Roma era calda e magnifica, fuori dal cielo, fuori da tutto. Una voce in lontananza e il respiro dei cani, un filo sottile di vento che entrava dalle finestre e noi. E non avere bisogno di altro. 

Era la nostra sera e mi osservavi. Sorridevi accogliente, la tua anima una piccola porta aperta, un rifugio sicuro. E io che mi lasciavo andare e accettavo i tuoi tentativi di entrare. Io sempre trattenuto e legato alla catena, io e le mie porte chiuse, io e i miei silenzi ermetici che avevi trasformato in musica, canzoni sguaiate da una chitarra imbracciata come un mitra.

Le tue vertebre sotto le dita, un rosario di desideri che ti raccontai in un fiato. Le mie mani scivolarono sulla gabbia delle costole, quella scatola d’ossa che racchiudeva il tuo cuore. E il tuo odore e la pelle, e il ritmo ondulato del respiro.

Estasi umida e calda, un guanto caldo in una notte d’inverno. La mia seconda pelle.

Il tuo corpo diventò la mia casa, entrai in te come l’esodo di un popolo schiavo e finalmente liberato. Entrai in te come la sola cosa possibile, come l’unica soluzione ai miei dubbi, come la sola meta del viaggio. Entrai in te e in noi, nello spettacolo di un piacere denso che invade l’universo ricoprendo ogni cosa, il pavimento, i muri, fino ad innalzarsi come un’onda e a uscire dalla finestra per diventa aria pura, irrorare le piante e arrivare fino al mare. Entrai in te, nei tuoi occhi spalancati che mi guardavano come si guarda un miracolo, con la stessa intensità di chi trova una pietra preziosa nascosta nel fango. Lo stesso furore che scuote gli uragani e scoperchia i tetti, la stessa forza della luna che muove le maree.

Diventasti per me madre e figlia, terra e aria, fuoco e tempesta.

Entrai in te, come la prima volta. La prima volta che pensai di essere Dio.

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Vi racconto Ludwig Van Beethoven prima parte

Il Titano della musica

23 April 2024

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23 April 2024

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Il narratore

22 April 2024

Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]

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Un Tram Chiamato Desiderio

22 April 2024

UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO Mollie O' Reilly era una giovane donna dai rigogliosi capelli biondi con qualche leggera sfumatura di rosso, erano solo leggermente ondulati e le conferivano un aspetto ribelle. In effetti Mollie era, non tanto ribelle, quanto coraggiosa e molto determinata. Mollie [...]

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morte di un amico

22 April 2024

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L'ultimo ballo

21 April 2024

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Lettera fantasiosa da chi è stato tuo e tiene a te

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21 April 2024

Lettera fantasiosa da chi è stato tuo e tiene a te Ci siamo trovati in una vita precedente siamo stati bene assieme. Così tanto bene che lei mi ha riconosciuto e vorrebbe ricongiungersi a me anche in questa vita così come nelle prossime fino al limite. Ma ogni vita dovrebbe [...]

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Sedoka - 3

21 April 2024

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Altrove

21 April 2024

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Haiku

20 April 2024

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20 April 2024

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Potere alla fantasia

20 April 2024

Un calcio al pallone poi di testa la prendo Provo un tacchetto faccio una finta chiedo un passaggio tutto sommato non sono malaccio stanno al gioco i ragazzini e con la fantasia godo e mi inebrio ah! Se i potenti avessero questi poteri nella memoria nascosti. N'carcio ar pallone poi la [...]

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  • stapelia: Grazie Walter! Questo è l'unico modo che ho di ringraziarti pubblicamente! [...]

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