
3
20

Luna piena

danza notturna

20 September 2023

Ancora con gli occhi rosso fuoco e le zampe insanguinate dell'ultima vittima, s’inoltrò nella foresta attratto da una musica che riempiva ogni angolo del bosco. Doveva esserci qualcosa di speciale in quella fitta vegetazione. Era il suo territorio di caccia e finora non aveva mai sentito dei suoni [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lo Scrittore: si trovava e ha fatto un po' di spese per la settimana😆😆😆😆😆

  • Lawrence Dryvalley: Bello! 🌕🏰🐺
    Le ultime righe mi hanno riportato alla mente l'immortale [...]

*********************

*********************

Spazio Pubblicitario

*********************

*********************

0
0
7

Morto un Papa... 1^parte

20 September 2023

E’ successo! Non pensavo potesse capitare anche a me, ma è successo: mi ha lasciato! “Poche storie e benvenuto nel Club”, dirà qualcuno di voi. E grazie tante, rispondo io. Ma non sono mai stato un fan del mal comune e quindi, scusate se mi rode! Non nego che c’erano state minacce qualche settimana [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

1
0
6

Mar Dell'Oblio

19 September 2023

Oh mio orizzonte d'oceano increspate e danzanti onde son le tue schiume sepolte nelle tue viscere. Sei scompigliato tappeto in andirivieni intessuto di seta dall'alchimia dei fugaci venti, e le tue mire si svelano meraviglie nell'incredibile tra la procella che scuote le vele innocenti con ira, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

*********************

*********************

Spazio Pubblicitario

*********************

*********************

1
4
14

Domenica al mare

19 September 2023

Lo avevo detto a quella squinternata della mia ragazza, “non farti impressionare dal primo sole di primavera, sembra caldo, ma è infido.” Lei pur di non ascoltare il mio consiglio e dimostrare che è libera di comportarsi come vuole, mi ha convinto, mio malgrado, ad accontentarla e siamo andati [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Lorenzo sai che c'e' secondo me? A te il corto ti penalizza, mi metto [...]

  • Walter Fest: per il resto tranquillo, che c'e' nelle mie corde? La scrittura che [...]

1
5
20

San Valentino

18 September 2023

San Valentino «Amore! Tu mi vuoi bene?» «Amore, mi senti! Dico a te, mi ascolti anima mia.» «Cosa c’è!» «dicevo, ma tu mi ami?» «Secondo te?» «Amò, così mi rispondi? Allora vuol dire che non mi vuoi bene.» «Ma quando mai, chi l’ha detto, era una risposta retorica» «Che fai adesso parli difficile, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
0
5

gocce

18 September 2023

gocce di pioggia lavano il grigio dal vetro.. come lacrime di gioia spazzano la tristezza dal viso che si apre il sorriso..

Tempo di lettura: 30 secondi

5
15
66

La Strada

17 September 2023

Non ricordo di preciso da quanto sto guidando su questa strada sperduta. Strano, non ricordo neppure di essermi mai fermato per un rifornimento. Il sole è sempre davanti a me, basso sull’orizzonte e rosso come il fuoco dell’inferno. Ricordo solo lo sparo. [pubblicato originariamente sull'account [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
3
9

Pensieri Erranti

17 September 2023

Vi è quel pelago di pensieri erranti tra i fili danzanti d'erba coi suoi petali svelleri, nel soffio del vento nel polline fecondo di lacrime di catarsi, e con essi si innalzano mute voci del mio io vagante politeista braccando congrue braccia, per raccontare sottovoce fiabe di realtà [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

Torna su