Poco a poco Evan riuscì a calmarsi. Il senso di colpa c'era sempre, ma riuscì a circondarlo, a racchiuderlo in una piccola bolla della sua mente, e a vedere quello che era realmente. Un pensiero, una paura infondata. Così, arginandola, sentì la presa di Melanie rilassarsi poco a poco. Anche il bruciore nei punti dove lo toccava stava diminuendo.
- La settimana dopo che morì venne anche da me, dandomi tutte le colpe di questo mondo per la sua morte. Pure io mi sentivo in colpa, proprio come te. "Se solo non avessi bevuto tanto da ubriacarmi quella sera" , "Se solo l'avessi potuta riaccompagnare io a casa...", questo pensavo. Mi incolpavo di tutto l'accaduto. La sua morte, te in coma. Quando lei è arrivata, la settimana dopo che è morta, mi ha completamente prosciugato. Ma adesso... posso ritenermi soddisfatto -

Quando riaprì gli occhi, Evan era steso sul prato del parco. Melanie era sparita, così come il senso di freddo e di febbre che lo avevano attanagliato sino a poco prima. Si rimise a sedere sulla panchina, affondando la testa fra le mani. Si sentiva molto spossato.
- Aaron, grazie... -

- Evan! Evan! -
Da lontano sentì la voce di Evelyne.
- Evan, dove sei? Ti prego Evan! - 
Il ragazzo vedeva a malapena l'amica sulla strada principale. Senza forze e incapace di urlare per chiamarla, le inviò un messaggio al cellulare.

- Evan! Meno male ti ho trovato! Ti riaccompagno a casa io forza! Come ti senti? -
Evan sorrise debolmente.
- Meglio, molto meglio grazie -
- Cos'è successo al pub? Ci siamo preoccupati tutti, sembravi fuori di te -
- In un certo senso ero fuori di me, dovevo avere la febbre altra. Deve avermi causato delle allucinazioni, ma adesso va meglio, si deve essere abbassata - disse Evan, cercando di mascherare la realtà dei fatti.
- Fortunatamente è venuto Aaron. Mi ha soccorso qui, quando mi sono accasciato sulla panchina -
- Aaron? - chiese Evelyne guardandosi attorno.
- Aaron chi? -
- Aaron, dai, sai di chi parlo. E' stato con noi per tutta la serata, e la serata di ieri, e quella prima ancora...-
Evelyne guardò confusa Evan.
- Evan... stai parlando di Aaron, Aaron Walker? -
Il ragazzo sentì un nuovo brivido salirgli lungo la schiena.
- Evelyne... sì, di chi altri dovrei parlare? -
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